Salmi 39:1-13
Salmi 39:1-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Al direttore del coro. Per Iedutun. Salmo di Davide. Io dicevo: «Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca, finché l’empio mi starà davanti». Come un muto sono stato in silenzio, ho taciuto senz’averne bene; anzi, il mio dolore s’è inasprito. Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s’è acceso; allora la mia lingua ha parlato. O SIGNORE, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni. Fa’ che io sappia quanto sono fragile. Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. [Pausa] Certo, l’uomo va e viene come un’ombra; certo, si affanna per quel che è vanità; egli accumula ricchezze, senza sapere chi le raccoglierà. E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. Liberami da tutti i miei peccati; non abbandonarmi agli scherni dello stolto. Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. Allontana da me il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. Castigando la sua iniquità, tu correggi l’uomo, distruggi come un tarlo quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità. [Pausa] O SIGNORE, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime, poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. Distogli il tuo sguardo, perché io respiri, prima di andarmene e scomparire.
Salmi 39:1-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Al direttore del coro. Per Iedutun. Salmo di *Davide.Io dicevo: «Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca, finché l'empio mi starà davanti». Come un muto sono stato in silenzio, ho taciuto senz'averne bene; anzi, il mio dolore s'è inasprito. Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s'è acceso; allora la mia lingua ha parlato. O Signore, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni. Fa' ch'io sappia quanto sono fragile. Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. [Pausa] Certo, l'uomo va e viene come un'ombra; certo, s'affanna per quel ch'è vanità; egli accumula ricchezze, senza sapere chi le raccoglierà. E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. Liberami da tutti i miei peccati; non abbandonarmi agli scherni dello stolto. Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. Allontana da me il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. Castigando la sua *iniquità tu correggi l'uomo, distruggi come tarlo quel che ha di piú caro; certo, ogni uomo non è che vanità.[Pausa] O Signore, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. Distogli il tuo sguardo, perché io respiri, prima di andarmene e scomparire.
Salmi 39:1-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Avevo detto: «Starò attento: non peccherò parlando troppo, terrò a freno la mia lingua finché starò tra gente malvagia». Mi sono chiuso nel silenzio, ho taciuto anche più del necessario, ma il mio dolore è diventato acuto. Dentro di me avevo un gran fuoco, più pensavo e più mi sentivo scoppiare e così ho sciolto la lingua: «Signore, fammi conoscere la mia fine e quanto durano i miei giorni: saprò come è fragile la mia vita! La mia vita, l’hai resa ben corta, di fronte a te la sua durata è un nulla. Ogni uomo è come un soffio, va e viene come un’ombra, la sua fatica è come un soffio, accumula ricchezze ma non sa a chi andranno». Allora, Signore, cosa posso aspettarmi? Sei tu la mia unica speranza! Liberami da tutti i miei peccati. Non espormi alla derisione degli sciocchi. Chiuso nel mio silenzio, non apro bocca, perché tutto è opera tua. Basta. Non tormentarmi più a lungo: sono sfinito sotto i colpi della tua mano. Tu castighi l’uomo per le sue colpe e come un tarlo distruggi quel che ha di più caro: l’uomo è davvero come un soffio! Ascolta la mia preghiera, Signore, tendi l’orecchio al mio grido, non essere insensibile alle mie lacrime. Perché presso di te sono solo un ospite, pellegrino, come i miei antenati.
Salmi 39:1-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
IO aveva detto: Io prenderò guardia alle mie vie, Che io non pecchi colla mia lingua; Io guarderò la mia bocca con un frenello, Mentre l'empio sarà davanti a me. Io sono stato mutolo e cheto; Ho eziandio taciuto il bene; Ma la mia doglia si è inasprita. Il mio cuore si è riscaldato dentro di me; Un fuoco si è acceso, mentre io ravvolgeva questo nell'animo mio; Onde io ho parlato colla mia lingua, dicendo: O Signore, fammi conoscere il mio fine, E quale è il termine de' miei dì; Fa' ch'io sappia quanto io ho da vivere ancora in questo mondo. Ecco tu hai ridotti i miei dì alla misura di un palmo, E il tempo della mia vita è come niente appo te; Certo, ogni uomo, quantunque sia in piè, è tutta vanità. (Sela.) Certo l'uomo va e viene in figura; Certo in vano si travagliano tutti, E adunano de' beni senza sapere chi li raccorrà. Ma ora, Signore, che aspetto io? La mia speranza è in te. Liberami da tutti i miei misfatti; Non farmi essere il vituperio dello stolto. Io ammutolisco, io non aprirò la bocca; Perciocchè tu hai fatto questo. Toglimi d'addosso la tua piaga; Io mi vengo meno, per la guerra che tu mi fai colla tua mano. Se tu castighi alcuno con castigamenti d'iniquità, Tu fai struggere tutto ciò che vi è di bello e d'eccellente in lui, Come una tignuola; certo, ogni uomo è vanità. (Sela.) Signore, ascolta la mia orazione, e porgi l'orecchio al mio grido, E non esser sordo alle mie lagrime; Perciocchè io son forestiere appo te, Ed avveniticcio, come tutti i miei padri. Cessati da me, acciocchè io mi rinforzi, Innanzi che io me ne vada, e non sia più.