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Isaia 5:3-30

Isaia 5:3-30 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ora, abitanti di Gerusalemme, e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica? Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata. Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine, e darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia. Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta. Egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia! Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese! Questo mi ha detto all’orecchio il SIGNORE degli eserciti: «In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saranno private di abitanti; dieci iugeri di vigna non daranno che un bat, e un comer di seme non darà che un efa». Guai a quelli che la mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi! La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il SIGNORE, e non considerano l’opera delle sue mani. Perciò il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza; i suoi nobili moriranno di fame e le sue folle saranno inaridite dalla sete. Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso e ha spalancato oltremisura la gola; laggiù scende lo splendore di Sion e la sua folla chiassosa e festante. L’uomo è umiliato, ognuno è abbassato, e abbassati sono gli sguardi alteri; ma il SIGNORE degli eserciti è esaltato mediante il giudizio, e il Dio santo è santificato per la sua giustizia. Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi! Guai a quelli che tirano l’iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio, e dicono: «Faccia presto, affretti l’opera sua, che noi la vediamo! Venga e si esegua il disegno del Santo d’Israele, affinché noi lo conosciamo!» Guai a quelli che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro! Guai a quelli che si ritengono saggi e si credono intelligenti! Guai a quelli che sono prodi nel bere il vino e abili nel tagliare le bevande alcoliche; che assolvono il malvagio per un regalo e privano il giusto del suo diritto! Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l’erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere; perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti e hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele. Per questo divampa l’ira del SIGNORE contro il suo popolo; egli stende contro di esso la sua mano e lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie; con tutto ciò, la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa. Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia a un popolo, che è all’estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero. In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scioglie la cintura dei fianchi o si rompe il legaccio dei calzari. Le sue frecce sono appuntite, tutti i suoi archi sono tesi; gli zoccoli dei suoi cavalli paiono pietre, le ruote dei suoi carri un turbine. Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi. In quel giorno egli muggirà contro Giuda come mugge il mare; e, a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia e la luce che si oscura mediante le sue nuvole.

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Isaia 5:3-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ora, abitanti di *Gerusalemme e voi, uomini di *Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna piú di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica? Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata. Ne farò un deserto; non sarà piú né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia. Infatti la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'*Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta; egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d'angoscia! Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non rimanga piú spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese! Questo mi ha detto all'orecchio il Signore degli eserciti: «In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saranno private d'abitanti; dieci *iugeri di vigna non daranno che un *bato, e un *comer di seme non darà che un *efa». Guai a quelli che la mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi! La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il Signore, e non considerano l'opera delle sue mani. Perciò il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza; i suoi nobili moriranno di fame, e le sue folle saranno inaridite dalla sete. Perciò il *soggiorno dei morti si è aperto bramoso, e ha spalancato oltremisura la gola; laggiú scende lo splendore di *Sion e la sua folla chiassosa e festante. L'uomo è umiliato, ognuno è abbassato, e abbassati sono gli sguardi alteri; ma il Signore degli eserciti è esaltato mediante il giudizio, e il Dio santo è santificato per la sua giustizia. Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi! Guai a quelli che tirano l'*iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio, e dicono: «Faccia presto, affretti l'opera sua, che noi la vediamo! Venga e si esegua il disegno del Santo d'Israele, affinché noi lo conosciamo!» Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro! Guai a quelli che si ritengono saggi e si credono intelligenti! Guai a quelli che sono prodi nel bere il vino, e abili nel tagliare le bevande alcoliche; che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto! Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l'erba secca, cosí la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rifiutato la legge del Signore degli eserciti, e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele. Per questo divampa l'ira del Signore contro il suo popolo; egli stende contro di esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie; con tutto ciò, la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa. Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia a un popolo, che è all'estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero. In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scioglie la cintura dei fianchi o si rompe il legaccio dei calzari. Le sue frecce sono appuntite, tutti i suoi archi sono tesi; gli zoccoli dei suoi cavalli paiono pietre, le ruote dei suoi carri, un turbine. Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi. In quel giorno, egli muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che si oscura mediante le sue nuvole.

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Isaia 5:3-30 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Allora disse il mio amico: «Abitanti di Gerusalemme e di Giuda, fate da arbitri tra me e la mia vigna: potevo fare di più per la mia vigna? Perché essa mi ha dato solo uva selvatica e non l’uva buona che io mi aspettavo? Ecco quel che farò alla mia vigna: le toglierò la siepe d'intorno, abbatterò il muro di cinta, la farò diventare un pascolo, un ritrovo per animali selvatici. La ridurrò terreno incolto: nessuno verrà più né a zappare né a potare, vi cresceranno soltanto rovi e spine. Dirò alle nuvole di non darle la pioggia». Anche il Signore dell'universo ha una vigna: Israele. Questa piantagione da lui preferita è il popolo di Giuda. Dio si aspettava giustizia vi trovò invece assassinii e violenze, chiedeva fedeltà udì solamente le grida degli sfruttati. Guai a voi, che continuate a comprare palazzi e terreni. Voi che non lasciate un pezzo di terra a nessuno e diventate così gli unici padroni del paese. Ho sentito che il Signore dell'universo ha fatto un giuramento: «Tutte queste abitazioni saranno distrutte, questi palazzi grandi e belli resteranno disabitati. Una vigna di tre ettari non produrrà nemmeno cinquanta litri di vino; e chi seminerà cento chili di grano ne raccoglierà appena dieci». Guai a chi comincia a bere di prima mattina e si ubriaca fino a tarda notte. C’è vino e musica di arpe, tamburi e flauti ai loro banchetti; ma non si accorgono che il Signore agisce, non vedono quel che il Signore fa, e non comprendono. Perciò il popolo sarà deportato. I suoi capi moriranno di fame, la gente brucerà per la sete. La morte ha spalancato le sue fauci per inghiottire i nobili e il popolo di Gerusalemme nel chiasso delle loro feste. Gli uomini orgogliosi saranno piegati e umiliati. Il Signore, Dio dell'universo, mostrerà la sua grandezza, e farà quel che è giusto; manifesterà la sua santità, giudicherà il popolo. Sulle città distrutte gli agnelli mangeranno e i capretti troveranno i loro pascoli. Guai a quelli che si trascinano dietro i peccati con le corde dell'inganno, come se tirassero le funi di un carro. Voi dite: «Il Signore faccia presto quel che ha promesso e così lo potremo vedere. Il Santo d'Israele si affretti a realizzare i suoi progetti e così li potremo conoscere». Guai a coloro che chiamano male il bene e bene il male, cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, rendono dolce l’amaro e amaro il dolce. Guai a quelli che si illudono di essere saggi e intelligenti. Guai a quelli che bevono vino senza misura e continuano a mescolare bevande forti. Guai a quelli che si lasciano corrompere per assolvere un colpevole e per far condannare l’innocente. Come la paglia e l’erba secca si consumano e bruciano nel fuoco, così le loro radici marciranno, e i loro fiori seccheranno e voleranno come polvere. Essi hanno rifiutato quel che il Signore dell'universo ha insegnato; hanno disprezzato le parole del Santo d'Israele. Perciò il Signore è sdegnato con il suo popolo e ha steso la sua mano per punirlo. I monti hanno tremato e i cadaveri sono rimasti nelle strade come rifiuti. Eppure l’ira del Signore non è ancora finita, egli continuerà a punire. Con un segnale il Signore chiamerà un popolo lontano. Sarà come un fischio di richiamo: dall’estremità della terra quel popolo arriverà leggero e veloce. Nessuno di loro è stanco, nessuno inciampa. Nessuno sonnecchia o dorme. Non una cintura è sciolta nessun legaccio dei sandali si slaccia. Le frecce sono appuntite, e gli archi pronti a scoccare. Gli zoccoli dei cavalli sono duri come pietra, e le ruote dei carri corrono come il vento. I soldati ruggiscono come un leone che afferra la preda e la porta al sicuro, dove nessuno gliela strappa. Quel giorno si riverseranno su Israele come un mare in tempesta. Guardate la terra: solo oscurità e angoscia, e la luce è oscurata da una densa nube.

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Isaia 5:3-30 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Or dunque, abitanti di Gerusalemme, ed uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna. Chi si dovea più fare alla mia vigna che io non vi abbia fatto? perchè ho io aspettato che facesse delle uve, ed ha fatte delle lambrusche? Or dunque, io vi farò assapere ciò che io son per fare alla mia vigna. Io torrò via la sua siepe, e sarà pascolata; io romperò la sua chiusura, e sarà calpestata. E la ridurrò in deserto; non sarà potata, nè zappata; e le vepri e i pruni vi monteranno; divieterò ancora alle nuvole che non ispandano pioggia sopra essa. Certo, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'Israele, e gli uomini di Giuda son le piante delle sue delizie; egli ne ha aspettata dirittura, ed ecco lebbra; giustizia, ed ecco grido. Guai a coloro che congiungono casa a casa, ed accozzano campo a campo, finchè non vi sia più luogo, e che voi soli siate stanziati in mezzo della terra! Il Signor degli eserciti mi ha detto all'orecchio: Se le case magnifiche non son ridotte in desolazione; e le grandi e belle, ad esser disabitate; quando dieci bifolche di vigna faranno solo un bato, e la sementa di un homer farà solo un efa. Guai a coloro che si levano la mattina a buon'ora, per andar dietro alla cervogia, e la sera dimorano lungamente a bere, finchè il vino li riscaldi! E ne' cui conviti vi è la cetera e il saltero; il tamburo, e il flauto, col vino; e non riguardano all'opera del Signore, e non veggono i fatti delle sue mani! Perciò, il mio popolo è menato in cattività, perchè non ha conoscimento; e la sua nobiltà si muor di fame, e il suo popolazzo è arido di sete. Perciò, il sepolcro si è allargato, ed ha aperta la sua gola smisuratamente; e la nobiltà di Gerusalemme, ed il suo popolazzo, e la sua turba, e coloro che in essa festeggiano, vi scenderanno. E la gente vile sarà depressa, e parimente gli uomini onorati saranno abbattuti, e gli occhi degli altieri saranno abbassati. E il Signor degli eserciti sarà esaltato per giudicio, e l'Iddio santo sarà santificato per giustizia. E gli agnelli pastureranno presso alle lor mandre; e i pellegrini mangeranno i luoghi deserti delle bestie grasse. Guai a coloro che tirano l'iniquità con funi di vanità, e il peccato come con corde di carro! I quali dicono: Affrettisi pure, e solleciti l'opera sua, acciocchè, noi la veggiamo; ed accostisi, e venga pure il consiglio del Santo d'Israele, acciocchè noi lo conosciamo. Guai a coloro che dicono del male bene, e del bene male; i quali fanno delle tenebre luce, e della luce tenebre; i quali fanno dell'amaro il dolce, e del dolce l'amaro! Guai a coloro che si reputano savi, e che sono intendenti appo loro stessi. Guai a coloro che son valenti a bere il vino, e prodi a mescer la cervogia! A coloro che giustificano l'empio per presenti, e tolgono a' giusti la lor ragione! Perciò, siccome la fiamma del fuoco divora la stoppia, e la vampa consuma la paglia, così la lor radice sarà come una cosa marcia, e i lor germogli se ne andran via come la polvere; perciocchè hanno sprezzata la Legge del Signor degli eserciti, ed han disdegnata la parola del Santo d'Israele. Perciò, l'ira del Signore si è accesa contro al suo popolo; ed egli ha stesa la sua mano contro ad esso, e l'ha percosso; e i monti ne hanno tremato; e i lor corpi morti sono stati a giusa di letame in mezzo delle strade. Per tutto ciò l'ira del Signore non si è racquetata; ma la sua mano è ancora stesa. Ed egli alzerà la bandiera alle nazioni lontane, e fischierà loro dall'estremità della terra; ed ecco, prestamente e leggermente verranno. Fra esse non vi sarà alcuno stanco, nè fiacco; non saranno sonnacchiosi, nè addormentati; e la cintura de' lombi loro non sarà sciolta, nè la correggia delle scarpe rotta. Le lor saette saranno acute, e tutti i loro archi tesi; l'unghie de' lor cavalli saranno reputate come selci, e le ruote de'lor carri come un turbo. Avranno un ruggito simile a quel del leone, e ruggiranno come leoncelli; fremeranno, e daranno di piglio alla preda, e la rapiranno, senza che alcuno la riscuota. E in quel giorno fremeranno contro al popolo, come freme il mare; ed egli guarderà verso la terra, ed ecco tenebre, e distretta, che si rinnovellerà col dì; e nel cielo di essa farà scuro.

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