Le Dieci PorteCampione

LA PORTA ORIENTALE

Questa porta è imprescindibile: è la motivazione del ministero, la spinta di ogni pastore, il certificato di ogni evangelista, la patente di ogni apostolo, il nulla osta di ogni profeta, il registro di ogni dottore. Questa porta permette di vedere al di là di tutte le benedizioni che la Chiesa riceve in Cristo Gesù, poiché in Lui il popolo di Dio è più che vincitore. Tutte le volte che ci saranno difficoltà e la Chiesa si accosterà a quella porta, rivedrà il Sole della Giustizia sorgere e la notte essere inabissata e l'ultima parola sarà il giorno del ritorno del Signore che la Sua Sposa sta aspettando. Paolo ha fatto proprio il monito dei due uomini in vesti risplendenti: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è resuscitato». (Luca 24:5-6) e Lo ha trovato, incondizionatamente e per sempre. Non potrebbe, altrimenti, rinchiuso in carcere a motivo del Vangelo, con una condanna a morte che gli pende sul collo, scrivere alla Chiesa libera di radunarsi: «Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi» (Filippesi 4:4). Questa forza dirompente non può venire da fanatismo, ideologie o appartenenza a una chiesa, bensì solo dalla conoscenza della Porta Orientale, dalla sua restaurazione, dalla sua apertura verso il sole che sorge, verso il Cristo che risorge. Questa consapevolezza non è esclusivo patrimonio di Paolo, deve esserlo anche della Chiesa di oggi che predica il potente messaggio del Vangelo. Quella Resurrezione ha trasformato i codardi del venerdì negli eroi della domenica e dei giorni a seguire, gloriosamente descritti nel libro degli Atti. Gli eredi degli ex-codardi, ancora oggi, ai quattro canti della terra, Italia compresa, ricercano la medesima pienezza spirituale per operare con efficacia. Quelle chiese che hanno adulterato questo messaggio, sostituito la predicazione con l'omelia e con le chiacchiere, hanno visto tramontare quel sole che ha portato potenza in mezzo a loro, sono calate d'intensità e sono cadute in notti oscure. Prendano coraggio, riconoscano l'urgenza della ricostruzione e si mettano all'opera!