INDOMABILICampione

STEFANO – IL PRIMO INDOMABILE

Iniziamo questo viaggio con la storia di Stefano. Per comprendere pienamente la sua vita, dobbiamo immergerci nel contesto storico del primo secolo. Il cristianesimo era agli albori, nato dalla resurrezione di Gesù Cristo. In questo periodo, la Chiesa primitiva era in crescita a Gerusalemme, ma anche sotto l’attento sguardo sospettoso delle autorità ebraiche e romane.

Stefano emerse in questo contesto come uno dei primi diaconi, scelto per aiutare nella distribuzione quotidiana del cibo alle vedove. Questo ruolo, sebbene sembri modesto, era cruciale per mantenere l’unità e la cura all’interno della comunità cristiana in espansione.

Come diacono, Stefano non era solo un assistente sociale. Era noto per essere “pieno di fede e dello Spirito Santo”. Questa descrizione ci rivela che Stefano era profondamente radicato nella sua fede e guidato dallo Spirito in tutto ciò che faceva. Dio lo usava per “grandi prodigi e segni tra il popolo”. Un segno della presenza attiva di Dio nella Chiesa primitiva.

Stefano non era usato da Dio solo per miracoli; era anche un potente predicatore. Le sue parole, piene di saggezza e di Spirito, iniziarono a suscitare l’attenzione e l’ira degli haters religiosi. Questi gruppi iniziarono a discutere con Stefano, ma non potevano resistere alla sua sapienza. Gli haters diffusero menzogne sul suo conto e lo condussero di fronte al sinedrio per rispondere a false accuse.

Con coraggio, Stefano rispose senza giri di parole, narrando proclamando il messaggio meraviglioso della salvezza e del regno di Dio.

La reazione violenta degli haters lo condusse fuori dalla città, dove fu lapidato. Tuttavia, la risposta di Stefano fu sorprendente. Mentre affrontava una morte terribile, pregava e chiedeva a Dio di perdonare i suoi persecutori, seguendo l’esempio di Gesù, che perdonò coloro che lo crocifissero.

Il momento più straordinario avvenne un istante prima delle sue parole di perdono. Stefano ebbe una visione della gloria di Dio e vide Gesù in piedi alla destra di Dio, una standing ovation. Una scena memorabile, fuori dagli schermi, che ci fa riflettere sulla singolarità̀ di questo gesto.

In un mondo dove il potere è spesso associato a troni, Gesù si alza per approvare il sacrificio di Stefano. La breve vita di Stefano, forse considerata uno spreco per alcuni, era preziosa per Gesù. Stefano non cercava l’approvazione della folla o dei leader religiosi: gli bastava un solo “mi piace” da parte di Gesù.

Il suo esempio, tuttavia, non colpì solo Gesù. Come un seme che muore per portare frutto. Stefano influenzò un hater incallito di nome Saulo da Tarso. Saulo, testimone della morte di Stefano, non poté ignorare l’impatto di quest’esperienza.

La domanda che sorge spontanea è: quale reazione suscita la tua vita in Gesù? Non si tratta necessariamente di morire come un martire, ma di vivere completamente per Lui.

Gesù non è impressionato dai numeri, luci o spettacoli grandiosi. Ciò che Lo colpisce è una vita completamente dedicata alla Sua volontà. Che questa diventi la tua ispirazione.

Scritto da Antonio Morra