Giorno 4: Le Ultime Parole (parte 1)

Dopo il Pretorio romano, continuiamo il nostro viaggio con l'arrivo alla croce. Dopo essere stato consegnato da Pilato, fu picchiato, flagellato e condannato a morire, sebbene fosse innocente. Oltre a contemplare le stazioni della via crucis, i cristiani hanno anche meditato sulle ultime parole di Gesù mentre stava morendo. Ora ci troviamo nelle ultime ore e minuti del nostro Salvatore con queste sette parole. I primi quattro discorsi possono essere raggruppati in tre categorie che ci parlano di Cristo. Anche mentre Egli sta soffrendo e morendo, le Sue parole contenute nelle prime tre categorie si concentrano su altre persone.

LA PRIMA PAROLA: (Giovanni 19:26-27)

"Donna, ecco tuo figlio!"

"Ecco tua madre!”

LA SECONDA PAROLA: (Luca 23:34)

"Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno."

LA TERZA PAROLA: (Luca 23:43)

“Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in Paradiso."

Quanto è sorprendente che tre dei sette detti sulla croce riguardino la preoccupazione e il servizio di Gesù agli altri anziché a Se stesso? In nessuna di queste preghiere Egli chiede a Dio Padre di diminuire o abbreviare la Sua sofferenza sulla croce. La prima parola è rivolta a Sua madre Maria e al Suo amato discepolo Giovanni. Gesù affidò la cura di Sua madre a Giovanni, ed è una bella immagine dell'amore di un figlio per Sua madre. La seconda e la terza parola ci ricordano il motivo per cui Gesù ha assunto la carne e si è offerto come sacrificio perfetto. La seconda parola di Gesù è una preghiera che chiede a Dio Padre di perdonare proprio le persone che lo stanno crocifiggendo. I capi giudei e romani non sapevano davvero cosa stavano facendo uccidendo il Creatore dell'universo, il loro Salvatore. La terza parola è rivolta al ladro sulla croce accanto a Lui. Grazie al pentimento e alla confessione di fede del ladrone, Gesù lo confortò nel mezzo del dolore con la promessa del paradiso dopo la morte. Questa è l'incredibile dimostrazione del Vangelo, la Buona Notizia. Come il ladro, anche noi meritiamo solo la morte per il nostro male, per il nostro peccato. Eppure, la misericordia di Gesù ha portato il perdono e ha permesso il nostro ingresso in paradiso.

Mentre ci prepariamo alla Pasqua, dobbiamo ricordare che alcune delle ultime parole di Gesù non furono pronunciate per Se stesso, ma per amore degli altri. Questo è il massimo esempio di amore sacrificale e servile.

Prendiamo la nostra croce e seguiamolo.