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Nuova Riveduta 2006

<div class="version vid122 iso6393ita" data-vid="122" data-iso6393="ita">
 <div class="book bkROM">
 <div class="chapter ch1" data-usfm="ROM.1.16">
 <div class="p">16Infatti non mi vergogno del vangelo; perch&#233; esso &#232; potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco; </div>
 </div>
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 <div class="book bkACT">
 <div class="chapter ch26" data-usfm="ACT.26.1+ACT.26.2+ACT.26.3+ACT.26.4+ACT.26.5+ACT.26.6+ACT.26.7+ACT.26.8+ACT.26.9+ACT.26.10+ACT.26.11+ACT.26.12+ACT.26.13+ACT.26.14+ACT.26.15+ACT.26.16+ACT.26.17+ACT.26.18+ACT.26.19+ACT.26.20+ACT.26.21+ACT.26.22+ACT.26.23+ACT.26.24+ACT.26.25+ACT.26.26+ACT.26.27+ACT.26.28+ACT.26.29+ACT.26.30+ACT.26.31+ACT.26.32">
 <div class="p">1Agrippa disse a Paolo: &#171;Ti &#232; concesso di parlare a tua difesa&#187;. Allora Paolo, stesa la mano, disse a sua difesa:</div><div class="p">2&#171;Re Agrippa, io mi ritengo felice di potermi oggi discolpare davanti a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, 3soprattutto perch&#233; tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che ci sono tra i Giudei; perci&#242; ti prego di ascoltarmi pazientemente.</div><div class="p">4Quale sia stata la mia vita fin dalla mia giovent&#249;, che ho trascorsa a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, &#232; noto a tutti i Giudei, 5perch&#233; mi hanno conosciuto fin da allora e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la pi&#249; rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo. 6E ora sono chiamato in giudizio per la speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri; 7della quale promessa le nostre dodici trib&#249;, che servono con fervore Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. Per questa speranza, o re, sono accusato dai Giudei! 8Perch&#233; mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti?</div><div class="p">9Quanto a me, in verit&#224; pensai di dover lavorare attivamente contro il nome di Ges&#249; il Nazareno. 10Questo infatti feci a Gerusalemme; e avendone ricevuta l&#8217;autorizzazione dai capi dei sacerdoti, io rinchiusi nelle prigioni molti dei santi; e quando erano messi a morte, io davo il mio voto. 11E spesso, in tutte le sinagoghe, punendoli, li costringevo a bestemmiare; e, infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitavo fin nelle citt&#224; straniere.</div><div class="p">12Mentre mi dedicavo a queste cose e andavo a Damasco con l&#8217;autorit&#224; e l&#8217;incarico da parte dei capi dei sacerdoti, 13a mezzogiorno vidi per strada, o re, una luce dal cielo, pi&#249; splendente del sole, la quale sfolgor&#242; intorno a me e ai miei compagni di viaggio. 14Tutti noi cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: &#8220;Saulo, Saulo, perch&#233; mi perseguiti? Ti &#232; duro recalcitrare contro il pungolo&#8221;. 15Io dissi: &#8220;Chi sei, Signore?&#8221; E il Signore rispose: &#8220;Io sono Ges&#249;, che tu perseguiti. 16Ma &#224;lzati e sta&#8217; in piedi, perch&#233; per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparir&#242; ancora, 17liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando 18per aprire loro gli occhi, affinch&#233; si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredit&#224; tra i santificati&#8221;.</div><div class="p">19Perci&#242;, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla visione celeste; 20ma, prima a quelli di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e fra le nazioni, ho predicato che si ravvedano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. 21Per questo i Giudei, dopo avermi preso nel tempio, tentavano di uccidermi. 22Ma per l&#8217;aiuto che viene da Dio sono durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, senza dire nulla al di fuori di quello che i profeti e Mos&#232; hanno detto che doveva avvenire, cio&#232;: 23che il Cristo avrebbe sofferto e che egli, il primo a risuscitare dai morti, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle nazioni&#187;.</div><div class="p">24Mentre egli diceva queste cose in sua difesa, Festo disse ad alta voce: &#171;Paolo, tu vaneggi; la molta dottrina ti mette fuori di senno&#187;.</div><div class="p">25Ma Paolo disse: &#171;Non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronuncio parole di verit&#224; e di buon senno. 26Il re, al quale parlo con franchezza, conosce queste cose; perch&#233; sono persuaso che nessuna di esse gli &#232; nascosta; poich&#233; esse non sono accadute in segreto. 27O re Agrippa, credi tu nei profeti? Io so che ci credi&#187;.</div><div class="p">28Agrippa disse a Paolo: &#171;Con cos&#236; poco vorresti persuadermi a diventare cristiano?&#187; 29E Paolo: &#171;Piacesse a Dio che, con poco o con molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all&#8217;infuori di queste catene&#187;.</div><div class="p">30Allora il re si alz&#242;, e con lui il governatore, Berenice, e quanti sedevano con loro; 31e, ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: &#171;Quest&#8217;uomo non fa nulla che meriti la morte o la prigione&#187;. 32Agrippa disse a Festo: &#171;Quest&#8217;uomo poteva essere liberato, se non si fosse appellato a Cesare&#187;.</div>
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