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168 ! Nè più, nè menoCampione

168 ! Nè più, nè meno

GIORNO 4 DI 7

Consacrarsi a Dio con saggezza

La consacrazione è un tema che è spesso predicato nelle chiese. Consacrarsi è mettersi a parte per Dio, ovvero accordargli del tempo che accorderemmo ad altre cose, futili o legittime, ma di minore importanza.

L’apostolo Paolo dice che dobbiamo offrire a Dio i nostri corpi come sacrifici viventi, questo sarà un culto ragionevole da parte nostra. Questo versetto è spesso mal compreso.

Offrire il mio corpo significa che offro la mia vita intera a Dio, con la mia ubbidienza, per compiere la Sua volontà. Questo rappresenta un sacrificio, in quanto non agisco più secondo la mia propria volontà, ma secondo la Sua.

Un culto «ragionevole» significa che non ci sono altre risposte possibili di fronte al sacrificio di Gesù che di vivere interamente per Lui.

Egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato per loro. (2 Corinzi 5 :15)

Il problema è che quando pensiamo che le nostre responsabilità non siano un servizio per Dio, abbiamo tendenza a sacrificarle pensando di essere «spirituali».

Devi comprendere che non tutti i sacrifici sono accettati da Dio.

Perchè un sacrificio sia accettato da Dio, deve essere ispirato dallo Spirito Santo.

Quando Maria offrì l’equivalente di un anno di salario per ungere Gesù con del profumo, era un’offerta stravagante per la ragione ma ragionevole e buona dal punto di vista di Gesù.

Ma se tu non ti prendi cura della tua famiglia perché sei troppo occupato a servire il Signore o dai alla chiesa quello che dovrebbe servire al benessere della tua famiglia, allora questo sacrificio non è accettato da Dio e tu sei «peggio di un infedele».

Ricorda la mia visione riguardo le biglie. Le sole biglie che posso consacrare ad un ministero sono quelle che mi restano dopo aver riempito il vaso delle mie responsabilità.

Consacrarsi non è prendere il tempo di cui i miei figli o mia moglie hanno bisogno per darlo alla chiesa. Consacrarsi, è prendere per esempio il tempo che passavo a guardare la televisione per pregare.

Un’altra menzogna dello spirito religioso è che se mi occupo degli affari del Signore, sono dispensato dalle mie responsabilità. È vero che se cerco prima il regno di Dio tutte le cose mi saranno date in più.

Detto questo, in nessun momento la nostra consacrazione ci libera dalle nostre responsabilità.

Quando dunque fai un sacrificio, poniti la domanda seguente: chi ho messo sull’altare? In effetti è più facile sacrificare qualcun altro che sacrificare se stessi.

Chi hai messo sull’altare? Te o i tuoi figli? Se sei tu, allora questo piace a Dio. Ma se sacrifichi i tuoi figli questo è qualcosa che non gli è mai venuto in mente.

Iefte ha offerto sua figlia in sacrificio, cosa che Dio non gli aveva domandato. Le giovani in Israele si misero ogni anno a commemorare la sua morte andando a piangere nella campagna. Che pasticcio insensato! I sacrifici inutili non portano altro che lacrime, mentre i sacrifici secondo Dio attirano il Suo favore e producono la vita.

Termino oggi con un’ultima raccomandazione: è inutile compararti agli altri.

Se Dio accorda a qualcuno una grazia particolare per compiere una missione specifica, non cercare di imitarlo. Senza questa grazia, è impossibile!

David Théry
Insegnamenti pratici per sperimentare Dio

Giorno 3Giorno 5

Riguardo questo Piano

168 ! Nè più, nè meno

168, è il numero di ore che ogni essere umano ha in una settimana. Nè più nè meno. Il salmista esclamò : «Signore, insegnaci a contare bene i nostri giorni!». Nella nostra società dal ritmo rapido, contare le nostre ORE è diventato vitale.Ti invito a riflettere nel corso dei prossimi giorni su come investire e ripartire il tuo tempo SECONDO DIO alla luce dell’eternità.

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Vorremmo ringraziare DAVID THÉRY per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://bit.ly/21-giorni-all-ascolto-di-dio