Dolore con Speranza dopo un Aborto e una Prdita di Adriel BookerCampione

Giorno 1

Nel Profondo

Scrittura: Lamentazioni 3:19-24

Magari il tuo dolore è fresco e crudo e tu stai ancora vacillando per il colpo soffocante di una perdita recente. O magari hai tenuto nascosto troppo a lungo questo dolore, ma sta accadendo qualcosa che ti obbliga a rivivere quel dolore di nuovo. Io non posso rispondere alla domanda cosmica “perché?” del tuo aborto spontaneo, ma posso aiutarti a capire il tuo dolore. Voglio che tu unisca le tue mani con le mie in maniera da camminare insieme verso il giorno in cui Gesù farà nuove tutte le cose.

Ho scoperto qualcosa nei giorni che hanno seguito la mia prima interruzione di gravidanza, quando quest’ultimo è giunto con un’incredibile forza: se non avessi scavato a fondo, le onde del dolore mi avrebbero stravolto. Nel surf, ciò viene detto “immersione con le anatre”. L’apostolo Paolo lo chiama “nascosti con Cristo” (Colossesi 3:3).

Io la chiamo sopravvivenza

Da quando ho cominciato a vivere l’abisso dopo la perdita di nostra figlia, Scarlett Grace, per un aborto, e poi la perdita di altri due bambini, mi sono accorta che ciò era molto più che sopravvivenza. Questo era un invito: sarei riuscita a trovare Gesù nell’abisso?

È normale essere pieni di domande quando si sperimenta un trauma personale. Cosa ho fatto per meritarmi questo? È colpa mia? Perché Dio dovrebbe permettere che questo accada? Mi sta punendo per qualcosa? E se Dio non fosse quello che pensavo fosse? Come posso andare avanti con la vita come la conoscevo una volta? Mi sentirò mai più normale? Dio, o la Sua bontà, sono reali? E se la mia fede fosse tutta una farsa?

Poiché il dolore dell'aborto spontaneo spesso non viene manifestato, questo tipo di domande può corrodere l'anima e la fiducia di una donna mentre cerca di assumersene il peso in segreto. Ma devo dirti questo: potrebbe sembrare impossibile, ma puoi farlo. Puoi perdere, soffrire e sperare. Il potere del dolore può, e talvolta lo farà, può toglierci la terra da sotto i piedi. Ma possiamo imparare a respirare negli abissi. Potremmo anche imparare ad aprire gli occhi lì. Possiamo soffrire con speranza. Possiamo avere il cuore spezzato o addirittura schiacciato, ma non saremo distrutti. Potremmo anche scoprire che, nella nostra debolezza, siamo più forti di quanto pensiamo.

Quali domande hai in questo momento sulla tua perdita? Scrivile