Un Dono, Una Necessità: La SalvezzaCampione

Non esiste, nella storia dei vangeli, un'interpretazione più chiara e più semplice di quello che è il mistero della Salvezza.

Le stesse istruzioni che Gesù diede all'uomo cieco fin dalla nascita, sono quelle che ci arrivano ancora oggi come direzione per introdurci in questo cammino. Le stesse azioni compiute dal cieco sono esattamente quelle a cui andremo incontro nella personale scelta di accogliere questo dono, ponendolo al centro della propria esistenza.

La fase più importante di questo cammino che dovremmo tenere sempre a mente, non è tanto l'inizio o il procedimento che ne consegue, ma il "fine" che tutti siamo invitati a raggiungere e che ci rende liberi e protetti da ogni tentativo sia di natura carnale, sia spirituale: porci nuovamente sotto un "gioco di schiavitù" che "ottenebra" la mente, rendendoci più ciechi del cieco stesso di fronte al messaggio che Gesù è venuto a portare.

Tutto ciò forma il "mistero della Salvezza" che, come accennato in precedenza, viene trasferito grazie all'azione del battesimo in acqua; tuttavia non si limita a quest'ultimo, che è un dono elargito unicamente per grazia, ma implica una continuità, uno "svolgimento", che si radica su questo fondamento e si "evolve" come frutto di responsabilità per quanti hanno scelto di camminare per questa via.

Una scelta che si "rinnova" di fronte ad ogni opportunità di crescita nella conoscenza del Signore, sia nel bene, sia nel male. L' obiettivo che Gesù mira a far raggiungere è quello di rendere la vista sempre più limpida, affinché mai il cuore possa venire meno nel tenere lo sguardo fisso su di Lui, il quale è stato, è, e sarà, la sola Verità che libera. A me la responsabilità di mantenermi pulita.

Possano la Grazia del Signore Gesù e la potenza dello Spirito Santo operare potentemente in noi affinché possiamo essere vigili sulle nostre lampade. A domani!

Martina Mingione