Gesù Guarisce I Cuori FeritiCampione
AMMETTI DI AVERE DELLE FERITE
Ecco cosa so delle ferite.
Il 6 maggio del 2019 sono morto per 40 minuti.
Ho scoperto nella maniera peggiore di avere la Dissecazione Aortica.
Per essere più preciso non l’ho scoperto io, ma i miei genitori e mia moglie, io ero sedato. La notizia della malattia venne accompagnata da una sentenza: “Tezy non ce la farà, morirà oggi, è troppo tardi”.
Grande spoiler: non sono morto!
Ma non voglio parlarti del miracolo, della visione, dei 40 minuti in cui cuore e cervello non avevano funzioni vitali (qualcuno dice che l’ultimo dei due non ha mai funzionato), del fatto che per statistica il 95% delle persone muoiono prima di arrivare in ospedale.
Voglio invece parlarti della mia ferita post-operatoria.
Dopo l’operazione di estrema urgenza sono rimasto 2 giorni in bilico tra la vita e la morte; poi è arrivato il terzo giorno e non so perché Gesù mi risvegliò proprio il terzo giorno, lo stesso terzo giorno in cui Lui risuscitò, ma così è stato.
Appena fui sveglio mi sentii pervaso da una forza sovrannaturale. In quei tre giorni sentii la voce di Dio, ebbi visioni, feci delle esperienze che mi diedero la forza di superare tutto.
Appena mi tolsero i drenaggi cercai di mangiare il più possibile anche se faceva male. Appena mi misero i piedi a terra cercai di camminare per riprendere forza, sembravo uno scheletro attaccato a dei macchinari. I medici non mi trovavano mai nella mia stanza, da quando accendevano le luci dell’ospedale Niguarda, io ero sempre in giro.
Eppure, dopo un mese di degenza, non potevo andare a casa per colpa di una banalissima ferita che non si rimarginava. Era diventata più grande, 22 cm di lunghezza e quasi 4 cm di larghezza, carne viva sotto… mi fermo perché ho promesso di non toglierti l’appetito!
Il motivo, a detta dei medici, era l’urgenza con la quale mi avevano operato. Ma era comunque evidente che ci fosse qualcosa che non andava.
Ora parliamo di ferite emotive.
Come comprendo di avere un cuore ferito? Grazie al dolore.
Lo evitiamo tutti! Ma in realtà è un dono prezioso, ci mostra che c’è qualcosa che non va e ci impedisce di morire dissanguati senza capire che ci siamo fatti male.
Cerchiamo di anestetizzare il dolore con tanti passatempi, ma se vogliamo guarire dobbiamo affrontare la realtà: siamo feriti.
Il senso di inferiorità, l’inadeguatezza, dubitare del perdono di Dio, l’insensibilità o l’ipersensibilità, la rabbia ingiustificata, l’autocommiserazione e il bisogno di approvazione, sono tutti segni di un dolore in noi.
Quando qualcuno per sbaglio mi toccava il petto, io saltavo dal dolore, ma non era suo il problema, ero io che avevo una lesione aperta. Allo stesso modo forse non sono le persone ad offenderci sempre…forse siamo noi ad avere una ferita che ci causa una suscettibilità marcata.
Anche il grande condottiero siriano Naaman dovette ammettere un giorno che qualcosa non andava. Quelle ferite cutanee non erano ferite di guerra… aveva la lebbra!
Riguardo questo Piano
In questo piano biblico desidero condividere con te come, grazie alla ferita causata da un’operazione a cuore aperto, ho compreso il modo in cui Gesù guarisce le ferite invisibili del cuore. Non ti preoccupare, non ci sono foto e non ti toglierò l’appetito! Unisciti a me in questo viaggio che ci porterà a conoscere di più il modo in cui Gesù desidera guarire le nostre emozioni ferite.
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Vorremmo ringraziare Tezy Veeren per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.sorgentedivita.org/