Dio Perché? Quando Dio Dice No!Sample

Giorno 2: Impara l’obbedienza

La seconda cosa che Dio vuole insegnarci durante i momenti difficili della nostra vita è l’obbedienza. Riprendendo la storia di Giudici 3, leggiamo al verso 4: “Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova, per vedere se Israele avrebbe ubbidito ai comandamenti che il SIGNORE aveva dato ai loro padri per mezzo di Mosè.”

A volte, determinate prove o circostanze sono nella nostra vita proprio affinché possiamo imparare l’obbedienza. L’esempio per eccellenza lo troviamo nella vita di Gesù il quale, come leggiamo in Ebrei 5, imparò l’obbedienza dalle cose che soffrì.

Tutte le sofferenze che Gesù dovette passare, lo aiutarono a raggiungere la perfezione. Non dobbiamo assolutamente pensare che le sofferenze che Lui passò furono una punizione per la sua disubbidienza, perché il Figlio di Dio non peccò mai. Quello che Lui dovette imparare fu a raggiungere sempre nuovi livelli di obbedienza, affinché la gloria di Dio si potesse manifestare in maniera sempre più evidente attraverso la sua vita terrena.

Adesso vorrei chiarire alcuni passaggi dei versi di Ebrei 5, perché la traduzione italiana non rende benissimo ciò che Dio vuole dirci: “Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà. Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì; e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono autore di salvezza eterna”.

L’espressione “poteva salvarlo dalla morte” sarebbe meglio tradurla “attraverso la morte”, ovvero che attraverso la morte del figlio di Dio potesse arrivare la salvezza per tutto il genere umano. E anche quando leggiamo che fu esaudito “per la sua pietà” significa che Gesù aveva un atteggiamento di sottomissione, riverenza e timore di Dio. Lui pregò il Padre con alte grida, con lacrime e suppliche non affinché il Padre rimuovesse la sofferenza, ma affinché si manifestasse in mezzo alla sofferenza e alla prova, per giungere alla salvezza finale.

Questo deve essere l’atteggiamento che anche noi dobbiamo avere: non solo chiedere a Dio di rimuovere le circostanze che stiamo vivendo, ma pregare che attraverso quelle circostanze possiamo imparare l’ubbidienza e possiamo desiderare che, alla fine, la Gloria di Dio sia manifestata.

La giusta domanda che dobbiamo farci non è “Dio perché?”, ma piuttosto “Dio, cosa vuoi insegnarmi? Cosa vuoi che io faccia?”