L'essenza dell'arresa.Campione

L’arresa è coinvolgente!

Nel caso di Daniele, un uomo di Dio, notiamo quanto l’arresa sia coinvolgente!

Ci troviamo a Babilonia, un popolo completamente arreso alla volontà del re Nabucdonosor. In due momenti differenti questo re proclama due editti. Il primo prevedeva di inginocchiarsi davanti alla sua statua ed il secondo, invece, era di non pregare nessun dio, se non i suoi dei, per 40 giorni. In entrambi i casi, Daniele non si sottomise a queste indicazioni, ma si arrese a quella che era la volontà di Dio: “non farti immagini e sculture e non adorarle” ed ancora “non avrai altro Dio al di fuori di Me”! Così facendo, il re s’accende d’ira e punisce severamente Daniele e i suoi amici: questi ultimi, che insieme a lui non si inginocchiarono alla statua del re, furono gettati in una fornace ardente dove ad attenderli c’era “un quarto uomo” (che noi sappiamo essere Gesù). Accadde che le corde con cui furono legati si ruppero, loro stessi non s’incendiarono, nonostante la fornace era 7 volte di più rovente del solito. Più avanti Daniele, pregando il suo Dio nonostante il divieto del re, fu gettato in una fossa con dei leoni affamati; “lo stesso uomo della fornace” chiuse la bocca dei leoni non permettendogli di mangiare Daniele! Fu così che il re, vedendo tutto ciò, esclamò: “in tutto il mio regno si temi e rispetti il Dio di Daniele!”. Arrendersi pienamente alla volontà di Dio, in ogni circostanza, così come hai promesso di fare quando ti sei battezzato dichiarando di voler servire Dio “per vita e per morte”. Caro amico, se vivi questa arresa, gli altri intorno a te vedranno Dio! Parenti, amici, figure istituzionali, vedranno “il quarto uomo” che vide Daniele e diranno: “da oggi non sarai l’ultimo o l’unico che ha scelto di arrendersi a tutta la volontà del Padre, perché con te ci sarò anch’io!”