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Vangelo secondo Matteo 22:15-46

Vangelo secondo Matteo 22:15-46 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno perché non badi all’apparenza delle persone. Dicci dunque: che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Gli risposero: «Di Cesare». E Gesù disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono. In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: «Maestro, Mosè ha detto: “Se uno muore senza figli, il fratello suo sposi la moglie di lui e dia una discendenza a suo fratello”. Vi erano tra di noi sette fratelli; il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta». Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: “Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi». E la folla, udite queste cose, si stupiva del suo insegnamento. I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, {dottore della legge,} gli fece una domanda per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». Essendo i farisei riuniti, Gesù li interrogò, dicendo: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?» Essi gli risposero: «Di Davide». Ed egli a loro: «Come mai dunque Davide, ispirato dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?» E nessuno poteva replicargli parola; da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo.

Vangelo secondo Matteo 22:15-46 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno perché non badi all’apparenza delle persone. Dicci dunque: che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Gli risposero: «Di Cesare». E Gesù disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono. In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: «Maestro, Mosè ha detto: “Se uno muore senza figli, il fratello suo sposi la moglie di lui e dia una discendenza a suo fratello”. Vi erano tra di noi sette fratelli; il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta». Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: “Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi». E la folla, udite queste cose, si stupiva del suo insegnamento. I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, {dottore della legge,} gli fece una domanda per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». Essendo i farisei riuniti, Gesù li interrogò, dicendo: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?» Essi gli risposero: «Di Davide». Ed egli a loro: «Come mai dunque Davide, ispirato dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?» E nessuno poteva replicargli parola; da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo.

Vangelo secondo Matteo 22:15-46 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Allora i *farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i loro discepoli con gli *erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone. Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a *Cesare?» Ma Gesú, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un *denaro. Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Gli risposero: «Di Cesare». E Gesú disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono. In quello stesso giorno vennero a lui dei *sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: «Maestro, *Mosè ha detto: “Se uno muore senza figli, il fratello suo sposi la moglie di lui e dia una discendenza a suo fratello”. Vi erano tra di noi sette fratelli; il primo, ammogliatosi, morí; e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. Infine, dopo tutti, morí anche la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». Ma Gesú rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: “Io sono il Dio d'*Abraamo, il Dio d'*Isacco e il Dio di *Giacobbe”? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi». E la folla, udite queste cose, stupiva del suo insegnamento. I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, *dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesú gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i *profeti». Essendo i farisei riuniti, Gesú li interrogò, dicendo: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?» Essi gli risposero: «Di *Davide». Ed egli a loro: «Come mai dunque Davide, ispirato dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: “Il Signore ha detto al mio Signore: `Siedi alla mia destra finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?´” Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?» E nessuno poteva replicargli parola; da quel giorno nessuno ardí piú interrogarlo.

Vangelo secondo Matteo 22:15-46 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I *farisei fecero una riunione per trovare il modo di mettere in difficoltà Gesù con qualche domanda. Poi gli mandarono alcuni dei loro *discepoli, insieme con altri del partito di Erode. Gli chiesero: — Maestro, sappiamo che tu sei sempre sincero, insegni veramente la volontà di Dio e non ti preoccupi di quello che pensa la gente perché non guardi in faccia a nessuno. Perciò veniamo a chiedere il tuo parere: la nostra *Legge permette o non permette di pagare le tasse all’imperatore romano? Ma Gesù sapeva che avevano intenzioni cattive e disse: — Ipocriti! Perché cercate di imbrogliarmi? Fatemi vedere una moneta di quelle che servono a pagare le tasse. Gli portarono una moneta d'argento, e Gesù domandò: — Questo volto e questo nome scritto di chi sono? Gli risposero: — Dell’imperatore. Allora Gesù disse: — Dunque, date all’imperatore quello che è dell'imperatore, ma quello che è di Dio datelo a Dio! A queste parole rimasero pieni di stupore; lo lasciarono stare e se ne andarono via. In quel giorno si avvicinarono a Gesù alcuni del gruppo dei *sadducei: secondo loro, nessuno può risorgere dopo la morte. Gli domandarono: — *Maestro, Mosè ha stabilito questa Legge: Se uno muore senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. Ebbene, tra noi una volta c’erano sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì senza figli e lasciò la moglie a suo fratello. La stessa cosa capitò al secondo, al terzo e così via fino al settimo. Infine, dopo tutti i fratelli, morì anche la donna. Ora, nel giorno della risurrezione dei morti, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno sposata. Gesù rispose: — Voi sbagliate. Non conoscete la *Bibbia e non sapete che cosa sia la potenza di Dio. Dopo la risurrezione, gli uomini e le donne non si sposeranno più, ma saranno come gli *angeli del cielo. A proposito di risurrezione dei morti, non avete mai letto nella Bibbia ciò che Dio ha detto per voi? C’è scritto: Io sono il Dio di Abramo , il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Perciò è il Dio dei vivi, non dei morti! E la gente che ascoltava era molto meravigliata per questo suo insegnamento. Quando i *farisei vennero a sapere che Gesù aveva chiuso la bocca ai *sadducei si radunarono insieme. Uno di loro, che era *maestro della Legge, gli domandò per metterlo alla prova: — Maestro, qual è il più grande comandamento della *Legge? Gesù gli rispose: — Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il comandamento più grande e più importante. Il secondo è ugualmente importante: Ama il tuo prossimo come te stesso. Tutta la legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei *profeti dipendono da questi due comandamenti. Una volta molti *farisei si erano riuniti e Gesù fece loro questa domanda: — Ditemi il vostro parere sul *Messia. Di chi dev’essere discendente? Quelli risposero: — Sarà un discendente del re Davide. E Gesù continuò: — In questo caso come si spiega che Davide stesso, guidato dallo *Spirito di Dio, dice in un salmo che il Messia è il suo Signore? Egli ha scritto: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi. Dunque, se Davide lo chiama Signore, può il Messia essere un discendente di Davide? Nessuno era capace di rispondere, di dire anche solo una parola. E a partire da quel giorno nessuno aveva più il coraggio di fare domande a Gesù.

Vangelo secondo Matteo 22:15-46 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ALLORA i Farisei andarono, e tenner consiglio come lo sorprenderebbero in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i lor discepoli, con gli Erodiani, a dirgli: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che insegni la via di Dio in verità, e che non ti curi d'alcuno; perciocchè tu non riguardi alla qualità delle persone degli uomini. Dicci adunque: Che ti par egli? È egli lecito di dare il censo a Cesare, o no? E Gesù, riconosciuta la lor malizia, disse: Perchè mi tentate, o ipocriti? Mostratemi la moneta del censo. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli disse loro: Di chi è questa figura, e questa soprascritta? Essi gli dissero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare le cose che appartengono a Cesare, e a Dio le cose che appartengono a Dio. Ed essi, udito ciò, si maravigliarono, e, lasciatolo, se ne andarono. IN quell'istesso giorno vennero a lui i Sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo domandarono, dicendo: Maestro, Mosè ha detto: Se alcuno muore senza figliuoli, sposi il suo fratello per ragione d'affinità la moglie di esso, e susciti progenie al suo fratello. Or appo noi vi erano sette fratelli; e il primo, avendo sposata moglie, morì; e, non avendo progenie, lasciò la sua moglie al suo fratello. Simigliantemente ancora il secondo, e il terzo, fino a tutti e sette. Ora, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione adunque, di cui d'infra i sette sarà ella moglie? poichè tutti l'hanno avuta. Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, non intendendo le Scritture, nè la potenza di Dio. Perciocchè nella risurrezione non si prendono, nè si dànno mogli; anzi gli uomini son nel cielo come angeli di Dio. E quant'è alla risurrezione de' morti, non avete voi letto ciò che vi fu detto da Dio, quando disse: Io son l'Iddio d'Abrahamo, e l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe? Iddio non è l'Iddio de' morti, ma de' viventi. E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina. ED i Farisei, udito ch'egli avea chiusa la bocca a' Sadducei, si raunarono insieme. E un dottor della legge lo domandò, tentandolo, e dicendo: Maestro, quale è il maggior comandamento della legge? E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l'anima tua, e con tutta la mente tua. Quest'è il primo, e il gran comandamento. E il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge, ed i profeti. ED essendo i Farisei raunati, Gesù domandò loro, dicendo: Che vi par egli del Cristo? di chi è egli figliuolo? Essi gli dicono: Di Davide. Egli disse loro: Come adunque Davide lo chiama egli in ispirito Signore, dicendo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici per iscannello de' tuoi piedi? Se dunque Davide lo chiama Signore, come è egli suo figliuolo? E niuno poteva rispondergli nulla; niuno eziandio ardì più, da quel dì innanzi, fargli alcuna domanda.