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Come Entrare Nel Riposo Di Dio: Ebrei 4Campione

Come Entrare Nel Riposo Di Dio: Ebrei 4

GIORNO 13 DI 14

Gesù Simpatizza Con Noi

a. “Noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare”. Finora lo scrittore agli Ebrei è stato attento a documentare sia la deità di Gesù (Ebrei 1:4-14) che a ricordare la Sua umanità compassionevole (Ebrei 2:5-18). Significa che Gesù, Dio Figlio, seduto sul trono in cielo, nostro Sommo Sacerdote, può simpatizzare con le nostre infermità.

• Per gli antichi greci l’attributo principale di Dio era l’apatheia, l’incapacità essenziale di provare qualsiasi cosa. Gesù non è così. Lui conosce e sente quello che attraversiamo. L’antica parola greca tradotta con simpatizzare significa letteralmente “soffrire insieme a”.

• Ciò che fa la differenza è che Gesù ha aggiunto l’umanità alla Sua divinità e ha vissuto fra noi. Quando ci sei passato, è tutta un’altra storia. Potremmo sentir parlare di qualche tragedia avvenuta in una qualsiasi scuola superiore e provare una certa misura di dolore. Ma non è mai come il dolore che proveremmo, se fosse la scuola che noi abbiamo frequentato.

b. “Ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato”. Gesù sa cosa vuol dire essere tentato e combattere contro il peccato, sebbene non ne sia mai stato macchiato. “Il Suo essere senza peccato era stato ottenuto, almeno in parte, mentre conseguiva vittoria dopo vittoria nella costante battaglia contro la tentazione che la vita in questo mondo comporta”. (Leon Morris).

• A volte pensiamo che, poiché Gesù è Dio, Egli non avesse mai conosciuto la tentazione come la conosciamo noi. In parte questo è vero: Gesù ha affrontato la tentazione molto più duramente di quanto noi abbiamo mai fatto e mai faremo. Colui che è senza peccato conosce la tentazione in modi a noi sconosciuti, perché solo colui che non cede mai alla tentazione ne conosce tutta la forza. È vero, d’altra parte, che Gesù non ha mai affrontato la tentazione da un punto di vista interiore come succede a noi, perché non c’è mai stata una natura peccaminosa che lo spingesse a peccare da dentro. Conosceva però la forza e la furia della tentazione esteriore in un modo e in una misura che noi non potremmo mai conoscere. Lui sa cosa stiamo passando, avendo affrontato di peggio.

• “Eppure, Egli sopportò vittoriosamente ogni forma di prova che l’uomo potesse sopportare, senza alcun indebolimento della Sua fede in Dio o della Sua ubbidienza a Lui. Tale sopportazione comporta di più, non meno, della normale sofferenza umana.” (A.B. Bruce).

c. “Simpatizza con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa”. Gesù può simpatizzare con le nostre debolezze e le nostre tentazioni, ma non può simpatizzare con il nostro peccato. Non dovremmo pensare che questo renda Gesù meno compassionevole verso di noi, né che potrebbe capirci meglio se anche Lui avesse commesso peccato.

• “Ma ascoltami; non immaginare che, se il Signore Gesù avesse peccato, sarebbe stato in qualche modo più tenero verso di te; poiché il peccato è sempre di una natura che porta all’indurimento. Se il Cristo di Dio avesse potuto peccare, avrebbe perso la perfezione della propria natura compassionevole.” (Charles H. Spurgeon).

Basato sul Commentario Biblico Enduring Word di David Guzik.

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Come Entrare Nel Riposo Di Dio: Ebrei 4

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