Abacuc 1:8-17
Abacuc 1:8-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
I suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi di sera; i suoi cavalieri procedono con fierezza, i suoi cavalieri vengono da lontano, volano come l’aquila che piomba sulla preda. Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano prigionieri come sabbia. Si fanno beffe dei re, i prìncipi sono per loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze, fanno dei terrapieni e le prendono. Poi passano come il vento, passano oltre e si rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio». Non sei tu dal principio, o SIGNORE, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! O SIGNORE, tu, questo popolo, lo hai posto per eseguire i tuoi giudizi; tu, o Rocca, lo hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male e che non puoi tollerare lo spettacolo dell’iniquità, perché guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l’uomo che è più giusto di lui? Perché tratti gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno padrone? Il Caldeo li tira tutti su con l’amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. Per questo fa sacrifici alla sua rete e offre profumi al suo giacchio; perché gli provvedono una ricca porzione e un cibo succulento. Dovrà forse per questo continuare a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?
Abacuc 1:8-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
I suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi di sera; i suoi cavalieri procedono con fierezza, i suoi cavalieri vengono da lontano, volano come l’aquila che piomba sulla preda. Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano prigionieri come sabbia. Si fanno beffe dei re, i prìncipi sono per loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze, fanno dei terrapieni e le prendono. Poi passano come il vento, passano oltre e si rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio». Non sei tu dal principio, o SIGNORE, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! O SIGNORE, tu, questo popolo, lo hai posto per eseguire i tuoi giudizi; tu, o Rocca, lo hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male e che non puoi tollerare lo spettacolo dell’iniquità, perché guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l’uomo che è più giusto di lui? Perché tratti gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno padrone? Il Caldeo li tira tutti su con l’amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. Per questo fa sacrifici alla sua rete e offre profumi al suo giacchio; perché gli provvedono una ricca porzione e un cibo succulento. Dovrà forse per questo continuare a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?
Abacuc 1:8-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
I suoi cavalli sono piú veloci dei leopardi, piú agili dei lupi di sera; i suoi cavalieri procedono con fierezza; i suoi cavalieri vengono da lontano, volano come l'aquila che piomba sulla preda. Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano prigionieri come sabbia. Si fanno beffe dei re, i príncipi sono per loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze; fanno dei terrapieni e le prendono. Poi passano come il vento; passano oltre e si rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio». Non sei tu dal principio, o Signore, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! O Signore, tu, questo popolo, lo hai posto per eseguire i tuoi giudizi; tu, o Ròcca, lo hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità, perché guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l'uomo che è piú giusto di lui? Perché tratti gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno padrone? Il Caldeo li tira tutti su con l'amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. Per questo fa sacrifici alla sua rete e offre profumi al suo giacchio; perché gli provvedono una ricca porzione e un cibo succulento. Dovrà forse per questo continuare a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?
Abacuc 1:8-17 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
I loro cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi affamati che si aggirano di sera. I loro cavalieri vengono da lontano, arrivano veloci, volano come l’aquila che si precipita sulla preda. Vengono tutti per conquistare con violenza, guardano avidi davanti a sé. Ammucchiano prigionieri, numerosi come granelli di sabbia. Trattano i re con disprezzo, deridono quelli che governano. Le fortezze non li impressionano, vi innalzano contro cumuli di terra e le conquistano. Passano come un uragano e si precipitano altrove, si fanno un dio della loro forza». Signore, tu sei da sempre il mio Dio: il Dio santo e immortale. Signore, mia roccia, tu hai scelto i Babilonesi e li hai resi forti per eseguire la tua sentenza contro di noi. I tuoi occhi sono troppo puri per sopportare la vista del male, non puoi tollerare l’oppressione. Perché allora guardi l’opera dei malvagi e non dici niente? Come mai taci mentre i malvagi distruggono uomini che sono più giusti di loro? Tu tratti gli uomini come i pesci e i rettili che non hanno un padrone. I Babilonesi catturano la gente come pesci presi all’amo, la raccolgono nelle loro reti e ne hanno una gioia immensa. Offrono sacrifici alle reti, bruciano profumi in loro onore, perché con esse si procurano un cibo abbondante e saporito. Forse per questo tirano sempre fuori la spada, e massacrano senza pietà i popoli?
Abacuc 1:8-17 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
E i suoi cavalli saran più leggieri che pardi, e più rapaci che lupi in sul vespro; e i suoi cavalieri si spanderanno; e, venendo di lontano, voleranno, a guisa d'aquila che si affretta al pasto. Ella verrà tutta per rapire; lo scontro delle lor facce sarà come un vento orientale; ed ella accoglierà prigioni a guisa di rena. E si farà beffe dei re, ed i principi le saranno in derisione; si riderà d'ogni fortezza, e farà de' terrati, e la prenderà. Ma allora il vento si muterà, ed essa trapasserà, e sarà distrutta. Questa sarà la forza che le sarà data dal suo dio. Non sei tu ab eterno, o Signore Iddio mio, Santo mio? noi non morremo. O Signore, tu l'hai posta per far giudicio; e tu, o Rocca, l'hai fondata per castigare. Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male, e non puoi riguardare l'iniquità; perchè dunque riguardi i disleali? perchè taci, mentre l'empio tranghiottisce colui che è più giusto di lui? E perchè hai renduti gli uomini simili a' pesci del mare, a' rettili che non hanno signore? Egli li ha tutti tratti fuori con l'amo, egli li ha accolti nel suo giacchio, e li ha radunati nella sua rete: Perciò, egli si rallegra, e trionfa. Perciò, sacrifica al suo giacchio, e fa profumo alla sua rete; perciocchè per essi la sua parte è grassa, e la sua vivanda opima. Voterà egli perciò il suo giacchio, e non resterà egli giammai di uccider le genti del continuo?