Alla ricerca della (vera) FelicitàCampione

IL RIPOSO

Il pane è rimasto abbastanza tempo nel forno, e il profumo inizia ad invadere tutta la stanza.

Con tanta voglia di assaggiarlo, lo afferri per affondare subito i denti in quella crosta croccante.

Ma ecco la “sorpresa”: quel pane è ancora troppo caldo, tanto da causare una scottatura.

Dopo tanta fatica, non puoi ancora “godere” del frutto del tuo impegno, devi aspettare che raggiunga la giusta temperatura.

Nessuno di noi ama aspettare e rallentare, pensiamo di perdere tempo e occasioni.

Spesso cadiamo nella trappola che ci porta a pensare che anche la felicità è qualcosa da rincorrere spasmodicamente.

Ma possiamo sperimentarla solo rallentando, per apprezzare la presenza di Dio nella nostra quotidianità.

È difficile prendersi cura di qualcosa quando si corre, soprattutto di se stessi: dobbiamo dare il giusto tempo alle “polaroid” nel nostro cuore affinché si sviluppino completamente.

Questo genera gentilezza, chiarezza, serenità e purezza: ottimi ingredienti per una vita felice.

Così come il pane troppo caldo richiede tempo prima di essere gustato, allo stesso modo le nostre vite sono intrise di momenti in cui, sebbene bruci dentro noi il desiderio di agire, dobbiamo imparare l'arte di pazientare, fidandoci che il momento giusto arriverà.

Così facendo riusciremo a sentire la voce di Dio; ecco dunque, troviamo del tempo per pregare e leggere la Bibbia, per imparare a dipendere totalmente da Lui.

Vedi, è come trovarsi alla fermata dell'autobus.

C'è chi aspetta guardando il telefono o fissando il vuoto, sperando che l'autobus arrivi presto. Un'attesa passiva nella quale si attende che le cose accadano, senza investire quel tempo nel cambiare la situazione o trarne qualcosa di positivo.

Poi, c'è chi, nello stesso momento di attesa, decide di fare qualcosa di utile: leggere un libro, ascoltare un podcast o pensare ai propri sogni e fare piani su come raggiungerli.

Questa è l'attesa attiva: usi il tempo come un'opportunità per crescere, imparare e avanzare verso gli obiettivi.

L'attesa attiva è come piantare un seme e prendersene cura ogni giorno, attendendo che cresca; così la tua fede cresce, come quella piccola pianta.

Il pane non può accelerare il suo processo di raffreddamento senza comprometterne la qualità, così noi non possiamo affrettare il tempo di Dio senza rischiare di perdere la profondità e la ricchezza che Egli desidera infondere nelle nostre vite.

Lui lavora nei momenti di attesa, nei silenzi, trasformandoci e preparandoci alle Sue meravigliose benedizioni.

Nella vita, ci sono momenti in cui dobbiamo aspettare: per un sogno, per un cambiamento, o per una risposta ad una preghiera. Il modo in cui scegliamo di aspettare fa una grande differenza.

E quando finalmente arriverà ciò che stavi aspettando, ti sentirai soddisfatto perché sai che hai contribuito e ti sei lasciato usare come strumento utile da Dio nell’adempimento del Suo piano.

E allora, se stai aspettando qualcosa nella tua vita, chiediti: "sto aspettando passivamente o attivamente?"