Logo YouVersion
Icona Cerca

Vangelo secondo Marco 15:16-32

Vangelo secondo Marco 15:16-32 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio, e radunarono tutta la coorte. Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!» E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora, lo rivestirono delle sue vesti e lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la croce di lui un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che passava di là tornando dai campi. E condussero Gesù al luogo detto Golgota, che tradotto vuol dire «luogo del teschio». Gli diedero da bere del vino mescolato con mirra, ma non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte per sapere quello che ciascuno dovesse prendere. Era l’ora terza quando lo crocifissero. L’iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. [E si adempì la Scrittura che dice: «Egli è stato contato fra i malfattori».] Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso e scendi giù dalla croce!» Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso. Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

Vangelo secondo Marco 15:16-32 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Allora i soldati lo condussero nel *cortile interno, cioè dentro il *pretorio, e radunarono tutta la *coorte. Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!» E gli percotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora, lo rivestirono delle sue vesti e lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portar la croce di lui un certo *Simone di *Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che passava di là, tornando dai campi. E condussero Gesú al luogo detto *Golgota che, tradotto, vuol dire «luogo del teschio». Gli diedero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte per sapere quello che ciascuno dovesse prendere. Era l'*ora terza quando lo crocifissero. L'iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra. [ E si adempí la Scrittura che dice: «Egli è stato contato fra i malfattori».] Quelli che passavano lí vicino lo insultavano, scotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il *tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso e scendi giú dalla croce!» Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso. Il Cristo, il re d'*Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

Vangelo secondo Marco 15:16-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I soldati portarono Gesù nel cortile del palazzo del governatore e chiamarono anche il resto della truppa. Gli misero addosso una veste rossa, prepararono una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo. Poi cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». Con un bastone gli davano dei colpi in testa, gli sputavano addosso e si mettevano in ginocchio come per adorarlo. Quando finirono di insultarlo gli tolsero la veste rossa e lo rivestirono dei suoi abiti. Poi lo portarono fuori per crocifiggerlo. Un certo Simone, originario di Cirène, il padre di Alessandro e di Rufo, passava di là mentre tornava dai campi. I soldati lo obbligarono a portare la croce di Gesù. Poi condussero Gesù in un luogo detto Gòlgota (che significa «Luogo del Cranio»). Vollero dargli un po’ di vino drogato, ma Gesù non lo prese. Poi lo inchiodarono alla croce, e si divisero le sue vesti tirandole a sorte per decidere la parte di ciascuno. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. Sul cartello dove si scriveva il motivo della condanna c’erano queste parole: «Il re dei Giudei». Insieme con Gesù avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. [ ] Quelli che passavano di là scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e dicevano: «Ehi, tu che volevi distruggere il *Tempio e ricostruirlo in tre giorni, salva te stesso! Prova a scendere dalla croce!». Allo stesso modo anche i capi dei *sacerdoti e i *maestri della Legge ridevano e dicevano: «Ha salvato tanti altri e ora non è capace di salvare se stesso! Lui, il *Messia, il re d'Israele: scenda ora dalla croce, così vedremo e gli crederemo!». Anche i due briganti crocifissi accanto a lui lo insultavano.

Vangelo secondo Marco 15:16-32 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Allora i soldati lo menarono dentro alla corte, che è il Pretorio, e raunarono tutta la schiera. E lo vestirono di porpora; e contesta una corona di spine, gliela misero intorno al capo. Poi presero a salutarlo, e a dire: Ben ti sia, Re de' Giudei. E gli percotevano il capo con una canna, e gli sputavano addosso; e postisi inginocchioni, l'adoravano. E dopo che l'ebbero schernito, lo spogliarono della porpora, e lo rivestirono de' suoi propri vestimenti, e lo menarono fuori, per crocifiggerlo. ED angariarono a portar la croce di esso, un certo passante, detto Simon Cireneo, padre di Alessandro e di Rufo, il qual tornava da' campi. E menarono Gesù al luogo detto Golgota; il che, interpretato, vuol dire: Il luogo del teschio. E gli dieder da bere del vino condito con mirra; ma egli non lo prese. E dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestimenti, tirando la sorte sopra essi, per saper ciò che ne torrebbe ciascuno. Or era l'ora di terza, quando lo crocifissero. E la soprascritta del maleficio che gli era apposto era scritta di sopra a lui, in questa maniera: IL RE DE' GIUDEI. Crocifissero ancora con lui due ladroni, l'un dalla sua destra, e l'altro dalla sinistra. E si adempiè la scrittura che dice: Ed egli è stato annoverato fra i malfattori. E coloro che passavano ivi presso l'ingiuriavano, scotendo il capo, e dicendo: Eia! tu che disfai il tempio, ed in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, e scendi giù di croce. Simigliantemente ancora i principali sacerdoti, con gli Scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: Egli ha salvati gli altri, e non può salvar sè stesso. Scenda ora giù di croce il Cristo, il Re d'Israele; acciocchè noi lo vediamo, e crediamo. Coloro ancora ch'erano stati crocifissi con lui l'ingiuriavano.