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Vangelo secondo Matteo 26:57-75

Vangelo secondo Matteo 26:57-75 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quelli che avevano preso Gesù lo condussero da Caiafa, sommo sacerdote, presso il quale erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero al cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire; e non ne trovavano, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni. Alla fine se ne fecero avanti due, che dissero: «Costui ha detto: “Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». E il sommo sacerdote, alzatosi in piedi, gli disse: «Non rispondi nulla? Non senti quello che testimoniano costoro contro di te?» Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». Gesù gli rispose: «Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo». Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?» Ed essi risposero: «È reo di morte». Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Indovina, Cristo! Chi ti ha percosso?» Pietro, intanto, stava seduto fuori nel cortile e una serva gli si avvicinò, dicendo: «Anche tu eri con Gesù il Galileo». Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici». Come fu uscito nell’atrio, un’altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Costui era con Gesù il Nazareno». Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell’uomo». Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!» In quell’istante il gallo cantò. Pietro si ricordò delle parole di Gesù che aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.

Vangelo secondo Matteo 26:57-75 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quelli che avevano preso Gesú, lo condussero da Caiafa, sommo sacerdote, presso il quale erano riuniti gli *scribi e gli anziani. Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero al *cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita. I capi dei sacerdoti e tutto il *sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesú per farlo morire; e non ne trovavano, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: «Costui ha detto: “Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». E il sommo sacerdote, alzatosi in piedi, gli disse: «Non rispondi nulla? Non senti quello che testimoniano costoro contro di te?» Ma Gesú taceva. E il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il *Figlio di Dio». Gesú gli rispose: «Tu l'hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo». Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia; che ve ne pare?» Ed essi risposero: «È reo di morte». Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «O Cristo profeta, indovina! Chi ti ha percosso?» Pietro, intanto, stava seduto fuori nel cortile e una serva gli si avvicinò, dicendo: «Anche tu eri con Gesú il Galileo». Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici». Come fu uscito nell'atrio, un'altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Anche costui era con Gesú *Nazareno». Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». Di lí a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!» In quell'istante il gallo cantò. Pietro si ricordò delle parole di Gesú che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.

Vangelo secondo Matteo 26:57-75 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Quelli che avevano arrestato Gesù lo portarono alla casa di Caifa, il *sommo sacerdote, dove si erano radunati i *maestri della Legge e le altre autorità. Pietro lo seguiva da lontano. Poi entrò anche nel cortile della casa e si sedette in mezzo ai servi per vedere come andava a finire. Intanto i capi dei sacerdoti e gli altri del tribunale cercavano una falsa accusa contro Gesù, per poterlo condannare a morte. Ma non la trovavano, anche se si erano presentati moltissimi testimoni falsi. Infine se ne presentarono altri due che dissero: «Una volta egli ha dichiarato: “Io posso distruggere il *tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Allora si alzò il *sommo sacerdote e gli disse: — Non rispondi nulla? Che cosa sono queste accuse contro di te? Ma Gesù rimaneva zitto. Poi il sommo sacerdote disse: — Per il Dio vivente, ti scongiuro di dirci se tu sei il *Messia, il *Cristo, il *Figlio di Dio. Gesù rispose: — Tu l’hai detto. Ma io vi dico che d'ora in poi vedrete il *Figlio dell'uomo seduto accanto a Dio Onnipotente; egli verrà sulle nubi del cielo. Allora il sommo sacerdote, scandalizzato, si strappò il mantello e disse: — Ha bestemmiato! Non c’è più bisogno di testimoni, ormai! adesso avete sentito le sue *bestemmie. Qual è il vostro parere? Gli altri risposero: — Deve essere condannato a morte. Allora alcuni gli sputarono in faccia e lo presero a pugni; altri gli davano schiaffi e gli dicevano: «Indovina, Cristo! Chi ti ha picchiato?». Pietro era seduto fuori, nel cortile, quando una serva si avvicinò a lui e gli disse: — Anche tu stavi con quell’uomo della Galilea, con Gesù. Ma Pietro negò davanti a tutti dicendo: — Non so nemmeno che cosa vuoi dire. Poi se ne andò verso la porta del cortile. Là, un’altra serva lo vide e disse a quelli che erano vicini: — Questo era con Gesù di Nàzaret. Ma Pietro negò ancora e disse: — Giuro che non conosco quell’uomo. Poco dopo, alcuni dei presenti si avvicinarono a Pietro e gli dissero: — Certamente tu sei uno di quelli: si capisce da come parli che sei della Galilea. Allora Pietro cominciò a giurare e a spergiurare che non era vero e diceva: — Io non lo conosco nemmeno! Subito dopo un gallo cantò. In quel momento Pietro si ricordò di quel che gli aveva detto Gesù: «Prima che il gallo canti, per tre volte avrai detto che non mi conosci». Allora uscì fuori e pianse amaramente.

Vangelo secondo Matteo 26:57-75 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

OR coloro che aveano preso Gesù lo menarono a Caiafa, sommo sacerdote, ove gli Scribi e gli anziani erano raunati. E Pietro lo seguitava da lungi infino alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a seder co' sergenti, per veder la fine. Or i principali sacerdoti, e gli anziani, e tutto il concistoro, cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù, per farlo morire; ma non ne trovarono alcuna; eziandio dopo che molti falsi testimoni si furono fatti avanti, non ne trovavano però, alcuna; ma, alla fine, vennero due falsi testimoni; i quali dissero: Costui ha detto: Io posso disfare il tempio di Dio, e infra tre giorni riedificarlo. Allora il sommo sacerdote, levatosi, gli disse: Non rispondi tu nulla? che testimoniano costoro contro a te? Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote replicò, e gli disse: Io ti scongiuro per l'Iddio vivente, che tu ci dica se tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio. Gesù gli disse: Tu l'hai detto. Anzi io vi dico, che da ora innanzi voi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza, e venir sopra le nuvole del cielo. Allora il sommo sacerdote stracciò i suoi vestimenti, dicendo: Egli ha bestemmiato; che abbiamo noi più bisogno di testimoni? ecco, ora voi avete udita la sua bestemmia. Che vi par egli? Ed essi, rispondendo, dissero: Egli è reo di morte. Allora gli sputarono nel viso, e gli diedero delle guanciate; ed altri gli diedero delle bacchettate, dicendo: O Cristo, indovinaci chi ti ha percosso. OR Pietro sedeva di fuori nella corte; ed una fanticella si accostò a lui, dicendo: Anche tu eri con Gesù il Galileo. Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: Io non so ciò che tu ti dici. E, come egli fu uscito fuori all'antiporto, un'altra lo vide, e disse a coloro ch' erano quivi: Anche costui era con Gesù il Nazareo. Ma egli di nuovo lo negò con giuramento, dicendo: Io non conosco quell'uomo. E poco appresso, quelli ch'erano presenti, accostatisi, dissero a Pietro: Di vero anche tu sei di quelli; perciocchè la tua favella ti fa manifesto. Allora egli cominciò a maledirsi, ed a giurare, dicendo: Io non conosco quell'uomo. E in quello stante il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola di Gesù, il quale gli avea detto: Innanzi che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. Ed egli uscì, e pianse amaramente.