L'esercito Dei "Vorrei Ma Non Posso"Campione

Posso Veramente?

Ma torniamo al nostro esercito di “vorrei ma non posso”. È un esercito troppo numeroso, che va assolutamente dimezzato.

Non è più il tempo del “vorrei ma non posso”!

Usiamo piuttosto una frase molto bella della Bibbia, di Paolo, che dice: “Io posso ogni cosa, in Colui che mi fortifica”, anche se credo che siamo ancora troppo incoerenti con questa affermazione.

In realtà, credo sinceramente che la citiamo con un’altra attitudine, molto diversa da quella di Paolo: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica, però vorrei ma non posso”.

C'è qualcosa che non torna. Vorrei spingervi a comprendere più approfonditamente il significato del “vorrei ma non posso”.

Perché in realtà quando Dio chiama al Suo servizio, Egli abilita anche il chiamato a svolgere il compito affidatogli.

Parliamo un po’ di questa abilità.

Ricordo che all'inizio, quando il Signore mi spinse ad aprire questa attività evangelistica, mi ritrovai a dover affrontare delle sfide che mai avrei pensato fino a qualche giorno prima.

Mai avrei immaginato di dovermi trovare davanti a un microfono ed a una telecamera e dover parlare a tante persone.

L'avevo già fatto, avevo già frequentato dei corsi di comunicazione, ed ero già lavorativamente preparato ad affrontare discorsi in pubblico, ma non di queste proporzioni.

E soprattutto dovevo imparare anche altre cose che non conoscevo assolutamente.

Cose apparentemente semplici, ma indispensabili per fare un buon lavoro di produzione di contenuti, quali impostare correttamente un microfono, posizionare una telecamera, preparare ed organizzare un programma, fino a sistemare le luci od altro.

Sembrano tutte cose abbastanza facili, semplici da eseguire, ma nel momento, trovi innumerevoli difficoltà. Bisogna modulare le frequenze audio per un buon ascolto, sistemare le luci e le ombre, conoscere tecnicamente tutti i particolari e tutte quelle che sono le esigenze dei mezzi moderni che abbiamo a disposizione e che vanno programmati minuziosamente, prima di iniziare un progetto.

Mi sono ritrovato a dover imparare letteralmente, tutte le funzioni dei software che mi occorrevano per i vari progetti, dalla grafica all’audio, dal video editing allo storytelling, a dover imparare a gestire certe cose che non mi competevano fino a qualche tempo prima.

Ho dovuto cambiare il mio modo di parlare e modellare il tono della voce che usavo in radio e durante i podcast; quindi, ho preso anche qualche lezione di dizione. Insomma, c'è stato un periodo di preparazione intensa, unita ad altri impegni secolari, come ai corsi universitari, al lavoro, alla famiglia, agli impegni di Chiesa ed a tutte le altre cose della vita. Per non parlare dei costi economici che avrei dovuto affrontare.

Anche ad un po’ di svago ovviamente, perché anche quello nella vita fa bene!

Ma aggiungendo copiosamente tutte queste cose agli impegni che avrei dovuto prendere, sembrava che non vi sarebbero stati mai, né il tempo e né la possibilità di iniziare questo progetto.

Il “vorrei ma non posso”, davanti alla chiamata era diventato quindi anche per me, forse la scusa più plausibile che potevo trovare per non poter e per non dover fare poi, certe attività.

Realtà. Dio invece mi ha dato la possibilità di fare tutto quello a cui Lui mi aveva chiamato.

Di prepararmi, di studiare, di impegnarmi, di preparare anche le grafiche, perché anche quello non è un lavoro semplice, in quanto è molto importante avere una grafica di impatto, e quindi ho dovuto imparare anche alcune tecniche, per poter far sì che ciò che fai, che scrivi, che dici, ciò che proponi, sia anche abbastanza allettante da poter essere seguito attentamente dagli altri.

Perché è vero, oggi abbiamo mezzi che ci permettono di fare quasi tutto, ma abbiamo anche il più basso livello di attenzione nella storia dell’uomo. Ti devi ricordare che sei solo una goccia in mezzo ad un oceano immenso di informazioni, quindi ciò che fai lo devi fare bene.

E se il mio messaggio arrivasse solo ad una sola persona?

Ci hai mai pensato?