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Vangelo secondo Giovanni 9:1-34

Vangelo secondo Giovanni 9:1-34 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Passando vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva, gli spalmò il fango sugli occhi e gli disse: «Va’, làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Perciò i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chiedere l’elemosina?» Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io». Allora essi gli domandarono: «Com’è che ti sono stati aperti gli occhi?» Egli rispose: «Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me ne ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati”. Io quindi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista». Ed essi gli dissero: «Dov’è costui?» Egli rispose: «Non so». Condussero dai farisei colui che era stato cieco. Or era in giorno di sabato che Gesù aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi. I farisei dunque gli domandarono di nuovo come egli avesse recuperato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Perciò alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non è da Dio perché non osserva il sabato». Ma altri dicevano: «Come può un uomo peccatore compiere tali segni miracolosi?» E vi era disaccordo tra di loro. Essi dunque dissero di nuovo al cieco: «Tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?» Egli rispose: «È un profeta». I Giudei però non credettero che lui fosse stato cieco e avesse recuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che aveva recuperato la vista e li ebbero interrogati così: «È questo vostro figlio che dite essere nato cieco? Com’è dunque che ora ci vede?» I suoi genitori allora risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesù come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Egli è adulto, domandatelo a lui». Essi dunque chiamarono per la seconda volta l’uomo che era stato cieco, e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Egli dunque rispose: «Se egli sia un peccatore, non lo so; una cosa so: che ero cieco e ora ci vedo». Essi allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?» Egli rispose loro: «Ve l’ho già detto e voi non avete ascoltato. Perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare suoi discepoli anche voi?» Essi lo insultarono e dissero: «Tu sei discepolo di costui! Noi siamo discepoli di Mosè. Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia». L’uomo rispose loro: «Questo poi è strano, che voi non sappiate di dove sia; eppure mi ha aperto gli occhi! Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce. Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco. Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe fare nulla». Essi gli risposero: «Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?» E lo cacciarono fuori.

Vangelo secondo Giovanni 9:1-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesú rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è cosí, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: «Va', làvati nella vasca di *Siloe» (che significa: mandato). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva. Perciò i vicini e quelli che l'avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chieder l'elemosina?» Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io». Allora essi gli domandarono: «Com'è che ti sono stati aperti gli occhi?» Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesú fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: “Va' a Siloe e làvati”. Io quindi sono andato, mi son lavato e ho ricuperato la vista». Ed essi gli dissero: «Dov'è costui?» Egli rispose: «Non so». Condussero dai *farisei colui che era stato cieco. Or era in giorno di sabato che Gesú aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi. I farisei dunque gli domandarono di nuovo come egli avesse ricuperato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Perciò alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non è da Dio perché non osserva il sabato». Ma altri dicevano: «Come può un peccatore fare tali miracoli?» E vi era disaccordo tra di loro. Essi dunque dissero di nuovo al cieco: «Tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?» Egli rispose: «È un *profeta». I Giudei però non credettero che lui fosse stato cieco e avesse ricuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che aveva ricuperato la vista, e li ebbero interrogati cosí: «È questo vostro figlio che dite esser nato cieco? Com'è dunque che ora ci vede?» I suoi genitori risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda, non sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno riconoscesse Gesú come Cristo, fosse espulso dalla *sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Egli è adulto, domandatelo a lui». Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato cieco, e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». Egli rispose: «Se egli sia un peccatore, non so; una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo». Essi allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti aprí gli occhi?» Egli rispose loro: «Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventar suoi discepoli anche voi?» Essi lo insultarono e dissero: «Sei tu discepolo di costui! Noi siamo discepoli di *Mosè. Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia». L'uomo rispose loro: «Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure mi ha aperto gli occhi! Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce. Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco. Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla». Essi gli risposero: «Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?» E lo cacciarono fuori.

Vangelo secondo Giovanni 9:1-34 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Camminando, Gesù passò accanto a un uomo che era cieco fin dalla nascita. I *discepoli chiesero a Gesù: — *Maestro, se quest’uomo è nato cieco, di chi è la colpa? Sua o dei suoi genitori? Gesù rispose: — Non ne hanno colpa né lui né i suoi genitori, ma è così perché in lui si possano manifestare le opere di Dio. Finché è giorno, io devo fare le opere del Padre che mi ha mandato. Poi verrà la notte, e allora nessuno può agire più. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo. Così disse Gesù, poi sputò in terra, fece un po’ di fango e lo mise sugli occhi del cieco. Poi gli disse: — Va’ a lavarti alla piscina di Siloe (Siloe vuol dire «mandato»). Quello andò, si lavò e tornò indietro che ci vedeva. Allora i vicini di casa e tutti quelli che prima lo vedevano chiedere l’elemosina dicevano: — Ma questo non è il mendicante che stava lì seduto a chiedere l’elemosina? Alcuni rispondevano: — È proprio lui. Altri invece dicevano: — Non è lui, è uno che gli somiglia. Lui però dichiarava: — Sì, sono io. La gente allora gli domandò: — Com’è che non sei più cieco? Rispose: — Quell’uomo, che chiamano Gesù, ha fatto un po’ di fango e me l’ha messo sugli occhi. Poi mi ha detto: Va’ a lavarti nella piscina di Siloe. Ci sono andato, mi sono lavato e ho cominciato a vedere. Gli domandarono: — E dov’è, ora, quell’uomo? Rispose: — Non lo so. Allora portarono davanti ai farisei colui che era stato cieco. I farisei chiesero di nuovo a quell’uomo in che modo aveva cominciato a vedere. Egli rispose: — Mi ha messo un po’ di fango sugli occhi. Poi mi sono lavato e ora vedo. Il giorno che Gesù gli aveva aperto gli occhi con il fango era un *sabato. Alcuni farisei dissero: — Quell’uomo non viene da Dio, perché non rispetta il sabato. Altri obiettavano: — Non è possibile che un peccatore faccia *miracoli così straordinari. Non tutti dunque erano dello stesso parere. Si rivolsero di nuovo al cieco e gli dissero: — Ma tu, che cosa dici di quel tale che ti ha aperto gli occhi? Egli rispose: — È un *profeta. Ma le autorità non volevano credere che era stato cieco e ora vedeva; perciò chiamarono i suoi genitori e li interrogarono: — È questo il figlio vostro, che secondo voi è nato cieco? E come mai ora vede? I genitori risposero: — Noi sappiamo che questo è nostro figlio, e che è nato cieco. Come mai ora egli veda, non lo sappiamo. Chi sia stato a ridargli la vista, non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: è maggiorenne, può parlare per conto suo. Dissero così perché avevano paura. Infatti se qualcuno riconosceva Gesù come *Messia, non lo lasciavano più entrare nella *sinagoga. Perciò i genitori dissero: «È abbastanza grande, chiedetelo a lui». Allora chiamarono per la seconda volta quello che era stato cieco e gli ordinarono: — Di’ la verità di fronte a Dio! Noi sappiamo che quell’uomo è un peccatore! Rispose: — Io non so se è un peccatore o no. Una cosa però io so di certo: che ero cieco e ora vedo. Allora gli dissero: — Che cosa ti ha fatto? In che modo ti ha aperto gli occhi? Rispose: — Ve l’ho già detto e non avete ascoltato. Perché volete sentirlo ancora? Per caso, volete diventare suoi discepoli anche voi? Allora lo insultarono e gli dissero: — Tu sì; tu sei un discepolo di lui! Noi siamo discepoli di Mosè. A Mosè ha parlato Dio, ne siamo sicuri; ma questo Gesù, non sappiamo da dove viene. Rispose l’uomo: — Proprio questo è strano: voi non sapete da dove viene, ma intanto io non sono più cieco perché egli mi ha dato la vista! Non si è mai sentito, finora, che uno abbia dato la vista a un uomo nato cieco. Se lui non venisse da Dio non potrebbe farlo, perché Dio non ascolta i malvagi, ma ascolta chi lo rispetta e fa la sua volontà. Ma quelli replicarono: — Tu sei tutto quanto nel peccato fin dalla nascita e vuoi insegnare a noi? E lo buttarono fuori.

Vangelo secondo Giovanni 9:1-34 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E PASSANDO, vide un uomo che era cieco dalla sua natività. E i suoi discepoli lo domandaron, dicendo: Maestro, chi ha peccato, costui, o suo padre e sua madre, perchè egli sia nato cieco? Gesù rispose: Nè costui, nè suo padre, nè sua madre hanno peccato; anzi ciò è avvenuto, acciocchè le opere di Dio sieno manifestate in lui. Conviene che io operi l'opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene che niuno può operare. Mentre io son nel mondo, io son la luce del mondo. Avendo dette queste cose, sputò in terra, e fece del loto con lo sputo, e ne impiastrò gli occhi del cieco. E gli disse: Va', lavati nella pescina di Siloe (il che s'interpreta: Mandato); egli adunque vi andò, e si lavò, e ritornò vedendo. Laonde i vicini, e coloro che innanzi l'avean veduto cieco, dissero: Non è costui quel che sedeva, e mendicava? Gli uni dicevano: Egli è l'istesso. Gli altri: Egli lo rassomiglia. Ed egli diceva: Io son desso. Gli dissero adunque: Come ti sono stati aperti gli occhi? Egli rispose, e disse: Un uomo, detto Gesù, fece del loto, e me ne impiastrò gli occhi, e mi disse: Vattene alla pescina di Siloe, e lavati. Ed io, essendovi andato, e lavatomi, ho ricuperata la vista. Ed essi gli dissero: Ov'è colui? Egli disse: Io non so. Ed essi condussero a' Farisei colui che già era stato cieco. Or era sabato, quando Gesù fece il loto, ed aperse gli occhi d'esso. I Farisei adunque da capo gli domandarono anch'essi, come egli avea ricoverata la vista. Ed egli disse loro: Egli mi mise del loto in su gli occhi, ed io mi lavai, e veggo. Alcuni adunque de' Farisei dicevano: Quest'uomo non è da Dio, perciocchè non osserva il sabato. Altri dicevano: Come può un uomo peccatore far cotali miracoli? E v'era dissensione fra loro. Dissero adunque di nuovo al cieco: Che dici tu di lui, ch'egli ti ha aperti gli occhi? Egli disse: Egli è profeta. Laonde i Giudei non credettero di lui, ch'egli fosse stato cieco, ed avesse ricoverata la vista; finchè ebbero chiamati il padre, e la madre di quell'uomo che avea ricoverata la vista. E quando furon venuti, li domandarono, dicendo: È costui il vostro figliuolo, il qual voi dite esser nato cieco? come dunque vede egli ora? E il padre, e la madre di esso risposero loro, e dissero: Noi sappiamo che costui è nostro figliuolo, e ch'egli è nato cieco. Ma, come egli ora vegga, o chi gli abbia aperti gli occhi, noi nol sappiamo; egli è già in età, domandateglielo; egli parlerà di sè stesso. Questo dissero il padre, e la madre d'esso; perciocchè temevano i Giudei; poichè i Giudei avevano già costituito che se alcuno lo riconosceva il Cristo, fosse sbandito dalla sinagoga. Perciò, il padre e la madre d'esso dissero: Egli è già in età, domandate lui stesso. Essi adunque chiamarono di nuovo quell'uomo ch'era stato cieco, e gli dissero: Da' gloria a Dio; noi sappiamo che quest'uomo è peccatore. Laonde colui rispose, e disse: Se egli è peccatore, io nol so; una cosa so, che, essendo io stato cieco, ora veggo. Ed essi da capo gli dissero: Che ti fece egli? come ti aperse egli gli occhi? Egli rispose loro: Io ve l'ho già detto, e voi non l'avete ascoltato; perchè volete udirlo di nuovo? volete punto ancora voi divenir suoi discepoli? Perciò essi l'ingiuriarono, e dissero: Sii tu discepolo di colui; ma, quant'è a noi, siam discepoli di Mosè. Noi sappiamo che Iddio ha parlato a Mosè; ma, quant'è a costui, non sappiamo onde egli sia. Quell'uomo rispose, e disse loro: V'è ben di vero da maravigliarsi in ciò che voi non sapete onde egli sia; e pure egli mi ha aperti gli occhi. Or noi sappiamo che Iddio non esaudisce i peccatori; ma, se alcuno è pio verso Iddio, e fa la sua volontà, quello esaudisce egli. Ei non si è giammai udito che alcuno abbia aperti gli occhi ad uno che sia nato cieco. Se costui non fosse da Dio, non potrebbe far nulla. Essi risposero, e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato in peccati, e ci ammaestri! E lo cacciarono fuori.