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GIORNO 4 DI 7

FRATELLO ANDREA - AMBASCIATORI

Ioan è un pastore di un paese dell’Est in cui i persecutori battevano come fabbri i seguaci di Cristo.

“Siamo come chiodi: più ci battono, più ci piantiamo”, era solito ripetere. Un detto che si era diffuso in tutta l’Unione Sovietica tra i perseguitati.

Ioan era stato battuto più volte, con diversi “attrezzi”. Lascia stare le minacce, la tortura psicologica, quelle erano pane quotidiano. Le botte invece, erano per le ferie in carcere. Già, al posto della settimana bianca per riprendersi dal peso del pastorato, lui si faceva il mese in gattabuia, con i movimentati “colloqui privati” con le guardie, come wellness in SPA.

Fratello Andrea, fondatore di Porte Aperte, lo incontrò più volte: dietro la crescita della rete clandestina di chiese segrete in quella regione, c’era Porte Aperte, lesta ad aiutare contrabbandando Bibbie, corsi, aiuti pratici di ogni tipo. Ci fu chi, in quegli anni, contrabbandò pezzi di stampatrici meccaniche, che poi venivano montati in cantine umide di cascine disperse nelle campagne, dando vita così a case editrici clandestine che pubblicavano un solo libro: la Bibbia. Quando erano chiusi e impilati, molti di quei testi sacri avevano aloni rossi nei bordi delle pagine, perché infilare quei lunghi fogli di carta nelle stampatrici al semi buio a volte tagliava le dita. Quando si dice sudore, lacrime e sangue…

Conversando con lui davanti a un tè caldo, Ioan una volta gli chiese:

“Quanti pastori sono in carcere nel tuo paese?”. Fratello Andrea era olandese e in quella parte dell’Europa, come oggi, non c’era nessun leader cristiano in carcere per la propria fede.

“Nessuno”, gli rispose.

“Come mai?”, replicò pronto Ioan.

“Da noi c’è la libertà, ma la usiamo poco per il Vangelo”, proseguì Andrea con un tono cupo.

“Ma che ne fate di 2° Timoteo 3:12 dalle vostre parti?”, insistette il pastore.

“Non ne facciamo nulla, perché non vogliamo che la Bibbia interferisca con il nostro cristianesimo”, fu la risposta secca di Andrea.

Questa cosa ha volume su di me...

Quanto cediamo alle pressioni della cultura dominante?

Il Daniele della Bibbia viene spesso usato come esempio di chi non si conforma alla cultura del suo mondo. Ci sta. Tuttavia, a guardar bene, a qualcosa si conformò, eccome.

Daniele visse da prigioniero in esilio a Babilonia servendo nel palazzo del re. Lui e i suoi amici dovettero affrontare la pressione di vivere seguendo i precetti della fede in Dio, e di integrarsi in una cultura non di certo rispettosa delle loro convinzioni religiose.

Gli furono dati dei nomi pagani, furono costretti ad imparare una nuova lingua e una nuova cultura, e a tavola furono dati loro cibi e bevande che in qualche modo violavano la Legge mosaica. Il testo biblico ci lascia intendere che Daniele accettò il suo nuovo nome e si impegnò nell'apprendimento della cultura, ma pose un limite al cibo e alle bevande. Era una questione di legge, di saggezza o di coscienza? Perché accettare delle cose e impuntarsi su altre?

Varie sono le interpretazioni, quel che è certo è che Daniele e i suoi amici decisero di accettare delle cose e di porre dei limiti ad altre, e che rimasero nella storia come esempi di grazia e discernimento nel navigare in un mondo ostile. Il loro messaggio era chiaro:

“Saremo servi ubbidienti e rispettosi, ma che sappiano che non ci possiedono: noi abbiamo giurato fedeltà a un Signore più grande!”.

I cristiani spesso si presentano nella società come guerrieri (contro) culturali oppure come perdenti (prono) culturali. Credo che le Scritture ci invitino ad essere ambasciatori di Cristo nel mondo e che la cultura sia semplicemente il terreno su cui siamo costretti a muoverci. La Bibbia non ci offre risposte specifiche per ogni situazione, ma principi, valori e verità utili a navigare nel mondo e in tutte le circostanze. Il mio obiettivo non è sconfiggere la cultura di questo mondo, ma è portare Cristo al mio prossimo.

Per farlo dovrei ricordare almeno due cose molto cristiane: la dignità umana intrinseca del mio prossimo e il mio bisogno di discernimento divino, il quale, tutt’oggi, si trova nello Spirito Santo, nella Bibbia e nel corpo di Cristo.

E per quando il mondo o la cultura si faranno aggressivi con noi, puntiamo i nostri occhi su Gesù, che visse per compiere la legge e morì come fuorilegge.

Scritto da Cristian Nani

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Riguardo questo Piano

INDOMABILI

Tratto dal libro "Indomabili, 40 Meditazione Interattive per Incendiare il Tuo Cuore" di Antonio Morra e Cristian Nani. C’è un disperato bisogno, oggi più che mai, di una generazione audace e coraggiosa per il Regno di Dio, una generazione che si alzi per portare avanti la missione del Vangelo con determinazione e fervore. Dio sta cercando indomabili... sei pronto?

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Vorremmo ringraziare Noi Siamo La Rivoluzione per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.noisiamolarivoluzione.com/