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Sceglierai lo Spirito?

Peccato. Solo vedere la parola ci mette un po' a disagio. La parola peccato non è pronunciata spesso nella nostra società di inclusività, amore libero e pensiero relativo. È una parola che separa la luce dalle tenebre, il bene dal male e, in definitiva, la vita dalla morte.

Se abbiamo scelto di vivere la nostra vita per Cristo, abbiamo una posizione giusta davanti a nostro Padre, che conduce alla vita eterna. Lui è la nostra giustizia.

La maggior parte di noi lo sa. Eppure, lottiamo ancora con la nostra incapacità di superare i peccati assillanti che si insinuano nei nostri cuori e si riversano nelle nostre parole, atteggiamenti e azioni. Lottiamo con il peccato che porta al fallimento morale, il peccato che porta alla rabbia e alla menzogna, o il peccato che porta all'orgoglio e all'autosufficienza. Alcuni peccati hanno conseguenze maggiori nelle nostre vite attuali, ma ogni peccato getta un'ombra sui nostri cuori. Come dice Paolo in Romani 7, non facciamo ciò che sappiamo che dovremmo fare e facciamo cose che sappiamo che non dovremmo fare. Questa dicotomia è la nostra natura peccaminosa.

Ci viene presentata una scelta. Scegliere il peccato che ci rende prigionieri e porta alla morte, (la carne) o essere liberati dal peccato e trovare la vita (lo Spirito). Ci vuole una scelta consapevole della nostra mente per scegliere lo Spirito di Dio e le Sue vie invece della direzione naturale in cui i nostri desideri ci portano. La grande notizia è che se scegliamo lo Spirito, non dobbiamo preoccuparci di essere sopraffatti dal peccato. Le nostre scelte determinano se quel peccato vive o muore, perché qualunque cosa sceglieremo di nutrire, crescerà.

Scegli di nutrire il tuo Spirito, o il tuo peccato e la tua carne ti soprafferanno.