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Isaia 24:1-23

Isaia 24:1-23 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ecco, il SIGNORE vuota la terra e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti. Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende in prestito, al creditore lo stesso che al debitore. La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché il SIGNORE ha pronunciato questa parola. La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono. La terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento, hanno rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena; perciò gli abitanti della terra sono consumati e poca è la gente che ne è rimasta. Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avevano la gioia nel cuore sospirano. L’allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso della gente in festa è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato. Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcolica è amara ai bevitori. La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più vi entra. Per le strade si odono lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza è andata via dal paese. Nella città non resta che la desolazione e la porta sfondata cade in rovina. Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, ciò che avviene quando si scuotono gli olivi, quando si racimola dopo la vendemmia. I superstiti alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del SIGNORE. Glorificate dunque il SIGNORE nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome del SIGNORE, Dio d’Israele, nelle isole del mare! Dall’estremità della terra udiamo cantare: «Gloria al Giusto!» Ma io dico: «Ahimè! Ahimè! Guai a me!» I perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppiano di perfidia. Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! Avverrà che chi fuggirà davanti alle grida di spavento cadrà nella fossa; chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte e le fondamenta della terra tremeranno. La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su di lei; essa cade e non si rialzerà mai più. In quel giorno il SIGNORE punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra i re della terra; saranno riuniti assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterraneo; saranno rinchiusi nella prigione e dopo molti giorni saranno puniti. La luna sarà coperta di rossore e il sole di vergogna; poiché il SIGNORE degli eserciti regnerà sul monte Sion e in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza dei suoi anziani.

Isaia 24:1-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ecco, il Signore vuota la terra e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti. Avverrà al *sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende a imprestito, al creditore lo stesso che al debitore. La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché il Signore ha pronunziato questa parola. La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono. La terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno *trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento, hanno rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena; perciò gli abitanti della terra sono consumati e poca è la gente che ne è rimasta. Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avevano la gioia nel cuore sospirano. L'allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso della gente in festa è finito, il suono allegro dell'arpa è cessato. Non si beve piú vino in mezzo ai canti, la bevanda alcolica è amara ai bevitori. La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno piú vi entra. Per le strade si odono lamenti, perché non c'è vino; ogni gioia è tramontata, l'allegrezza è andata via dal paese. Nella città non resta che la desolazione e la porta sfondata cade in rovina. Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, ciò che avviene quando si scuotono gli olivi, quando si racimola dopo la vendemmia. I superstiti alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del Signore. Glorificate dunque il Signore nelle regioni dell'aurora, glorificate il nome del Signore, Dio d'*Israele, nelle isole del mare! Dall'estremità della terra udiamo cantare: «Gloria al Giusto!» Ma io dico: Ahimè! Ahimè! Guai a me! I perfidi agiscono perfidamente, sí, i perfidi raddoppiano di perfidia. Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! Avverrà che chi fuggirà davanti alle grida di spavento cadrà nella fossa; chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall'alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno. La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su di lei; essa cade e non si rialzerà mai piú. In quel giorno il Signore punirà nei luoghi eccelsi l'esercito di lassú, e giú sulla terra i re della terra; saranno riuniti assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterraneo; saranno rinchiusi nella prigione e dopo molti giorni saranno puniti. La luna sarà coperta di rossore e il sole di vergogna; poiché il Signore degli eserciti regnerà sul monte *Sion e in *Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza dei suoi *anziani.

Isaia 24:1-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il Signore spacca la terra e la fa tremare; ne sconvolge la superficie e ne disperde gli abitanti. Avranno la stessa sorte i sacerdoti e il popolo, gli schiavi e i padroni, le serve e le loro padrone, chi compra e chi vende, chi riceve e chi dà in prestito, chi ha debiti e chi fa credito. La terra sarà spaccata e devastata: il Signore l’ha minacciato e lo farà. La terra soffre e va in rovina, il mondo intero, sconvolto, va in rovina, insieme con la terra crolla anche il cielo. La terra è stata profanata dai suoi abitanti; essi non hanno osservato la legge del Signore e sono stati infedeli alla sua alleanza eterna. Per questo la terra è maledetta, quelli che l’abitano ne sono gravemente puniti; perciò gli abitanti della terra vengono distrutti, ne sopravvivono pochi. Il vino nuovo non ha sapore, la vigna si secca; quelli che godevano ora sono tristi. Il suono gioioso dei tamburelli è finito, il chiasso delle feste è scomparso, l’allegria della cetra non c’è più. Non si beve più il vino e non si canta, le bevande forti diventano amare. Tutta la città è un’immensa confusione e rovina. Le porte delle case sono bloccate. Per le strade tutti si lamentano per la mancanza del vino: ogni gioia è sparita per sempre, se n’è andata dal paese. La città è a terra, e le sue porte sono abbattute. In ogni nazione del mondo, rimarranno pochi abitanti. Saranno come quelle poche olive e quei rari grappoli di uva rimasti dopo la raccolta. I superstiti esulteranno di gioia. Da occidente canteranno la grandezza del Signore, da oriente lo loderanno. I popoli che vivono vicino al mare esalteranno il Signore, Dio d'Israele. Dagli angoli estremi della terra si sentono inni in onore del Dio giusto. Povero me! non c’è speranza! Quelli che tradivano, continuano a farlo, il loro tradimento non conosce limiti. Abitanti di tutta la terra, terrore, fossa e trappole sono in agguato per voi. Chi riuscirà a sfuggire al terrore cadrà nella fossa. Chi riuscirà a risalire dalla fossa sarà preso in trappola. Dall’alto verrà il diluvio, dal basso il terremoto. La terra si scuoterà, la terra sarà fatta a pezzi, sarà ridotta in frantumi: barcollerà come un ubriaco, sarà in balia del vento come una tenda durante il temporale. Il mondo sommerso dai suoi peccati crollerà senza più rialzarsi. Quel giorno il Signore si scaglierà contro gli astri del cielo e contro i re della terra. Il Signore riunirà i re come prigionieri in una fossa. Li terrà prigionieri fino al giorno del giudizio. La luna si nasconderà e il sole diventerà pallido, perché il Signore dell'universo regnerà a Gerusalemme, sul monte Sion. I capi della città vedranno la sua presenza gloriosa.

Isaia 24:1-23 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ECCO, il Signore vuota il paese, e lo deserta; e ne guasta la faccia, e ne disperge gli abitatori. E il sacerdote sarà come il popolo, il padrone come il servo, la padrona come la serva, chi compera come chi vende, chi presta come chi prende in presto, chi dà ad usura come chi prende ad usura. Il paese sarà del tutto vuotato, e del tutto predato; perciocchè il Signore ha pronunziata questa parola. La terra fa cordoglio, ed è scaduta; il mondo langue, ed è scaduto; i più eccelsi del popolo del paese languiscono. E la terra è stata contaminata sotto i suoi abitatori; perciocchè hanno trasgredite le leggi, hanno mutati gli statuti, hanno rotto il patto eterno. Perciò, l'esecrazione ha divorato il paese, e gli abitanti di esso sono stati desolati; perciò, sono stati arsi gli abitanti del paese, e pochi uomini ne son rimasti. Il mosto fa cordoglio, la vigna langue; tutti quelli ch'erano di cuore allegro gemono. L'allegrezza de' tamburi è cessata, lo strepito de' festeggianti è venuto meno, la letizia della cetera è restata. Ei non si berrà più vino con canti, la cervogia sarà amara a quelli che la berranno. La città è ruinata e ridotta in solitudine; ogni casa è serrata, sì che non vi si entra più. Vi è grido per le piazze, per mancamento del vino; ogni allegrezza è scurata, la gioia del paese è andata in cattività. Nella città non è rimasto altro che la desolazione; e le porte sono rotte e ruinate. Perciocchè avverrà in mezzo del paese, fra i popoli, come quando si scuotono gli ulivi; come, finita la vendemmia, si racimola. Quelli che saran così rimasti alzeranno la lor voce, e canteranno di allegrezza; e strilleranno fin dal mare, per l'altezza del Signore. Perciò, glorificate il Signore nel paese degli Urei, il Nome del Signore Iddio d'Israele nelle isole del mare. Noi abbiamo uditi cantici dall'estremità della terra, che dicevano: Gloria al giusto. Ed io ho detto: Ahi lasso me! ahi lasso me! guai a me! i disleali procedono dislealmente; anzi procedono dislealmente, della dislealtà de' più disleali. Lo spavento, la fossa, e il laccio, ti soprastano, o abitante del paese. Ed avverrà, che chi fuggirà per lo grido dello spavento caderà nella fossa; e chi salirà fuor di mezzo della fossa sarà preso col laccio; perciocchè le cateratte da alto saranno aperte, e i fondamenti della terra tremeranno. La terra si schianterà tutta, la terra si disfarà tutta, la terra tremerà tutta. La terra vacillerà tutta come un ebbro, e sarà mossa dal suo luogo come una capanna; e il suo misfatto si aggraverà sopra lei; ed ella caderà, e non risorgerà più. E in quel giorno avverrà, che il Signore farà, ne' luoghi sovrani, punizione sopra l'esercito de' luoghi sovrani; e sopra la terra, punizione dei re della terra. E saranno adunati insieme, come si adunano i prigioni in una fossa; e saranno rinchiusi in un serraglio; e dopo un lungo tempo, saranno visitati. E la luna si vergognerà, e il sole sarà confuso, quando il Signor degli eserciti regnerà nel monte di Sion, e in Gerusalemme; e vi sarà gloria davanti agli anziani di essa.