Segni Particolari: Redento!Campione

Dopo l’incontro con Dio nella spelonca, Elia riceve da l’incarico di ungere Eliseo perché avrebbe preso il suo posto nel servizio profetico; non appena Elia lo incontrò, gettò il suo mantello addosso a lui. Questo gesto rappresentava la chiamata al servizio. Elia viveva in funzione di quella che era la chiamata di Dio e aveva avuto il compito di trasmettere questo mandato, questa passione, questo testimone.

A volte, pensiamo che la chiamata al servizio sia qualcosa per pochi eletti, come accadeva nell'antico testamento. Non consideriamo che Gesù ha dato un mandato a tutta la chiesa: andare per il mondo e predicare il Vangelo. Poi, a ognuno di noi, può aggiungere una chiamata specifica ma che comunque conduce al mandato generale. Facciamo nostro questo concetto: se siamo redenti, siamo stati chiamati al servizio e la nostra chiamata deve spiccare, deve essere la nostra caratteristica proprio come lo era quel mantello di Elia.

La tua chiamata al servizio non deve essere nascosta ma deve spiccare; la gente deve sapere che tu e io siamo al servizio del Re dei re, siamo ambasciatori di buone notizie, portiamo il Vangelo, la pace e la speranza dove non c’è; possa essere una nostra caratteristica di spicco come lo fu quel mantello.

Vogliamo servire il Signore nonostante tutto e tutti, anche quando siamo scoraggiati come accadde a Elia. Ricordiamo: noi non siamo soli, anche se a volte pensiamo di esserlo. Dio è con noi (e chi sarà contro di noi?); Egli ha preservato altra gente con cui poterlo servire, persone che forse non abbiamo ancora incontrato, proprio come successe ad Elia: il Signore aveva riservato altri 7000 profeti, mentre Elia diceva “sono rimasto io solo”.

Tu e io non siamo soli, ricordiamo che il Dio degli eserciti è con noi e provvede per noi affinché possiamo servirlo.

Oggi vogliamo rispondere insieme a questa domanda: sono un servo di Dio?