Una Vita Fedele in Terra Infedele - Studio Indicato per DonneCampione

Nel capitolo di oggi vediamo chiaramente che il cuore del re Nabuconodosor non era cambiato, nonostante avesse proclamato chi fosse Dio. Il re credeva ancora di avere il potere supremo e voleva che il popolo lo riconoscesse. Decise dunque di innalzare un’imponente statua che rappresentava se stesso affinché ognuno si inginocchiasse di fronte ad essa.

Daniele era occupato alla corte del re ma i suoi amici dovevano scegliere se adorare o meno gli dei babilonesi e la statua del re Nabuconodosor; pena, la morte.

Nonostante la tentazione, i tre amici rimasero fedeli a Dio. Puoi immaginare i loro sentimenti vedendo che tutta la gente attorno a loro si inchinava di fronte alla statua.

Nonostante il re avesse dato loro una seconda opportunità, essi coraggiosamente si rifiutarono. Dio è reale e potente, e li salvò. Anche se non l’avesse fatto, sarebbe rimasto il Dio buono, il solo davanti al quale si sarebbero inginocchiati.

Come successe agli amici di Daniele, il mondo spinge continuamente anche noi stessi ad adorare falsi dei. Spesso ci troviamo ad adorare la bellezza, i soldi, il successo, la fama, la popolarità, la famiglia, la politica, l’intrattenimento o altro. La verità è che queste cose non hanno valore eterno. Siamo chiamate a cose molto più importanti!

Tutte noi adoriamo qualcosa. Dio ci chiama ad una relazione in cui possiamo adorare il Salvatore eterno e amorevole; Egli sta preparando una casa celeste per noi. È un privilegio poter lodare Dio con la nostra vita. Come scrive Pietro: attraverso la nostra fede, pur provata dal fuoco, e la promessa di essere con Cristo, possiamo glorificare Dio.

Non è sempre facile essere salde nella fede. Come gli amici di Daniele, sapere chi è Dio e confidare nelle Sue vie, senza vederne la fine, ci permette di perseverare anche attraverso le difficoltà. Abbiamo una speranza eterna che ci aspetta!