Chronos vs Kairos, il tempo propizio non è il tempo previsto, Parte IICampione
Giorno 9- Dio perché ci metti così tanto?
Ma ritorniamo agli israeliti. Dio udì il loro pianto e le loro grida. Anche se non erano in grado di fare richieste chiare, Egli era in grado di capire tutto quello che c’era dietro alle loro preghiere. Dio conosceva a fondo i loro cuori. Ci sono volte in cui anche noi non sappiamo come pregare. Chi è figlio di Dio oggi ha la preziosa promessa che lo Spirito Santo di Dio intercede per noi.
Se gridiamo al Signore, il soccorso è garantito, la nostra salvezza è certa.
Ma allora, ci potremmo chiedere per la seconda volta, perché Dio ha aspettato così tanto, perché sono dovuti passare 400 anni per la liberazione, per l’adempimento della promessa?
Mosè non era ancora pronto spiritualmente per essere la risposta alle preghiere del suo popolo, come spesso non lo siamo neanche noi. Dobbiamo esser educati alla pazienza e al discernimento dei tempi.
Dio dovette formarlo, non soltanto suscitarlo, per un lungo periodo di ottant’anni; dapprima nella casa della figlia del Faraone, poi nel deserto. Quando Dio educa qualcuno, lo fa in un modo che è degno di Lui e del Suo santo servizio.
Il servitore di Cristo deve imparare più di una lezione: deve passare attraverso più di un esercizio e sostenere più di una lotta, in segreto, prima di essere veramente adatto per agire in pubblico; dobbiamo seguire il cammino di Dio. Con l’impulso della nostra natura, che è votata alla velocità, all’immediatezza, ci si precipiterebbe nel campo d’azione, peggiorando spesso la situazione.
Mosè ovviamente aveva un rapporto privilegiato con Dio; alcuni commentatori dicono che parlassero vis a vis; ma credo che anche l'infanzia alla corte egiziana gli sia stata d’aiuto nel prevedere le risposte del Faraone, nel capire la sua mentalità; come direbbe LaoTzu, un grande stratega orientale, egli conosceva il suo nemico.
E che dire del tempo passato con Jetro, nel deserto; probabilmente gli aveva dato una maggiore resistenza all’habitat nel viaggio verso Canaan.
Una situazione similare la visse Davide, unto re da Dio per mezzo di Samuele, poco più che ragazzo. Attese per anni al servizio di Saul, poi fuggì da lui fino all’adempimento della promessa del Signore, quella di diventare re d’Israele.
Tutto per Dio ha un tempo preciso e stabilito e nulla è per caso. Davide imparò a essere un guerriero, a essere una guida per i suoi seguaci, a sapere quando stare fermo e quando avanzare; tutto ciò era il frutto dalle situazioni difficili che dovette affrontare durante la sua vita.
La spada di Goliath, che gli viene riconsegnata dopo molto tempo, è una simbologia del Kairos. Un’ esperienza passata che diventa un’arma per il futuro. Davide fuggì da Saul senza portarsi dietro nulla; il sacerdote Achimelech gli consegnò la spada del gigante che aveva sconfitto anni prima per poter difendersi durante i viaggi che il futuro re avrebbe affrontato.
Inoltre prima della consacrazione ufficiosa, Davide viveva sui colli pascolando il gregge di suo padre Isai, imparando ad adorare Dio, a parlare con Lui nell’intimità. Di contro Dio preparava il suo cuore per il futuro. Tutto questo addestramento sarebbe servito per il momento di Kairos che Dio avrebbe preparato.
Riguardo questo Piano
Tante volte ci siamo chiesti perché Dio non ci benedice nell'immediato e ci domandiamo se ci stia davvero ascoltando. Alcune volte pensiamo addirittura che le Sue benedizioni arrivino in ritardo. Se, come me, combatti contro l'impazienza questo è il Piano che fa per te.
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Vorremmo ringraziare Vanessa Natoli per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.youtube.com/channel/UCNH5Yf6iVlSsfLSmkRs6kXQ