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Genesi 34:11-31

Genesi 34:11-31 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Allora Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri e vi darò quello che mi direte. Imponetemi pure una gran dote e molti doni; io ve li darò come mi direte, ma datemi la ragazza in moglie». I figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor, ma parlarono loro con astuzia, perché quegli aveva disonorato Dina, loro sorella. Dissero loro: «Questo non possiamo farlo; non possiamo dare nostra sorella a uno che non è circonciso; perché ciò sarebbe per noi un disonore. Acconsentiremo alla vostra richiesta soltanto a questa condizione: se sarete come siamo noi, circoncidendo ogni maschio tra di voi. Allora vi daremo le nostre figlie e noi ci prenderemo le figlie vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. Ma se non volete ascoltarci e non volete farvi circoncidere, noi prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo». Le loro parole piacquero a Camor, e a Sichem, figlio di Camor. Il giovane non indugiò a fare la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; egli era l’uomo più onorato in tutta la casa di suo padre. Camor e suo figlio Sichem giunsero alla porta della loro città dicendo: «Questa è gente pacifica in mezzo a noi. Rimanga pure nel paese e vi traffichi, perché esso è abbastanza ampio per loro. Noi prenderemo le loro figlie per mogli e daremo loro le nostre. Ma questa gente acconsentirà ad abitare con noi per formare un solo popolo, a questa condizione: che ogni nostro maschio sia circonciso, come sono circoncisi loro. I loro armenti, le loro ricchezze e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Acconsentiamo alla loro richiesta ed essi abiteranno con noi». Tutti quelli che erano venuti alla porta della città diedero ascolto a Camor e a suo figlio Sichem; ogni maschio si fece circoncidere, ognuno di quelli che erano venuti alla porta della città. Ma il terzo giorno, mentre quelli erano sofferenti, due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi. Passarono a fil di spada anche Camor e suo figlio Sichem, presero Dina dalla casa di Sichem e uscirono. I figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata; presero le loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quanto era nella città e nei campi. Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini, le loro mogli e tutto quello che si trovava nelle case. Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi causate grande angoscia, mettendomi in cattiva luce davanti agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Ferezei. Io non ho che pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi piomberanno addosso e sarò distrutto io con la mia casa». Ed essi risposero: «Nostra sorella dovrebbe forse essere trattata come una prostituta?»

Genesi 34:11-31 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Allora Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri e vi darò quello che mi direte. Imponetemi pure una gran dote e molti doni; io ve li darò come mi direte, ma datemi la ragazza in moglie». I figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor, ma parlarono loro con astuzia, perché quegli aveva disonorato Dina, loro sorella. Dissero loro: «Questo non possiamo farlo; non possiamo dare nostra sorella a uno che non è circonciso; perché ciò sarebbe per noi un disonore. Acconsentiremo alla vostra richiesta soltanto a questa condizione: se sarete come siamo noi, circoncidendo ogni maschio tra di voi. Allora vi daremo le nostre figlie e noi ci prenderemo le figlie vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. Ma se non volete ascoltarci e non volete farvi circoncidere, noi prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo». Le loro parole piacquero a Camor, e a Sichem, figlio di Camor. Il giovane non indugiò a fare la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; egli era l'uomo piú onorato in tutta la casa di suo padre. Camor e suo figlio Sichem giunsero alla *porta della loro città dicendo: «Questa è gente pacifica in mezzo a noi. Rimanga pure nel paese e vi traffichi, perché esso è abbastanza ampio per loro. Noi prenderemo le loro figlie per mogli e daremo loro le nostre. Ma questa gente acconsentirà ad abitare con noi per formare un solo popolo, a questa condizione: che ogni nostro maschio sia circonciso, come sono circoncisi loro. I loro armenti, le loro ricchezze e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Acconsentiamo alla loro richiesta ed essi abiteranno con noi». Tutti quelli che erano venuti alla porta della città diedero ascolto a Camor e a suo figlio Sichem; ogni maschio si fece circoncidere: ognuno di quelli che erano venuti alla porta della città. Ma il terzo giorno, mentre quelli erano sofferenti, due dei figli di Giacobbe, *Simeone e *Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi. Passarono a fil di spada anche Camor e suo figlio Sichem, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono. I figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata; presero le loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quanto era nella città e nei campi. Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini, le loro mogli e tutto quello che si trovava nelle case. Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi causate grande angoscia, mettendomi in cattiva luce davanti agli abitanti del paese, ai *Cananei e ai Ferezei. Io non ho che pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi piomberanno addosso e sarò distrutto io con la mia casa». Ed essi risposero: «Nostra sorella dovrebbe forse essere trattata come una prostituta?»

Genesi 34:11-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: «Fate in modo che io trovi comprensione fra voi e vi darò quel che mi chiederete. Imponetemi pure un prezzo nuziale molto alto e un dono di valore per la sposa; vi darò quel che vorrete, ma datemi in moglie la ragazza!». Allora i figli di Giacobbe offesi, perché Sichem aveva disonorato la loro sorella Dina, risposero a Camor e a suo figlio con l’intenzione di ingannarli: «Noi non possiamo combinare questo matrimonio perché non possiamo dare in moglie nostra sorella a un uomo che non è circonciso. Sarebbe un disonore per noi. Potremmo accettare solo a questa condizione: diventate come noi, fate circoncidere tutti i vostri maschi. Allora vi daremo le nostre figlie e noi prenderemo in moglie le vostre; abiteremo con voi e formeremo un sol popolo. Se però non accettate noi riprenderemo nostra sorella e ce ne andremo». Il loro ragionamento piacque a Camor e a suo figlio Sichem. Quest’ultimo, anzi, si fece subito circoncidere perché amava la figlia di Giacobbe ed era il più in vista nella tribù di suo padre. Camor e suo figlio Sichem si presentarono alla porta della loro città e parlarono così agli abitanti: «Quegli uomini hanno intenzioni pacifiche verso di noi. Lasciamoli quindi abitare e trafficare; il nostro territorio è abbastanza grande anche per loro. Noi prenderemo in mogli le loro figlie e gli daremo le nostre. Ma essi pongono una condizione per restare con noi e formare un solo popolo: chiedono che tutti i nostri maschi si facciano circoncidere come loro. Accontentiamoli, così essi abiteranno con noi e i loro greggi, i loro beni e tutto il loro bestiame saranno nostri». Tutti gli abitanti della città diedero retta a Camor e a suo figlio Sichem e tutti i maschi si fecero circoncidere. Tre giorni dopo, quando i Sichemiti erano ancora sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero le loro spade, entrarono nella città che era tranquilla e uccisero tutti i maschi. Uccisero con la spada anche Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e se ne andarono. E poiché la loro sorella era stata disonorata, i figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città. Presero le loro pecore, i loro buoi, i loro asini: quello che c’era in città e in campagna. Saccheggiarono tutti i loro beni e presero come bottino tutto quel che vi era nelle loro case, anche i loro bambini e le loro donne. Allora Giacobbe disse a Simeone e Levi: — Mi avete messo nei guai perché ora i Cananei, i Perizziti e gli altri abitanti della regione mi odieranno. Io ho pochi uomini e se quelli si mettono insieme contro di me, mi vinceranno e io sarò distrutto con la mia famiglia. Essi risposero: — Non si tratta nostra sorella come una prostituta!

Genesi 34:11-31 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Sichem ancora disse al padre ed a' fratelli di essa: Lasciate che io trovi grazia appo voi; ed io darò ciò che mi direte. Imponetemi pur gran dote e presenti, ed io li darò, secondo che mi direte; e datemi la fanciulla per moglie. E i figliuoli di Giacobbe risposero a Sichem, e ad Hemor suo padre, con inganno, e lo trattennero con parole; perciocchè egli avea contaminata Dina, lor sorella. E disser loro: Noi non possiam far questa cosa, di dar la nostra sorella ad un uomo incirconciso; perciocchè il prepuzio ci è cosa vituperosa. Ma pur vi compiaceremo con questo, che voi siate come noi, circoncidendosi ogni maschio d'infra voi. Allora noi vi daremo le nostre figliuole, e ci prenderemo le vostre, ed abiteremo con voi, e diventeremo uno stesso popolo. Ma se voi non ci acconsentite di circoncidervi, noi prenderemo la nostra fanciulla, e ce ne andremo. E le lor parole piacquero ad Hemor, ed a Sichem figliuolo d'Hemor. E quel giovane non indugiò il far questa cosa; perciocchè egli portava affezione alla figliuola di Giacobbe; ed egli era il più onorato di tutta la casa di suo padre. Ed Hemor, e Sichem suo figliuolo, vennero alla porta della città, e parlarono agli uomini della lor città, dicendo: Questi uomini vivono pacificamente con noi, e dimoreranno nel paese, e vi trafficheranno; ed ecco il paese è ampio assai per loro; e noi ci prenderemo le lor figliuole per mogli, e daremo loro le nostre. Ma pure a questi patti ci compiaceranno di abitar con noi, per diventare uno stesso popolo, che ogni maschio d'infra noi sia circonciso, siccome essi son circoncisi. Il lor bestiame, e le lor facoltà, e tutte le lor bestie non saranno elle nostre? compiacciamo pur loro, ed essi abiteranno con noi. E tutti quelli che uscivano per la porta della lor città, acconsentirono loro; e ogni maschio d'infra tutti quelli che uscivano per la porta della lor città, fu circonciso. E al terzo giorno, mentre essi erano in dolore, due figliuoli di Giacobbe, Simeone e Levi fratelli di Dina, presa ciascuno la sua spada, assalirono a man salva la città, ed uccisero tutti i maschi. Uccisero ancora Hemor e Sichem suo figliuolo, mettendoli a fil di spada; e presero Dina della casa di Sichem, e se ne uscirono. Dopo che coloro furono uccisi, sopraggiunsero i figliuoli di Giacobbe, e predarono la città; perciocchè la lor sorella era stata contaminata. E presero le lor gregge, e i loro armenti, e i loro asini, e ciò ch'era nella città e per li campi. Così predarono tutte le facoltà de' Sichemiti, e tutto ciò ch' era nelle case, e menarono prigioni i lor piccoli figliuoli e le lor mogli. E Giacobbe disse a Simeone ed a Levi: Voi mi avete messo in gran turbamento, rendendomi abbominevole agli abitanti di questo paese, a' Cananei, ed a' Ferezei; laonde, avendo io poca gente, essi si rauneranno contro a me, e mi percoteranno; e sarò distrutto io e la mia famiglia. Ed essi dissero: Avrebbe egli fatto della nostra sorella come d'una meretrice?