BibleProject | Fidarsi di Dio nella sofferenzaCampione

Giobbe perde tutto: la sua proprietà, i suoi figli e la sua salute. Persino allora, però, contrariamente a quello che l'accusatore si sarebbe aspettato, Giobbe si rifiuta di maledire Dio. Maledice, però, il giorno della sua nascita. Il suo dolore è così grande che vorrebbe non essere mai nato. Quindi, Dio come risponde a Giobbe?

La risposta di Dio arriva alla fine del libro ed è in netto contrasto con le parole di Giobbe contro la sua nascita. Giobbe dice: "Siano le tenebre" ma Dio racconta di come abbia creato la luce e limitato le tenebre. Dio mostra di essere Colui che limita il male e il caos, permettendo alla luce di vincere. Giobbe vuole cancellare la sua nascita, ma Dio si raffigura come Colui che dà la nascita all'universo. Dio si interessa alla creazione come un padre saggio e una madre in travaglio. È disposto a soffrire affinché la creazione possa prosperare.

Quindi, ritornando alla sofferenza di Giobbe, Dio vuole che sappiamo che non siamo soli. Dio conosce il dolore che sentiamo. Lo sente anche Lui. Egli è costantemente impegnato, a costo di sue sofferenze personali, a portare vita e limitare le tenebre nel mondo. Quando la nostra sofferenza non ha senso ed è così intensa che possiamo difficilmente vedere oltre, possiamo fidarci del fatto che Dio è all'opera per limitare il caos e dare la vita.

Rifletti:
1) Qual è un'area di sofferenza che vedi nella tua vita o nel mondo?
2) Come può Dio operare per dare vita e limitare il caos in questa situazione dolorosa?
3) Cosa ha sofferto Gesù per limitare il caos e portare vita?