Geremia 20:7-13
Geremia 20:7-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Tu mi hai persuaso, SIGNORE, e io mi sono lasciato persuadere, tu mi hai fatto forza e mi hai vinto; io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. Infatti ogni volta che io parlo, grido, grido: «Violenza e saccheggio!» Sì, la parola del SIGNORE è per me un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno. Se dico: «Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome», c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso. Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi viene da ogni lato: «Denunciatelo, e noi lo accuseremo». Tutti quelli con i quali vivevo in pace spiano se io inciampo e dicono: «Forse si lascerà sviare; noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui». Ma il SIGNORE è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno. Saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata. SIGNORE degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sì, la vendetta che farai su di loro, poiché a te io affido la mia causa! Cantate al SIGNORE, lodate il SIGNORE, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori!
Geremia 20:7-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Tu mi hai persuaso, Signore, e io mi sono lasciato persuadere, tu mi hai fatto forza e mi hai vinto; io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. Infatti ogni volta che io parlo, grido, grido: Violenza e saccheggio! Sí, la parola del Signore è per me un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno. Se dico: «Io non lo menzionerò piú, non parlerò piú nel suo nome», c'è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso. Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi viene da ogni lato: «Denunziatelo, e noi lo accuseremo». Tutti quelli con i quali vivevo in pace spiano se io inciampo e dicono: «Forse si lascerà sviare, noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui». Ma il Signore è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sí, la vendetta che farai su loro, poiché a te io affido la mia causa! Cantate al Signore, lodate ilSignore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori!
Geremia 20:7-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Signore, tu mi hai sedotto e io non ho potuto resisterti. Hai fatto ricorso alla forza e hai ottenuto quel che volevi. Mi disprezzano da mattina a sera, tutti ridono di me. Io parlo, e ogni volta subito devo chiamare aiuto e gridare contro la violenza e l’oppressione. Tutto il giorno sono insultato e deriso perché annunzio la tua parola, o Signore! Ma quando mi son detto: «Non penserò più al Signore, non parlerò più in suo nome», ho sentito dentro di me come un fuoco che mi bruciava le ossa: ho cercato di contenerlo ma non ci sono riuscito. Mi accorgevo che molti parlavano male di me e da ogni parte cercavano di spaventarmi. Dicevano: «Se qualcuno lo denunzia, lo denunzieremo anche noi». Perfino i miei amici più cari aspettavano un mio passo falso e dicevano: «Prima o poi, qualcuno riuscirà a ingannarlo! Così, l’avremo vinta noi e potremo vendicarci di lui». Ma tu, Signore, stai al mio fianco, tu sei forte e mi difendi: per questo i miei persecutori cadranno e non avranno la meglio su di me. Dovranno vergognarsi da morire perché i loro progetti andranno in fumo. Saranno disonorati per sempre e nessuno lo dimenticherà. Tu, Signore dell'universo, sai distinguere chi ti è fedele perché vedi i sentimenti e i pensieri segreti dell'uomo. Ho affidato a te la mia causa: sono certo che vedrò come tu punirai i miei nemici. Cantate inni al Signore! Lodate il Signore! Egli ha liberato il povero dal potere dei malvagi.
Geremia 20:7-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
O Signore, tu mi allettasti, ed io mi lasciai allettare; tu mi facesti forza, e mi vincesti; tuttodì sono in derisione, ciascuno si beffa di me. Perciocchè, da che io parlo, sclamo, e grido violenza, ed assassinamento; imperocchè la parola del Signore mi è stata in obbrobrio, ed in ischerno tuttodì. Laonde io dissi: Io non lo mentoverò più, e non parlerò più nel suo Nome (ma vi è stato nel miò cuore come un fuoco ardente, rinchiuso nelle mie ossa, e mi sono stancato per ritenerlo, e non ho potuto); perciocchè io ho udito come molti mi hanno infamato; spavento è d'ogn'intorno: rapportate, e noi rapporteremo. Tutti quelli co' quali io stava in buona pace mi hanno spiato, se io incappava punto; ed hanno detto: Forse si lascerà egli cogliere per inganno, e voi verremo a capo di lui. Ma il Signore è meco, come un uomo prode, e terribile; perciò quelli che mi perseguitano caderanno, e non avranno la vittoria; saranno grandemente confusi, perciocchè non prospereranno; ciò sarà loro una ignominia eterna, che giammai non sarà dimenticata. Dunque, o Signor degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni, e il cuore, fa'ch'io vegga la vendetta che tu prenderai di loro; perciocchè io ti ho spiegata la mia ragione. Cantate al Signore, lodate il Signore; perciocchè egli ha riscossa l'anima del povero dalla mano de' malfattori.