Le Dieci PorteCampione

LA PORTA VECCHIA

Alla Porta Vecchia compaiono orefici e profumieri accanto a uomini che dipendono dal governatore. Mi piace pensare che costoro, i pensionati, gli anziani del popolo di Dio, siano, sebbene non più completamente autosufficienti, i depositari delle ricchezze spirituali: l'oro fino risultato di una vita nel crogiuolo di Dio e il profumo fragrante di una quotidiana offerta di servizio al Signore, da lasciare in eredità alle nuove generazioni. La Chiesa, intesa come corpo di Cristo, deve necessariamente essere in grado di costruire al proprio interno legami intergenerazionali forti che si basino su fiducia e stima reciproci. Deve formare discepoli che saranno futuri ministri alla luce degli insegnamenti biblici non solo impartiti, bensì vissuti e sperimentati coralmente, per rendere fluido il passaggio di consegne da un leader all'altro, nell'intento di perseguire il bene della Chiesa stessa. Non può esserci spazio per alcuna forma di nepotismo né di clientelarismo, ma deve prevalere la modalità biblica a sorte, che non è l'estrazione della pagliuzza più lunga, bensì il seguire l'indicazione dello Spirito Santo a seguito di preghiere specifiche. Mi piace pensare che il Signore susciti ministeri di assistenza appassionati, capaci di accogliere gli anziani del Suo popolo, onorandoli come si conviene dopo che hanno speso la pienezza dei loro giorni affaticandosi per l'opera Sua e accogliendo, accanto a loro, anime anziane perdute, abbandonate, sole, senza né tetto né affetto, incamminatesi verso un eterno presente senza Dio, al fine di strapparle al nemico sul filo di lana. Desidero dunque sollecitare la Chiesa del Signore, in particolare quella italiana, che ha conosciuto la Riforma e conosce il pensiero dei Padri della Chiesa, a prendere posizione rispetto agli anziani, che non possono essere trattati solo come individui non più autosufficienti e affaticati dai segni del tempo.