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La pazzia del sacrificioCampione

La pazzia del sacrificio

GIORNO 3 DI 6

PREGARE PER I PERSECUTORI - secondo passo

Nella precedente riflessione, abbiamo preso in considerazione la richiesta di soccorso del salmista, il quale continua la sua preghiera chiedendo a Dio giudizio e punizione nei confronti di chi fa la guerra contro il giusto. Il salmista definisce quelle persone “empi” e desidera che essi siano confusi e ricevano ciò che meritano.

Udimmo questa richiesta anche nelle nostre interviste. I perseguitati sapevano quanto Dio apprezzi la giustizia, quindi le loro preghiere riflettevano la convinzione che Dio sapesse esattamente cosa stesse accadendo e fosse in grado di sistemare le cose, anche giudicando i persecutori. Questa preghiera è tutt’altra cosa rispetto ad un’altra preghiera che ascoltammo nelle nostre interviste (“Padre, perdonali!”), ma è comprensibile, giustificata e completamente in linea con la Scrittura.

Specialmente quando i giusti affrontano la sofferenza, è appropriato chiedere a Dio giustizia.

“Dio, salvami” e “Dio, punisci i malvagi” sono richieste comprensibili da parte dei credenti perseguitati. Sono le preghiere che anche noi innalziamo per conto della nostra famiglia perseguitata. Soccorso e richiesta di punizione spesso costituiscono la risposta della Chiesa occidentale alla persecuzione. Poi però rimaniamo bloccati su questo tipo di risposta, invece di imparare dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle perseguitati.

Compatiamo le loro difficoltà e desideriamo portarli al sicuro nel nostro ambiente occidentale, lasciando i lupi privi di testimonianza da parte delle pecore che Gesù ha inviato in mezzo a loro.

Sappiamo che i credenti perseguitati pregano sicuramente per avere giustizia, perché sperano sinceramente che Dio giudichi i persecutori. Non udimmo però mai esempi di credenti perseguitati che si fecero giustizia da sé. Anche chiedendo a Dio giustizia, erano contenti di lasciare la decisione definitiva a Lui, nella certezza che Dio avrebbe fatto la cosa migliore. I credenti perseguitati non si fermano alla liberazione e alla richiesta di punizione nella battaglia tra bene e male. Sicuramente, lo comprendiamo bene: quando gli altri ci fanno del male è giusto portare a Dio il nostro dolore e chiedere a Lui di agire per fare giustizia.

Crescendo nella fede, cerchiamo naturalmente di pregare in modo diverso, ma la richiesta di giustizia in tempo di sofferenza è pienamente comprensibile.

O Dio, sappiamo che esistono preghiere più profonde, ma siamo anche consapevoli che è giusto portare a Te il nostro dolore. Spesso presumiamo di sapere come dovresti comportarTi con chi causa distruzione e sofferenza e, talvolta, le nostre preghiere sono misere e deboli. Ti chiediamo comunque di fare attenzione a chi fa del male ai Tuoi figli. Anche mentre preghiamo in questo modo, stimolaci a qualcosa di più profondo, ricco ed elevato. Insegnaci a pregare come Gesù.

Stai vivendo un’ingiustizia? Puoi chiedere a Dio di avere atteggiamenti e richieste di preghiera più profondi.

Giorno 2Giorno 4

Riguardo questo Piano

La pazzia del sacrificio

I cristiani perseguitati possono insegnarci qualcosa sulla preghiera? In questo piano di lettura, tratto dal libro “La pazzia del sacrificio” pubblicato da Porte Aperte/Open Doors, troverai la risposta. Sei disposto ad accettare di unirti a Dio nel compiere la Sua opera? Si tratta di un viaggio, un’esplorazione che ti condurrà a un bivio, a una scelta che esigerà un sacrificio.

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Vorremmo ringraziare Porte Aperte/Open Doors per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.porteaperteitalia.org/