Liberi?Campione

Libertà dal peccato e dalla forza del peccato

La prima, più importante e necessaria libertà di cui abbiamo bisogno, è per certo quella dal peccato.

Lo scrittore agli Ebrei, ci ricorda e precisa al capitolo12 come il peccato abbia una caratteristica particolare, che rende il cristiano paralitico, e quindi incapace di camminare il percorso della vita come vorrebbe, utilizzando un termine “avvolgere”. Più precisamente, il verso 1 ci invita a deporre ogni peso ed il peccato che così facilmente ci avvolge, evidenziando la sua capacità non solo di accerchiarci e circondarci fino a legarci, impedendoci di camminare come uomini e donne liberi, ma, operando in un modo subdolo e spesso insospettabile, si nasconde spesso “facilmente”, proprio come Dalila, con falsi e pericolosi amori.

Il nostro nemico non si presenterà mai con peccati evidenti e facilmente individuabili dal nostro radar spirituale, perché sa bene che sarebbero subito scansati. Ma inizierà con “dolci tolleranze accettabili” che sembreranno, come Sansone ci insegna, facilmente gestibili.

Quante volte il fallimento di Sansone è stato anche il nostro? Illusi e delusi come lui, ci siamo resi conto solo quando era troppo tardi di non avere più speranza.

Accecati ed accerchiati, senza via di uscita, non solo legati ma deboli e scoraggiati, come schiavi ci ritroviamo lì, a girare le macine nella nostra schiavitù.

Ma Dio si ricordò di Sansone ed ascoltò la sua preghiera, concedendogli la vittoria.

E se questa è la condizione di qualche lettore, non abbandonare la tua vita alla deriva, trascinata inevitabilmente dalla forza del peccato, ma proprio ora, per fede, attraverso la croce, il Signore è ancora in grado non solo di perdonare il tuo peccato, ma anche di liberarti dal suo controllo e dal suo potere.