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Geremia 10:1-25

Geremia 10:1-25 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ascoltate la parola che il SIGNORE vi rivolge, casa d’Israele! Così parla il SIGNORE: «Non imparate a camminare nella via delle nazioni e non abbiate paura dei segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura. Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia, lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e martelli perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare del bene». Non c’è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome. Chi non ti temerebbe, re delle nazioni? Poiché questo ti è dovuto; poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni non c’è nessuno pari a te. Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità, non è altro che legno, argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di mano d’orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro di abili artefici. Ma il SIGNORE è il vero Dio, egli è il Dio vivente e il re eterno; per la sua ira trema la terra e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno. «Così direte loro: “Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo”». Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua saggezza ha stabilito fermamente il mondo e con la sua intelligenza ha disteso i cieli. Quando fa udire la sua voce, c’è un rumore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e sprigiona il vento dai suoi serbatoi. Ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite, perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo periranno. A loro non somiglia Colui che è la parte di Giacobbe; perché egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è: il SIGNORE degli eserciti. Raccogli da terra il tuo bagaglio, tu che sei circondata d’assedio! Infatti così parla il SIGNORE: «Ecco, questa volta io scaglierò lontano gli abitanti del paese e li stringerò da vicino affinché non sfuggano». Guai a me a causa della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: «Questo è il mio male e lo devo sopportare». Le mie tende sono guaste, tutto il mio cordame è rotto; i miei figli sono andati lontano da me e non sono più; non c’è più nessuno che stenda la mia tenda, che innalzi i miei teli. Perché i pastori sono stati stupidi e non hanno cercato il SIGNORE; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso. Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un covo di sciacalli. SIGNORE, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. SIGNORE, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa! Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, lo hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio.

Geremia 10:1-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa d'*Israele! Cosí parla il Signore: «Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate paura dei segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura. Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell'operaio lo lavorano con l'ascia; lo si adorna d'argento e d'oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di far del bene». Non c'è nessuno pari a te, Signore; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome. Chi non ti temerebbe, re delle nazioni? Poiché questo ti è dovuto; poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni non c'è nessuno pari a te. Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di mano d'orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro d'abili artefici. Ma il Signore è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno; per la sua ira trema la terra, e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno. «Cosí direte loro: “Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo”». Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua saggezza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. Quando fa udire la sua voce, c'è un rumore d'acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e sprigiona il vento dai suoi serbatoi; ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c'è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro d'inganno; nel giorno del castigo, periranno. A loro non somiglia Colui che è la parte di *Giacobbe; perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribú della sua eredità. Il suo nome è: il Signore degli eserciti. Raccogli da terra il tuo bagaglio, tu che sei circondata d'assedio! Infatti cosí parla il Signore: «Ecco, questa volta io scaglierò lontano gli abitanti del paese, e li stringerò da vicino affinché non sfuggano». Guai a me a causa della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: «Questo è il mio male e lo devo sopportare». Le mie tende sono guaste, tutto il mio cordame è rotto; i miei figli sono andati lontano da me e non sono piú; non c'è piú nessuno che stenda la mia tenda, che innalzi i miei teli. Perché i pastori sono stati stupidi e non hanno cercato il Signore; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso. Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione per ridurre le città di *Giuda in desolazione, in un covo di sciacalli. Signore, io so che la via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi. Signore, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa! Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome; poiché hanno divorato Giacobbe; sí, lo hanno divorato, l'hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio.

Geremia 10:1-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Ascoltate il messaggio del Signore, popolo d'Israele. Egli dice: «Non imitate il modo di vivere delle altre nazioni: esse sono atterrite da fenomeni insoliti che accadono in cielo, ma voi non dovete averne paura. Le norme degli altri popoli non valgono niente. Essi tagliano un pezzo di legno nel bosco, l’intagliatore lo lavora con lo scalpello; poi lo ricoprono d'oro e d'argento, lo fissano con chiodi a colpi di martello perché non cada. Questi idoli sono come spaventapasseri in un campo di cetrioli: non possono parlare. Devono essere trasportati perché non possono camminare. Non abbiate paura: non fanno alcun male, ma non possono nemmeno fare alcun bene». Nessuno è come te, Signore! Tu sei grande, grande e potente è il tuo nome! Chi non ti renderà onore, re delle nazioni? Tu solo lo meriti. Non c’è nessuno come te in tutti i regni, tra tutti i saggi delle nazioni. Tutti sono stupidi e sciocchi: vanno a lezione dagli idoli di legno! Li fanno ricoprire dagli orefici con lamine d'argento importato da Tarsis e con oro fatto venire da Ufaz. Li fanno rivestire da abili artisti con stoffe costose rosse e viola. Ma tu, Signore, sei il vero Dio, sei tu il Dio vivente, tu sei re per sempre. Quando sei sdegnato, la terra trema, le nazioni non resistono al tuo furore. Voi direte alle nazioni: «Gli dèi non hanno fatto il cielo e la terra. Perciò dovranno scomparire dalla faccia della terra, da ogni regione che è sotto il cielo». Il Signore potente ha formato la terra, con la sua sapienza ha creato il mondo, ha disteso il cielo con la sua intelligenza. Al suo comando c’è un frastuono di acque nel cielo. Egli fa salire le nuvole dall’estremità della terra, scatena temporali con lampi e pioggia e sprigiona il vento impetuoso. Allora tutti gli uomini restano stupiti, non capiscono. Quelli che fabbricano idoli provano grande vergogna perché le loro statue risultano false, prive di vita. Sono oggetti vani, degni solo di disprezzo. Il Signore li farà sparire, quando se li troverà davanti. Il Dio di Giacobbe non è come quelli! Egli ha fatto ogni cosa, e ha scelto Israele come suo popolo. Il suo nome è: il Signore dell'universo. Abitanti di Gerusalemme, siete in stato d'assedio! Raccogliete tutte le vostre cose. Così ha detto il Signore: «Questa volta scaccerò via tutti gli abitanti di questa terra. Non ci sarà scampo per nessuno». Allora il popolo grida: «Siamo colpiti a morte, la nostra ferita non può guarire! Noi invece pensavamo che fosse cosa da poco, un dolore sopportabile! Le nostre tende sono sfasciate, le loro corde sono rotte. I nostri figli sono andati lontano: non c’è più nessuno che pianti i paletti della tenda e rialzi i teloni. I nostri pastori hanno perso la testa, non cercano più il Signore come loro guida. Per questo hanno sbagliato tutto e hanno portato il popolo alla rovina». Attenzione! Sono giunte notizie! Dal nord giunge un frastuono: le città di Giuda saranno ridotte a un deserto abitato solo da sciacalli. Signore, ho capito! Nessuno sa scegliere la giusta via, nessuno sa decidere bene per la propria vita. Correggimi, Signore, ma non essere troppo duro con me. Non trattarmi con ira: per me sarebbe la fine! Rivolgi la tua collera contro queste nazioni. Esse non ti riconoscono come Dio e non ti invocano. Hanno distrutto completamente il tuo popolo e hanno devastato il tuo territorio.

Geremia 10:1-25 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

CASA d'Israele, ascoltate la parola che il Signore vi ha pronunziata. Così ha detto il Signore: Non imparate a seguitare i costumi delle genti, e non abbiate paura de' segni del cielo, perchè le genti ne hanno paura. Perciocchè gli statuti de' popoli son vanità; conciossiachè si tagli un albero del bosco, per farne un lavoro di mani d'artefice con l'ascia. Quello si adorna con oro, e con argento; e si fa star saldo con chiodi, e con martelli, acciocchè non sia mosso. Son tratti diritti, a guisa di palma, e non parlano; convien portarli attorno, perchè non possono camminare; non temiate di loro; perciocchè non possono far danno alcuno, ed altresì in lor potere non è di fare alcun bene. Non vi è niuno pari a te, o Signore; tu sei grande, ed il tuo Nome è grande in forza. Chi non ti' temerebbe, o Re delle genti? conciossiachè questa ti si convenga; perciocchè, fra tutti i savi delle genti, e in tutti i regni loro, non vi è alcun pari a te. E tutti insieme sono insensati, e pazzi; il legno è un ammaestramento di vanità. L'argento, che si distende col martello, è addotto di Tarsis, e l'oro di Ufaz; sono opera di fabbro, e lavorio di mani di orafo; il lor vestimento è giacinto e porpora; essi tutti sono lavoro d' uomini industriosi. Ma il Signore è il vero Dio, egli è l'Iddio vivente, e il Re eterno; la terra trema per la sua ira, e le genti non possono sostenere il suo cruccio. Così direte loro: Gl'Iddii, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano d'in su la terra, e di sotto al cielo. Colui, che ha fatta la terra con la sua potenza, che ha stabilito il mondo con la sua sapienza, ed ha distesi i cieli col suo intendimento; tosto ch'egli dà fuori la sua voce, vi è un romor d'acque nel cielo; egli fa salir vapori dalle estremità della terra, e fa i lampi per la pioggia, e trae il vento fuor de' suoi tesori. Ogni uomo è insensato per scienza; ogni orafo è renduto infame per le sculture; perciocchè le sue statue di getto sono una falsità, e non vi è alcuno spirito in loro. Sono vanità, lavoro d'inganni; periranno nel tempo della lor visitazione. Colui che è la parte di Giacobbe non è come queste cose; perciocchè egli è il Formator d'ogni cosa, ed Israele è la tribù della sua eredità; Il suo Nome è: Il Signor degli eserciti. O ABITATRICE della fortezza, raccogli la tua mercatanzia, per portarla fuor del paese. Perciocchè, così ha detto il Signore: Ecco, questa volta gitterò via, come con una frombola, gli abitanti del paese, e li metterò in distretta, acciocchè trovino ciò che han meritato. Ahi lasso me! dirà il paese, per cagione del mio fiaccamento! la mia piaga è dolorosa; e pure io avea detto: Questa è una doglia, che ben potrò sofferire. Le mie tende son guaste, e tutte le mie corde son rotte; i miei figliuoli sono usciti fuor di me, e non sono più; non vi è più alcuno che tenda il mio padiglione, nè che rizzi i miei teli. Perciocchè i pastori son divenuti insensati, e non hanno ricercato il Signore; perciò non son prosperati, e tutte le lor mandre sono state dissipate. Ecco, una voce di grido viene, con gran commovimento, dal paese di Settentrione, per ridurre le città di Giuda in desolazione, in ricetti di sciacalli. O Signore, io conosco che la via dell'uomo non è in suo potere; e che non è in poter dell'uomo che cammina di addirizzare i suoi passi. O Signore, castigami, ma pur moderatamente; non nell'ira tua, che talora tu non mi faccia venir meno. Spandi la tua ira sopra le genti che non ti conoscono, e sopra le nazioni che non invocano il tuo Nome; perciocchè han divorato Giacobbe; anzi l'han divorato, e consumato, ed hanno desolata la sua stanza.