Più che abbastanza - Vincere la sensazione di non contare nullaCampione

“Non sono abbastanza”

La prima volta che ho pronunciato queste parole ero piccolissima. La sensazione di non sentirmi mai abbastanza è stata un seme velenoso che ha posto radici profonde nella mia vita, prima ancora che potessi accorgermene. Me lo sono portata avanti per tantissimi anni come uno strascico, una valigia pesante, un macigno enorme, senza riuscire a dargli un nome, senza capire cosa fosse: il seme è diventato una pianta ed essa ha infestato tutto ciò che c’era di buono nel terreno incolto del mio cuore.

La paura di non sentirmi mai abbastanza mi ha impedito di credere nei sogni, di avere fiducia nelle mie capacità, di concedermi il privilegio di sbagliare e pensare di essere meritevole di amore. Mi ha resa insicura, permalosa, sofferente. Incapace di portare avanti relazioni sane con me stessa e con gli altri, solo perché non mi sentivo mai all’altezza delle situazioni o delle persone. Applicavo un vero e proprio sabotaggio: quando percepivo un confronto, una competizione o una sfida, mi tiravo subito indietro perché pensavo di non esserne in grado. Che fatica vivere così! O no? Ti rivedi un po’ in questa mia descrizione?

ECCO SUBITO UNO SPOILER: Solo una persona avrebbe potuto salvarmi da una situazione interiore così fragile e frammentata. Il suo nome è Gesù.

Lui sceglie le cose insignificanti per svergognare le sapienti.

Nella parola “insignificanti” ci vedo sempre le persone a cui nessuno dà importanza, quelle che nessuno vede. Chi non si sente abbastanza, si sente piccolo e insignificante, persino davanti a se stesso; qui sta l’incredibile bontà di Dio: nelle nostre debolezze Lui sovviene con la Sua forza e attraverso (di) Lui scopriamo invece che siamo più che abbastanza per ricevere, per amare, per dare e scoprire che anche noi abbiamo qualcosa di importante da fare in questo mondo.