La gioia in confronto allo spirito religioso

Questo piano di lettura è estrapolato dal libro “Gioia Soprannaturale”, una raccolta di 73 meditazioni sulla gioia nella Bibbia.

Quando avevo otto anni, durante un corso di educazione religiosa, il professore disse che applaudire Dio era volgare. Essendo un bambino, ho spontaneamente esclamato:

«E perché sarebbe volgare?»

La reazione del professore fu di buttarmi fuori dalla classe senza più spiegazioni. Mentre ero nel corridoio, non arrivavo a comprendere perché applaudire Dio potesse essere volgare. In effetti, non soltanto non è volgare, ma la Bibbia è piena di indicazioni di battere le mani per Dio. Anche gli alberi della campagna battono le mani in Isaia 55:12.

I luoghi religiosi sono spesso dei luoghi austeri, silenziosi, freddi. Eppure, là dove Dio si trova, c’è la vita, la gioia, ci sono le acclamazioni e c’è anche molto rumore. In cielo, il rumore delle lodi degli angeli e dei riscattati è simile al rumore di grandi acque, è una gioia molto rumorosa! (Apocalisse 19:6-7)

Lo spirito religioso non sopporta le espressioni di gioia verso Dio. È la ragione per la quale i farisei erano scandalizzati nel vedere i discepoli cantare lodi a Dio quando Gesù è arrivato a Gerusalemme.

La folla era piena di gioia e cantava ad alta voce lodi a Dio. Si trattava del compimento della profezia di Zaccaria 9:9 che dichiarava:

«Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell’asina.»

I farisei dissero a Gesù di riprendere i Suoi discepoli poiché giudicavano queste espressioni di gioia sconvenienti!

Gesù rispose:

«Vi dico che se coloro taceranno, grideranno le pietre!» (Luca19:40)

Colui che realizza la portata di un’avvenimento non può impedirsi di gioire! Un giorno, ho assistito al matrimonio di un amico. Quest’uomo era di solito gioviale. Il matrimonio aveva luogo nella chiesa dei genitori di sua moglie. Gli sposi avevano scelto dei canti molto gioiosi e dinamici. Dal primo canto, mi misi a battere le mani a ritmo e, nel giro di qualche secondo,realizzai che ero il solo nella sala a farlo. In più, alcuni stavano ponendo su di me uno sguardo di rimprovero. In questa cerimonia era sensato essere gioiosi, si trattava di un matrimonio! I canti dichiaravano la gloria del Signore, eppure lo spirito religioso aveva da lungo tempo messo la museruola ai cristiani di questa chiesa.

Gesù ha confrontato questa attitudine di mancanza di gioia nella parabola del figlio prodigo in Luca 15 dal verso 11. Una volta che il figlio ritorna a casa, il padre organizza una grande festa e fa ammazzare il vitello grasso; vi sono delle danze, della musica e una grande gioia. Eppure il fratello minore non arriva a gioire del ritorno di suo fratello. Ecco la risposta del padre, che corrisponde a quella di Dio verso i religiosi che non sopportavano che i pubblicani e le prostitute si pentissero:

‭‭«Il padre gli disse: “Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato.”» (Luca‬ ‭15‬:‭31‬-‭32‬)

Il figlio minore non faceva mai festa, eppure avrebbe potuto. Trovava dunque anormale che suo Padre facesse festa per suo fratello. Se sei a disagio davanti la gioia degli altri, è perché può essere che ti stai privando della gioia che è disponibile per te nella casa del Padre.

Ti invito a chiedere allo Spirito Santo di riempirti della Sua gioia.

David Théry
Insegnamenti pratici per sperimentare Dio