Dio disse: "Sia luce!"Campione
ADAMAH. POLVERE O SUOLO FRUTTUOSO?
Viviamo in una società in cui i paragoni tra le cose, i beni e le persone, sono all’ordine del giorno. I social ci hanno connessi, ci danno la possibilità di conoscere ciò che avviene nelle vite degli altri. I nostri smartphone sono costantemente accesi e bombardati dalle notifiche di storie, post, notizie di chiunque ci circondi. Talvolta questo è un bene, ma spesso il prezzo per tutto ciò è troppo caro: la nostra pace, la nostra gioia.
Le barattiamo così facilmente che nemmeno ce ne accorgiamo! Il mondo di oggi è il mondo delle distrazioni. Questo non deve stupirci. Una delle arti più antiche usate anche dal serpente nel giardino dell’Eden è esattamente questa: la distrazione.
“«Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»
Dio non aveva mai detto “tutti”, ma soltanto uno.
Il nemico spesso ci distrae, cerca di portare la nostra attenzione su dettagli inutili. Le vite degli altri ci sembrano più luminose, più benedette. Il fratello e la sorella che si commuovono in testimonianza ci sembrano tanto più spirituali di noi! Così i pensieri negativi offuscano le benedizioni che Dio ci ha già donato nel passato, nel presente e nel futuro.
Rimaniamo bloccati a contemplare quell’albero proibito e ci dimentichiamo di tutte le meraviglie piantate nella nostra vita già benedetta in Cristo!
Intrappolati nel paragonarci agli altri, perdiamo di vista lo scopo e il piano di Dio per la nostra vita.
Abbiamo precedentemente parlato degli inizi, di come spesso le identità siano nascoste nel principio delle cose e abbiamo notato come Dio ci sveli parte della Sua, proprio nelle prime pagine del libro della Genesi. Mi sono chiesto se valga la stessa cosa per il progetto dell’uomo. Per comprendere quello che siamo, dobbiamo fare attenzione a come siamo stati creati.
Come sicuramente abbiamo ascoltato in qualche predica o nelle lezioni di studio biblico, “adamah”, la parola che intende tutto il genere umano (maschio e femmina) viene da suolo, terra. È vero, Dio ci ha creati dalla terra.
Ma io voglio notare insieme a te come il progetto di Dio per noi non preveda MAI una terra arida: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta…».
Caro lettore, è vero, a volte ci sentiamo aridi e deserti come se in noi non abitasse alcuna fonte di benedizione. Ci chiediamo se Dio abbia ancora qualcosa in serbo per noi. La risposta è: SI’. Dio ci ha creati da un suolo benedetto e il Suo progetto per la nostra vita è meraviglioso. Può riassumersi in una piccola espressione: frutti in abbondanza!
Quando ci sentiamo infruttuosi, in ritardo rispetto agli altri o, peggio ancora, inutili e dimenticati, è il tempo di alzare lo sguardo al Signore che ha creato il cielo e la terra.
Egli ha fatto ogni cosa buona, Egli è la luce che porterà la vita nel deserto.
Riguardo questo Piano
Dov’è Dio quando ci sembra di annegare?
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Vorremmo ringraziare Fabio Melluso per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.adinapoli.it