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Attraverso questo devozionale ho provato a spiegare come l’essere umano sia la creazione primaria di Dio, e il perchè questa creazione rivesta un’attenzione particolare. Nonostante questo, al centro di tutto non c’è l’essere umano, ma Dio stesso. Infatti, la narrazione della creazione inizia con Dio ‘In principio Dio…’ e si conclude al settimo giorno con ‘Dio compì l’opera che aveva fatta e si riposò al settimo giorno’. Dio non era stanco tanto da dover riposare per il lavoro fatto nei sei giorni precedenti, ma in quel settimo giorno Dio benedice, santifica e contempla tutto ciò che ha creato.
Il nome ‘Shabbat’ deriva dalla radice ebraica sh-b-t che significa ‘cessare’. Questo giorno viene ripreso nei cosiddetti ‘Dieci Comandamenti’ (letteralmente ‘Le Dieci Parole’) che troviamo in Esodo 20 e Deuteronomio 5. È un giorno speciale, dedicato a Dio, ma anche dedicato alla contemplazione e gratitudine della creazione e del frutto della settimana.
Nella cultura ebraica la settimana inizia la domenica, appunto chiamata ancora oggi ‘Rishon’ (primo) per arrivare così al settimo giorno ‘Shabbat’. Il giorno inizia al calare del sole fino al calare del sole di quello seguente (di solito dalle 6 del pomeriggio fino alla stessa ora del giorno successivo). Quindi lo ‘Shabbat’ inizia il venerdì sera al calar del sole e termina il sabato sera, sempre al calar del sole. Questo perché la Bibbia in Genesi 1:5 riporta ‘fu sera e fu mattina, il primo giorno’ come per affermare che il primo giorno iniziò di sera.
Ogni famiglia, ebraica e non, che rispetta lo Shabbat, interrompe tutto e cena insieme il venerdì sera. Ci sono diverse tradizioni, ma ciò che è comune in tutte le tavole sono gli elementi del pane (challah) e del vino (pri ha gefen). Per la nostra mentalità cristiana ci vengono subito in mente i simboli del corpo e sangue di Gesù e questo non è sbagliato. Ma in realtà ciò che si contempla è la creazione ed il frutto di essa: il pane è frutto della terra che Dio ha creato, mentre il vino è il frutto della vigna che Dio ha creato. Lo Shabbat crea l’opportunità, per tutte le famiglie riunite a contemplare la creazione, di fermarsi e gioire del suo frutto. Ma soprattutto l'essere grati a Dio per essersi preso cura di noi durante la settimana appena terminata.
L'insegnamento che deriva da tutto questo è che dobbiamo ricordarci di essere grati. Oggi, sia Shabbat o no, prenditi del tempo con Dio, fermati e contempla la creazione, ma soprattutto il Dio Creatore e del modo in cui Egli si prende cura di te. Riposa in Dio, trova il tuo riposo in Dio, lotta per avere questo riposo in Dio.
Riguardo questo Piano
Per Dio sei importante e non il frutto del caso. Questo non è un piano motivazionale ma la realtà dei primi capitoli della Genesi.
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Vorremmo ringraziare Stefano Guaglione per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.instagram.com/stefano.guaglione/