Il Regno Dei CieliCampione

Se hai letto il brano biblico di questo primo giorno del Piano capirai che ci ritroviamo in un episodio in cui i discepoli cercarono di allontanare i bambini che venivano portati a Gesù, forse pensando che disturbassero il Maestro, o che non fossero importanti.

I genitori portarono i loro bambini a Gesù affinché Egli pregasse e imponesse loro le mani, un gesto comune ai tempi, per chiedere una benedizione. Quasi sicuramente, dopo aver visto Gesù guarire molte persone, avevano riconosciuto in Lui un potere divino.

Gesù, piuttosto che mandarli via, come volevano fare i Suoi discepoli, li accolse sottolineando l’importanza dei bambini nel Regno dei cieli. Egli corresse i discepoli, dicendo che il Regno dei cieli appartiene a chi è come loro, valorizzando la loro innocenza e purezza; queste, infatti, sono qualità essenziali per entrare nel Suo Regno.

Quindi, dovremmo imparare da loro le qualità che ci avvicinano a Dio, in quanto proprio i bambini sono spesso visti come simboli di umiltà e dipendenza, qualità che Gesù incoraggia nei Suoi seguaci.

Con questo gesto di affetto Egli insegna ai Suoi discepoli a non ostacolare chi cerca di avvicinarsi a Lui e dimostra che il Suo messaggio e amore sono rivolti a tutti, indipendentemente dall’età o dallo status sociale.

Imponendo le mani sui bambini, Gesù conferisce loro una benedizione speciale, sottolineando l’importanza della cura e dell’amore verso i più piccoli.

Gesù usa questo momento per insegnare una lezione importante sulla natura del Regno dei cieli e su chi è considerato grande agli occhi di Dio. È un richiamo a coltivare un cuore semplice e fiducioso, come quello dei bambini, al fine di essere benedetti da Lui.

Questo brano ci invita a riflettere su come accogliamo gli altri, specialmente i più vulnerabili, e sul modo in cui possiamo essere più aperti nella nostra vita quotidiana.

Vittorio Bocchetti