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Vangelo secondo Marco 14:27-72

Vangelo secondo Marco 14:27-72 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Gesù disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati perché è scritto: “Io percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”. Ma dopo che sarò risuscitato vi precederò in Galilea». Allora Pietro gli disse: «Quand’anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò!» Gesù gli disse: «In verità ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte». Ma egli diceva più fermamente ancora: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri. Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedete qui finché io abbia pregato». Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato. E disse loro: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate». Andato un po’ più avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell’ora passasse oltre da lui. Diceva: «Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi». Poi venne, li trovò che dormivano e disse a Pietro: «Simone! Dormi? Non sei stato capace di vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. Ritornato, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti; e non sapevano che rispondergli. Venne la terza volta e disse loro: «Dormite pure, ormai, e riposatevi! Basta! L’ora è venuta: ecco, il Figlio dell’uomo è consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino». In quell’istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni, inviata da parte dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani. Colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; pigliatelo e portatelo via sicuramente». Appena giunse, subito si accostò a lui e disse: «Rabbì!» e lo baciò. Allora quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Ma uno dei presenti, tratta la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio. Gesù, rivolto a loro, disse: «Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro un brigante, per prendermi. Ogni giorno ero in mezzo a voi insegnando nel tempio e voi non mi avete preso; ma questo è avvenuto affinché le Scritture fossero adempiute». Allora tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. Un giovane lo seguiva, coperto soltanto con un lenzuolo; e lo afferrarono; ma egli, lasciando andare il lenzuolo, se ne fuggì nudo. Condussero Gesù davanti al sommo sacerdote; e si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro, che lo aveva seguito da lontano fin dentro il cortile del sommo sacerdote, stava lì seduto con le guardie e si scaldava al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche testimonianza contro Gesù per farlo morire; ma non ne trovavano. Molti deponevano il falso contro di lui, ma le testimonianze non erano concordi. E alcuni si alzarono e testimoniarono falsamente contro di lui dicendo: «Noi l’abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio fatto da mani d’uomo e in tre giorni ne ricostruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». Ma neppure così la loro testimonianza era concorde. Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi nel mezzo, domandò a Gesù: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?» Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo». Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?» Tutti lo condannarono come reo di morte. Alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli la faccia, a dargli dei pugni e a dirgli: «Indovina!» E le guardie si misero a schiaffeggiarlo. Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle serve del sommo sacerdote; e, veduto Pietro che si scaldava, lo guardò bene e disse: «Anche tu eri con Gesù Nazareno». Ma egli negò dicendo: «Non so, né capisco quello che tu dici». Poi andò fuori nell’atrio {e il gallo cantò}. La serva, vedutolo, cominciò di nuovo a dire ai presenti: «Costui è uno di quelli». Ma lui negò di nuovo. E ancora, poco dopo, coloro che erano lì dicevano a Pietro: «Certamente tu sei uno di quelli, anche perché sei Galileo». Ma egli prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte». E si abbandonò al pianto.

Vangelo secondo Marco 14:27-72 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Gesú disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati perché è scritto: “Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse”. Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in *Galilea». Allora *Pietro gli disse: «Quand'anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò!» Gesú gli disse: «In verità ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte». Ma egli diceva piú fermamente ancora: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri. Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedete qui finché io abbia pregato». Gesú prese con sé Pietro, *Giacomo, *Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato. E disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate». Andato un po' piú avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell'ora passasse oltre da lui. Diceva: «*Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi». Poi venne, li trovò che dormivano e disse a Pietro: «*Simone! Dormi? Non sei stato capace di vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. E, tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti; e non sapevano che rispondergli. Venne la terza volta e disse loro: «Dormite pure, ormai, e riposatevi! Basta! L'ora è venuta: ecco, il Figlio dell'uomo è consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino». In quell'istante, mentre Gesú parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni, inviata da parte dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli *anziani. Colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; pigliatelo e portatelo via sicuramente». Appena giunse, subito si accostò a lui e disse: «Maestro!» e lo baciò. Allora quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Ma uno di quelli che erano lí presenti, tratta la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. Gesú, rivolto a loro, disse: «Siete usciti con spade e bastoni come per prendere un brigante. Ogni giorno ero in mezzo a voi insegnando nel *tempio e voi non mi avete preso; ma questo è avvenuto affinché le Scritture fossero adempiute». Allora tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. Un giovane lo seguiva, coperto soltanto con un lenzuolo; e lo afferrarono; ma egli, lasciando andare il lenzuolo, se ne fuggí nudo. Condussero Gesú davanti al sommo sacerdote; e si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro, che lo aveva seguito da lontano, fin dentro il *cortile del sommo sacerdote, stava lí seduto con le guardie e si scaldava al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il *sinedrio cercavano qualche testimonianza contro Gesú per farlo morire; ma non ne trovavano. Molti deponevano il falso contro di lui; ma le testimonianze non erano concordi. E alcuni si alzarono e testimoniarono falsamente contro di lui dicendo: «Noi l'abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo, e in tre giorni ne ricostruirò un altro, non fatto da mani d'uomo”». Ma neppure cosí la loro testimonianza era concorde. Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi nel mezzo, domandò a Gesú: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?» Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il *Figlio del Benedetto?» Gesú disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo». Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?» Tutti lo condannarono come reo di morte. Alcuni cominciarono a sputargli addosso; poi gli coprirono la faccia e gli davano dei pugni dicendo: «Indovina, profeta!» E le guardie si misero a schiaffeggiarlo. Mentre Pietro era giú nel cortile, venne una delle serve del sommo sacerdote; e, veduto Pietro che si scaldava, lo guardò bene in viso e disse: «Anche tu eri con Gesú Nazareno». Ma egli negò dicendo: «Non so, né capisco quello che tu dici». Poi andò fuori nell'atrio [e il gallo cantò]. La serva, vedutolo, cominciò di nuovo a dire ai presenti: «Costui è uno di quelli». Ma lui lo negò di nuovo. E ancora, poco dopo, coloro che erano lí dicevano a Pietro: «Certamente tu sei uno di quelli, anche perché sei Galileo». Ma egli prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesú gli aveva detta: «Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte». E si abbandonò al pianto.

Vangelo secondo Marco 14:27-72 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Gesù disse ai *discepoli: — Tutti voi perderete ogni fiducia in me. Infatti nella Bibbia è scritto: Ucciderò il *pastore e le pecore saranno disperse. Ma quando sarò risuscitato vi aspetterò in Galilea. Allora Pietro gli disse: — Anche se tutti gli altri perderanno ogni fiducia, io no! Gesù replicò: — Io invece ti assicuro che oggi, proprio questa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, già tre volte avrai detto che non mi conosci! Ma Pietro con grande insistenza continuava a dire: — Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con te! Anche gli altri discepoli dicevano la stessa cosa. Intanto raggiunsero un luogo detto Getsèmani. Gesù disse ai suoi discepoli: «Restate qui, mentre io pregherò». E si fece accompagnare da Pietro, Giacomo e Giovanni. Poi cominciò ad aver paura e angoscia, e disse ai tre discepoli: «Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e state svegli». Mentre andava più avanti, cadeva a terra e pregava. Chiedeva a Dio, se era possibile, di evitare quel terribile momento. Diceva: «Abbà, Padre mio, tu puoi tutto. Allontana da me questo calice di dolore! Però, non fare quel che voglio io, ma quel che vuoi tu». Poi tornò dai discepoli, ma li trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: «Simone, perché dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora? State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta, ma la debolezza è grande!». Si allontanò di nuovo e ricominciò a pregare ripetendo le stesse parole. Poi tornò dai discepoli e li trovò che ancora dormivano. Non riuscivano a tenere gli occhi aperti e non sapevano che cosa rispondergli. Quando tornò da loro la terza volta disse: «Ma come? Voi ancora dormite e riposate? Ormai, dormite pure e riposate. È finita. L’ora è giunta. Il *Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani dei suoi nemici. «Alzatevi, andiamo! Colui che mi tradisce sta arrivando». Mentre Gesù ancora parlava, subito arrivò Giuda, uno dei *Dodici, accompagnato da molti uomini armati di spade e bastoni. Erano stati mandati dai capi dei *sacerdoti, dai *maestri della Legge e dalle altre autorità. Il traditore si era messo d'accordo con loro. Aveva stabilito un segno e aveva detto: «Quello che bacerò è lui. Voi prendetelo e portatelo via con cautela». Subito Giuda si avvicinò a Gesù e disse: «Maestro!». Poi lo baciò. Allora gli altri lo presero e lo arrestarono. Ma uno di quelli che erano lì presenti tirò fuori la spada e colpì il servo del *sommo sacerdote staccandogli un orecchio. Gesù disse: «Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come se fossi un delinquente! Tutti i giorni ero in mezzo a voi, insegnavo nel *Tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma tutto questo avviene perché si compia quel che dice la Bibbia». Allora i discepoli lo abbandonarono e fuggirono tutti. Dietro a Gesù veniva un ragazzo, coperto soltanto con un lenzuolo. Le guardie cercarono di prenderlo, ma egli lasciò cadere il lenzuolo e scappò via nudo. Portarono Gesù alla casa del sommo sacerdote e là si riunirono i capi dei sacerdoti, i maestri della Legge e le altre autorità. Pietro lo seguiva da lontano. Entrò fin dentro il cortile della casa e andò a sedersi in mezzo ai servi che si scaldavano vicino al fuoco. Intanto i capi dei sacerdoti e gli altri del tribunale cercavano un’accusa contro Gesù per poterlo condannare a morte, ma non la trovavano. Molte persone, infatti, portavano false accuse contro Gesù, ma dicevano uno il contrario dell'altro. Infine si alzarono alcuni con un’altra accusa falsa. Dicevano: «Noi l’abbiamo sentito dire: io distruggerò questo Tempio fatto dagli uomini e in tre giorni ne costruirò un altro non fatto dagli uomini». Ma anche su questo punto quelli che parlavano non erano d'accordo. Allora si alzò il sommo sacerdote e interrogò Gesù: «Non rispondi nulla? Che cosa sono queste accuse contro di te?». Ma Gesù rimaneva zitto e non rispondeva nulla. Il sommo sacerdote gli fece ancora una domanda: — Sei tu il *Messia, il *Cristo, il Figlio di Dio benedetto? Gesù rispose: — Sì, sono io. E voi vedrete il *Figlio dell'uomo seduto accanto a Dio Onnipotente. Egli verrà tra le nubi del cielo! Allora il sommo sacerdote, scandalizzato, si strappò la veste e disse: «Non c’è più bisogno di testimoni ormai! Avete sentito le sue bestemmie. Qual è il vostro parere?». E tutti decisero che Gesù doveva essere condannato a morte. Alcuni dei presenti cominciarono a sputargli addosso. Gli coprivano la faccia, poi gli davano pugni e gli dicevano: «Indovina chi è stato!». Anche le guardie lo prendevano a schiaffi. Pietro intanto era ancora giù nel cortile a scaldarsi. A un certo punto passò di là una serva del sommo sacerdote, lo vide, lo osservò bene e disse: — Anche tu stavi con quell’uomo di Nàzaret, con Gesù. Ma Pietro negò e disse: — Non so proprio che cosa vuoi dire, non ti capisco. Poi se ne andò fuori del cortile, nell’ingresso; e intanto il gallo cantò. Quella serva lo vide e di nuovo cominciò a dire alle persone vicine: — Anche lui è uno di quelli! Ma Pietro negò di nuovo. Poco dopo, alcuni dei presenti gli dissero ancora: — Certamente tu sei uno di quelli, perché vieni dalla Galilea. Ma Pietro cominciò a giurare e a spergiurare che non era vero: — Io neppure lo conosco quell’uomo che voi dite! Subito dopo un gallo cantò per la seconda volta. In quel momento Pietro si ricordò di ciò che gli aveva detto Gesù: «Prima che il gallo abbia cantato due volte, già tre volte tu avrai dichiarato che non mi conosci». Allora scappò via e si mise a piangere.

Vangelo secondo Marco 14:27-72 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E GESÙ disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore saranno disperse. Ma dopo che sarò risuscitato, io andrò dinanzi a voi in Galilea. E Pietro gli disse: Avvegnachè tutti gli altri sieno scandalezzati di te, io però non lo sarò. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte. Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dicevano ancora tutti gli altri. POI vennero in un luogo detto Ghetsemane; ed egli disse a' suoi discepoli: Sedete qui, finchè io abbia orato. E prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni; e cominciò ad essere spaventato e gravemente angosciato. E disse loro: L'anima mia è occupata di tristizia infino alla morte; dimorate qui, e vegliate. E andato un poco innanzi, si gettò in terra, e pregava che, se era possibile, quell'ora passasse oltre da lui. E disse: Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; trasporta via da me questo calice; ma pure, non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi. Poi venne, e trovò i discepoli che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non hai tu potuto vegliar pure un'ora? Vegliate, ed orate, che non entriate in tentazione; bene è lo spirito pronto, ma la carne è debole. E di nuovo andò, ed orò, dicendo le medesime parole. E tornato, trovò i discepoli, che di nuovo dormivano; perciocchè i loro occhi erano aggravati; e non sapevano che rispondergli. Poi venne la terza volta, e disse loro: Dormite pur da ora innanzi, e riposatevi; basta! l'ora è venuta; ecco, il Figliuol dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino. ED in quello stante, mentre egli parlava ancora, giunse Giuda, l'uno de' dodici, e con lui una gran turba, con ispade, ed aste, da parte de' principali sacerdoti, degli Scribi, e degli anziani. Or colui che lo tradiva avea dato loro un segnale, dicendo: Colui il quale io avrò baciato è desso; pigliatelo, menatelo sicuramente. E come fu giunto, subito si accostò a lui, e disse: Ben ti sia, Maestro! e lo baciò. Allora coloro gli misero le mani addosso, e lo presero. Ed un di coloro ch'erano quivi presenti trasse la spada, e percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l'orecchio. E Gesù fece lor motto, e disse: Voi siete usciti con ispade, e con aste, come contro ad un ladrone, per pigliarmi. Io era tuttodì appresso di voi insegnando nel tempio, e voi non mi avete preso: ma ciò è avvenuto, acciocchè le scritture sieno adempiute. E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. Ed un certo giovane lo seguitava, involto d'un panno lino sopra la carne ignuda, e i fanti lo presero. Ma egli, lasciato il panno, se ne fuggì da loro, ignudo. ED essi ne menarono Gesù al sommo sacerdote; appresso il quale si raunarono insieme tutti i principali sacerdoti, e gli anziani, e gli Scribi. E Pietro lo seguitava da lungi, fin dentro alla corte del sommo sacerdote; ove si pose a sedere co' sergenti, e si scaldava al fuoco. Or i principali sacerdoti, e tutto il concistoro, cercavan testimonianza contro a Gesù, per farlo morire; e non ne trovavano alcuna. Perciocchè molti dicevano falsa testimonianza contro a lui; ma le loro testimonianze non eran conformi. Allora alcuni, levatisi, disser falsa testimonianza contro a lui, dicendo: Noi l'abbiamo udito che diceva: Io disfarò questo tempio, fatto d'opera di mano, e in tre giorni ne riedificherò un altro, che non sarà fatto d'opera di mano. Ma, non pur così la lor testimonianza era conforme. Allora il sommo sacerdote, levatosi in piè quivi in mezzo, domandò a Gesù, dicendo: Non rispondi tu nulla? che testimoniano costoro contro a te? Ma egli tacque, e non rispose nulla. Da capo il sommo sacerdote lo domandò, e gli disse: Sei tu il Cristo, il Figliuol del Benedetto? E Gesù disse: Sì, io lo sono; e voi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza, e venire con le nuvole del cielo. E il sommo sacerdote, stracciatesi le vesti, disse: Che abbiam noi più bisogno di testimoni? Voi avete udita la bestemmia; che ve ne pare? E tutti lo condannarono, pronunziando ch'egli era reo di morte. Ed alcuni presero a sputargli addosso, ed a velargli la faccia, e a dargli delle guanciate, e a dirgli: Indovina. Ed i sergenti gli davan delle bacchettate. ORA, essendo Pietro nella corte di sotto, venne una delle fanti del sommo sacerdote. E veduto Pietro che si scaldava, lo riguardò in viso, e disse: Ancora tu eri con Gesù Nazareno. Ma egli lo negò, dicendo: Io non lo conosco, e non so ciò che tu ti dica. Ed uscì fuori all'antiporto, e il gallo cantò. E la fante, vedutolo di nuovo, cominciò a dire a quelli ch'eran quivi presenti: Costui è di quelli. Ma egli da capo lo negò. E poco stante, quelli ch'eran quivi disser di nuovo a Pietro: Veramente tu sei di quelli; perciocchè tu sei Galileo, e la tua favella ne ha la somiglianza. Ma egli prese a maledirsi, ed a giurare: Io non conosco quell'uomo che voi dite. E il gallo cantò la seconda volta; e Pietro si ricordò della parola che Gesù gli avea detta: Avanti che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte. E si mise a piangere.