L'essenza dell'arresa.Campione

L’arresa produce pace!

Poche parole, versi semplici, ma che assumono un’importanza completamente diversa, considerando il contesto ed il momento in cui vengono pronunciate. Il protagonista della storia è Paolo, un apostolo, un altro servo di Dio, il cui unico scopo era quello di predicare il Vangelo, la buona Novella, a chiunque si trovasse sul suo cammino. Fu proprio questo suo incontenibile desiderio ad indurlo a predicare li dove non si poteva, trovandosi così prigioniero per diverso tempo. Possiamo comprendere, dunque, che Paolo viveva una condizione al quanto particolare: era stato rinchiuso ingiustamente, solo e senza visione chiara di ciò che sarebbe successo. Chiunque, al suo posto, avrebbe provato sentimenti poco piacevoli, avrebbe scritto alla propria famiglia, alla Chiesa, usando parole di lamentela e non di certo di pace. Eppure, Paolo riuscì ad essere “luce” anche in un luogo così tenebroso! Possiamo infatti scorgere, analizzando attentamente le parole riportate, un sentimento di pace, una serenità che va oltre ogni intelligenza e che deriva da un cuore arreso, disposto a tutto per amore di Dio; un cuore che ha deciso di accettare la volontà del Padre e di camminare per essa!

Caro amico, ciò che apprendiamo dalla vita di Paolo (che in un’altra occasione dichiarerà: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”), è che se ti arrendi nelle mani di Dio, credendo che tutto ciò che Egli permette è per il tuo bene, puoi avere la pace nel cuore, anche se ti trovassi in una prigione come quelle di un tempo, dove non c'è spazio per muoversi o possibilità di “guardare oltre”, dove non c’è luce se non quella del sole. La pace, quella vera, non dipende dalle circostanze, ma dalla fiducia che hai riposto nel Signore che gestisce la tua vita!