Gesù Predice La Distruzione Del Tempio (Marco 13:1-37)

«Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata». (Marco 13:2)

Contesto

Lo sfondo dell'"abominio che provoca desolazione" di cui Gesù mette in guardia (in Marco 13:14) si trova nel libro di Daniele. Lì scopriamo che questo "abominio" è:

• nel tempio;
• di qualcuno che pone fine all'offerta di sacrifici;
• in tempo di guerra.

Dopo aver sentito questo, a Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea (l'uditorio originale di Gesù) venne probabilmente in mente il sovrano greco Antioco Epifane. Molti ebrei ritenevano che egli avesse adempiuto alla profezia originale di Daniele nel 167 a.C. quando:

• mise nel tempio qualcosa di pagano e di impuro (forse la carne di maiale su un altare a Zeus);
• proibì l'osservanza del sabato, la circoncisione, le feste e i sacrifici;
• Attaccò Gerusalemme di sabato, sapendo che gli ebrei non avrebbero opposto resistenza in un giorno sacro.

In Marco 13, poi, Gesù sembra predire un giorno in cui qualcosa di simile accadrà di nuovo.

Inoltre, ricordiamo che nel primo giorno di questo studio abbiamo interpretato la maledizione dell'albero di fico come una rappresentazione profetica del giudizio di Dio sul sistema corrotto del tempio. (Marco 11:12-21).

H. W. Hoehner, "Antioco", Enciclopedia Zondervan della Bibbia, 214-220.

Osservazione

Marco 13 inizia con l'esclamazione di un discepolo sulle dimensioni e la magnificenza del tempio (Marco 13,1). Gesù risponde con una predizione: un giorno questo edificio sarà distrutto (Marco 13,2).

Poco dopo, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli pongono due domande (13:3-4):

1. Quando avverrà la distruzione del tempio?
2. Qual è il segno che sta per accadere?

Leggete attentamente la risposta di Gesù. Evidenziate con colori diversi i seguenti elementi temporali:

• "in quei giorni" (13:17, 19-20, 24) - notate i segni che precedono gli eventi di "quei giorni";
• "quel giorno o quell'ora" (13:32-34) - notate che nessuno conosce questo giorno e che esso arriverà all'improvviso

Interpretazione

In Marco 13, gli interpreti discutono se Gesù stia predicando:

1. La distruzione del tempio da parte di Roma nel 70 d.C.. Dopo di allora, il tempio non fu mai più ricostruito.
2. La Seconda Venuta, un giorno che i credenti continuano ad aspettare.
3. Entrambi questi eventi in un interscambio, che può essere determinato dagli elementi temporali utilizzati in ciascun paragrafo.

Mentre leggete Marco 13, fatelo lentamente e con attenzione. Considerate il vostro punto di vista per il compimento di ogni paragrafo.

• Si è adempiuto quando il tempio è stato distrutto da Roma?
• Deve ancora compiersi alla Seconda Venuta?
• Oppure pensate che preveda entrambi gli eventi in una sorta di interscambio?

Quali prove potete offrire a sostegno della vostra opinione?

Applicazione

Che Marco 13 si riferisca o meno alla Seconda Venuta, può comunque ricordarci che Gesù tornerà un giorno, e fino a quel giorno siamo chiamati a "Vegliare!".

Mentre vi preparate alla Pasqua, riflettete sul significato delle due venute di Gesù:

- A causa dell'umiltà della sua prima venuta, molti hanno perso questo importante evento. Tuttavia, il suo scopo si è realizzato nella sua morte sostitutiva sulla croce, a disposizione di tutti coloro che trovano rifugio in essa. Gesù è il nostro Servo sofferente.

- Nessuno si perderà la sua seconda venuta sulle nuvole (Apocalisse 1:7). In quel giorno, Gesù giudicherà i vivi e i morti (2 Timoteo 4:2). Questo giorno è la speranza di tutti i credenti, che ci permette di sopportare le difficoltà grazie alla certezza del suo ritorno. Gesù è il nostro Re conquistatore.