Testimonianza e TolleranzaCampione

Gesù a Gerusalemme

Nell’episodio della purificazione del tempio, Gesù sembra essere molto intollerante. Il motivo di questa intransigenza è che il comportamento dei mercanti era un ostacolo per le persone semplici e deboli che volevano avvicinarsi a Dio.

In Matteo 21:14-16 si nota come, dopo la scacciata dei mercanti, i ciechi e gli zoppi potevano muoversi senza ostacoli e si sentivano le voci dei bambini che gridavano. Il cortile del Tempio era nuovamente un luogo in cui tutti potevano sentirsi a proprio agio e adorare Dio senza distrazioni.

Anche le dure parole rivolte agli scribi e ai farisei, in Matteo 23, erano motivate dal fatto che il loro comportamento e insegnamento impedivano alla gente comune di conoscere Dio, nonostante si proponessero come guide (vv.13,15). Gesù non contestava le persone bensì il loro modo di fare: Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno (Matteo 23:2,3).

Davanti a Ponzio Pilato, Gesù dice di essere un testimone della verità (Giovanni 18:37). È morto per questa testimonianza. Gesù non scende a compromessi per evitare difficoltà alla Sua persona. Dobbiamo essere preparati a lottare affinché non ci siano impedimenti per i più deboli e svantaggiati nell'ascoltare la testimonianza della verità, anche se ciò comporta il pagare un caro prezzo.