Vincere la Guerra nella Tua MenteCampione

Un po' di tempo fa ho fatto il voto solenne di smettere di essere ossessionato da messaggi e email. Ho deciso che ogni volta che avessi sentito il suono di una notifica di un messaggio, non avrei sentito l'urgenza di controllare immediatamente. E una volta controllato non avrei letto e riletto quello che l'altra persona avesse scritto. E a quel punto non avrei scritto e riscritto la mia risposta. Il mio buon proposito digitale ha resistito … beh onestamente, non credo di aver mai smesso di essere ossessionato da messaggi e email. Non solo non ha resistito, non è nemmeno iniziato!

Il problema del modo in cui attacchiamo i nostri problemi è che andiamo dietro al problema. Ci concentriamo solo sul comportamento, prendendo impegni per iniziare o smettere di fare qualcosa.

L'hai fatto anche tu no? Hai deciso, forse perfino dichiarato, che saresti cambiato.

• Quest'anno mangerò più sano e farò esercizio ogni giorno!
• La smetterò di uscire con chiunque mi tratti male. Anzi, non mi vedrò più con nessuno!
• Sono stufo di sprecare il mio tempo sui social e paragonare la mia vita con quella di chiunque altro. La smetto per sempre questa volta!
• Ora basta. Questa è l'ultima volta. Non guarderò mai più niente di pornografico!
• Non esagererò più, non mentirò e non farò gossip per attirare l'attenzione o sentirmi meglio. Mai più! 
• Leggerò la Bibbia tutte le mattine per un anno intero!

Qualunque fosse il tuo voto, com'è andata?

Immagino non bene. Perché? Le modifiche comportamentali non funzionano, perché il fulcro è solo nel modificare il comportamento. Non si arriva alla radice del problema, che è il pensiero che produce quel comportamento. Per essere più specifici, il problema è il percorso neurale che conduce al comportamento. 

Per esempio diciamo che tu odi un orribile albero che sta nel bel mezzo tuo cortile. Vuoi che l'albero sparisca. Finalmente, decidi che è arrivato il momento di farsi carico del problema. Così marci in cortile con una piccola sega. Afferri un orribile ramo e lo tagli dall'albero. Sorridi e torni dentro casa, canticchiando trionfante un misto di "All I do is Win" e "Another one bites the dust". Il giorno seguente sei scioccato nel vedere che l'albero è ancora lì bello robusto. Mentre guardi fuori dalla finestra, puoi giurare che ti stia facendo uno sberleffo.

Lo so. L'analogia è assurda. Non proveresti mai a tagliare un albero rimuovendo solo un ramo. Perché il ramo ovviamente non è il problema. L'albero è il problema. In realtà, il sistema di radici dell'albero è il vero colpevole principale. Se non rimuovi il sistema di radici quando tagli l'albero, potrebbe sempre ricrescere.

Bene, se decidiamo: La smetterò di urlare ai miei figli, o La smetterò di isolarmi e vivere una vita solitaria, o Farò esercizio ogni giorno; stiamo solo segando via un ramo. Stiamo ignorando il vero problema delle bugie a cui crediamo e del solco mentale in cui siamo caduti. Stiamo attaccando solo i sintomi e non l'origine.

Pensare che io possa cambiare un comportamento semplicemente rimuovendo quel comportamento è assurdo. Il comportamento non è la radice del problema. Il percorso neurale che conduce al comportamento è il problema. Se dismetto un comportamento, quello tornerà, a meno che

1. rimuovo la bugia alla radice del comportamento, e
2. sostituisco il percorso neurale che mi conduce al comportamento.

Da dove prendiamo questi nuovi pensieri? Indizio: non li troviamo scorrendo su e giù tra i post sui social, ascoltando la nostra playlist preferita o telefonando ad un amico per sapere la sua opinione. 

Per fermare le bugie e sostituirle con la verità, dobbiamo guardare alla Parola di Dio.

Questo è quello che ha fatto Gesù. Quando Satana l'ha tentato, Gesù non ha potuto tirare fuori il Suo iPhone e aprire l'app Bibbia YouVersion per cercare un versetto che potesse aiutarLo. Aveva già interiorizzato le verità dalla Parola di Dio che avevano creato un percorso neurale utile. Quando tentato, Gesù seguì il percorso che Lo condusse all'obbedienza e alla libertà.

Ecco quello che dobbiamo fare.