Rappresentare

Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto la propria vita per causa mia la salverà. – Luca 9,23-24 (NR06)

Per salvare la nostra vita, dobbiamo perderla. Questo concetto è senza dubbio sconvolgente, ma è fondamentale comprenderlo. Gesù rivolse queste parole ai discepoli quando già avevano abbandonato tutto per seguirlo da una città all’altra. Sacrificarono le loro professioni, la vita familiare e le relazioni per l’uomo che credevano essere il Messia. La vita che conoscevano era stata completamente stravolta, ma presto avrebbero dovuto fare ancora di più, poiché Gesù stava alzando l’asticella. Lui sapeva cosa li attendeva. Sapeva che stava per lasciarli. E sapeva che essi sarebbero diventati i pilastri della Chiesa nascente, coloro che avrebbero annunciato al mondo la verità sulla salvezza, formando nuovi discepoli tra i popoli e proclamando Cristo anche a costo del carcere, della tortura e della morte. Avrebbero perso la vita sulla terra, in senso figurato e letterale, per amore di tutto ciò che avrebbero guadagnato nel Cielo.

E tutto questo lo fecero egregiamente, infatti le loro testimonianze – i loro personali racconti di ciò che Gesù aveva detto e fatto – furono dimostrazioni straordinarie del Suo amore e della Sua potenza trasformatrice nelle loro vite. Diffusero il Vangelo con una passione inarrestabile, contagiosa e instancabile che, purtroppo, sembra essere rara di questi tempi. Come ci riuscirono?

Innanzitutto, non erano narcisisti. Non cercavano di dare visibilità alle loro storie di vita cristiana per trarne il massimo in termini di beneficio personale, approvazione o simpatia, per ottenere visualizzazioni o like. Non si autocelebravano come eroi né si concentravano sulla loro vita disfunzionale “prima di Cristo” con tutti i suoi dettagli succulenti e sensazionalistici. Se guardiamo agli esempi biblici, noteremo che sono poche le parole spese per il loro passato di esseri umani imperfetti e che l’attenzione è rivolta quasi interamente a Gesù.

Consideriamo, per esempio, Maria Maddalena. Il fatto che fu liberata da sette demoni è un aspetto cruciale della sua testimonianza perché mette in luce l’autorità di Gesù e il motivo per cui la sua risposta al Maestro fu quella che fu. Dopo di che, stop. Sono questi tutti i dettagli che dobbiamo conoscere. In altre parole, la sua autobiografia non si sarebbe intitolata "Gli anni bui" con trecento pagine dedicate alla descrizione dei suoi demoni interiori. Sarebbe stata affascinante? Certamente. Ma sarebbe stata potente, efficace e capace di glorificare Colui che la salvò? Non così tanto. Il motivo per cui incontriamo Maria successivamente alla sua guarigione è che la sua vera storia inizia lì.

Dopo di che, di lei sappiamo poco altro: (1) seguì Gesù e sostenne economicamente il Suo ministero fino alla Sua crocifissione, a dimostrazione del fatto che offrì tutto ciò che aveva per seguirLo; (2) sopportò di vederlo crocifiggere e Gli rimase accanto durante le Sue sofferenze e la morte e (3) fu la prima persona a cui Gesù apparve dopo essere risorto dai morti e quella che Egli mandò ad annunciare ai discepoli la notizia che avrebbe rivoluzionato il mondo intero. Tutto questo perché il passato era morto e sepolto. Gesù le aveva donato una nuova vita.

Ciò significa che, anche se hai abbracciato la fede da soli dieci minuti, quei minuti sono assolutamente più significativi dei venti, quaranta o ottant’anni di tenebre che hanno preceduto la tua conversione. Per questo motivo, siamo chiamati a rappresentare Gesù ed a morire alla vita dalla quale Egli ci ha salvati. Quando lo facciamo, e quando rimane Lui l’eroe della storia, le nostre parole e le nostre vite diventano straordinarie dimostrazioni in tempo reale della Sua potenza e della forza trasformatrice del Suo amore.

Spunto di preghiera

Ringrazia Dio per come ti ha trasformato, pentiti di tutte le volte in cui non hai rappresentato Gesù degnamente e chiediGli di essere parte integrante del modo in cui racconti la tua storia.

Per crescere

Trovi difficile raccontare la tua testimonianza? Perché o perché no? Rispondi con sincerità: chi o cosa le tue parole stanno rappresentando di più?
Volendo fare dei progressi, cosa ritieni che dia più risalto al “dopo Cristo” della tua testimonianza rispetto al “prima di Cristo”?

Meditazione tratta dal libro The Chosen: 40 giorni con Gesù - Libro Uno, in esclusiva su eternitylibri.it. Copyright 2024 © Eternity Libri