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Né Pigri Né SteriliCampione

Né Pigri Né Sterili

GIORNO 4 DI 9

Conoscenza – Significato della parola

La parola greca è γνϖσις (gnōsis) che significa “cercare di sapere, indagine”, e viene usata nel Nuovo Testamento soprattutto per la conoscenza della verità spirituale. La definizione italiana è “Facoltà, atto, modo, effetto del conoscere.” (Zingarelli). Matthew Henry commenta così il brano: "Ogni credente deve adoperarsi per la conoscenza e la saggezza che sono utili per guidare, sia sul metodo corretto e l'ordine in cui tutti i doveri cristiani devono essere eseguiti, sia nel modo e nella maniera di eseguirli.”

Conoscenza – Un concetto sbagliato

La conoscenza tende a gonfiare, non a edificare, a meno che non sia temperata dall’amore (1 Corinzi 8:1-3; 13:2). La conoscenza mal applicata può danneggiare l'opera di Dio in altre persone (1 Corinzi 8:7-11). Un certo tipo di conoscenza può allontanare da Dio (1 Timoteo 6:20,21).

Conoscenza – La cosa più importante

Potremmo applicare un detto comune al concetto biblico di conoscenza: “Non è tanto quanto sai, ma piuttosto chi conosci.” La vera conoscenza per il credente è quella di Dio: conoscere il Signore deve essere il nostro unico vanto (Geremia 9:23,24). Conoscere Cristo sempre di più è stato un impegno dell'apostolo Paolo (Filippesi 3:7-11) e anche noi dobbiamo mirare ad approfondire la nostra conoscenza del Signore (2 Pietro 3:18). Siamo chiamati a fare conoscere Dio agli altri (2 Corinzi 2:14), combattendo ogni pensiero che impedisce di conoscere Dio (2 Corinzi 10:5).

Conoscenza – Una cosa pratica

Lo zelo senza conoscenza porta fuori strada (Proverbi 19:2; Romani 10:2). La conoscenza cristiana si basa sui fatti, sulle Scritture e non su speculazioni filosofiche (Luca 1:1-4; 2 Pietro 1:16; 2 Timoteo 3:14-17). Dobbiamo conoscere per esperienza la volontà di Dio, lasciandoci trasformare la mente (Romani 12:2). La conoscenza deve portare ad un comportamento consapevole e coerente nella chiesa (Romani 15:14) e in famiglia (1 Pietro 3:7 – la frase tradotta “con il riguardo dovuto” significa letteralmente “secondo conoscenza”). La conoscenza aiuta anche negli impegni pratici (Esodo 31:1-6; 35:30-35).

Conoscenza – Mettere impegno

Nel servizio del Signore, che compete a tutti, dobbiamo impegnarci nello studio della Parola di Dio (2 Timoteo 2:15). La conoscenza di cui abbiamo bisogno nel servizio del Signore non è teorica o arida, ma pratica e coerente, evitando l’errore degli scribi (Matteo 23:1-4). Per conoscere la verità, bisogna perseverare (rimanere) nella Parola (Giovanni 8:31,32). Quando conosciamo Dio e la Sua volontà, dobbiamo impegnarci ad agire di conseguenza, a qualsiasi costo (Daniele 11:32).

Esempi biblici di conoscenza

Salomone – l’uomo che sapeva tutto

Dio aveva dato sapienza a Salomone (1 Re 4:29-34). Tuttavia, egli non seguì i suoi stessi consigli – non viveva “secondo conoscenza” (1 Re 11:1-10).

Esdra – l’uomo pronto a imparare e agire

Esdra è un esempio positivo per noi, perché il suo impegno era non solo di studiare la Parola, ma anche di metterla in pratica (Esdra 7:10). Usava la sua conoscenza personale per far conoscere la legge agli altri (Esdra 7:25). Di fronte all’infedeltà degli esuli, seppe insistere perché la legge fosse rispettata (Esdra 10:1-4,10-12).

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Riguardo questo Piano

Né Pigri Né Sterili

La vita cristiana non è fatta solo di spiritualità individuale. Il Signore ci vuole attivi nella Sua opera, nella chiesa e nel mondo. Prendere in considerazione solo quelle parti che ci fanno comodo delle promesse del Signore, significherebbe non realizzare appieno la Sua volontà per noi e, alla fine, ciò metterebbe in pericolo proprio il nostro stesso stato spirituale. Impariamo a mettere l’impegno necessario per portare frutto, non solo per il bene degli altri, ma anche per il nostro stesso bene.

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Vorremmo ringraziare Andrew Walker per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: facebook.com/profile.php?id=100005886272104