Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: «Fate in modo che io trovi comprensione fra voi e vi darò quel che mi chiederete. Imponetemi pure un prezzo nuziale molto alto e un dono di valore per la sposa; vi darò quel che vorrete, ma datemi in moglie la ragazza!». Allora i figli di Giacobbe offesi, perché Sichem aveva disonorato la loro sorella Dina, risposero a Camor e a suo figlio con l’intenzione di ingannarli: «Noi non possiamo combinare questo matrimonio perché non possiamo dare in moglie nostra sorella a un uomo che non è circonciso. Sarebbe un disonore per noi. Potremmo accettare solo a questa condizione: diventate come noi, fate circoncidere tutti i vostri maschi. Allora vi daremo le nostre figlie e noi prenderemo in moglie le vostre; abiteremo con voi e formeremo un sol popolo. Se però non accettate noi riprenderemo nostra sorella e ce ne andremo». Il loro ragionamento piacque a Camor e a suo figlio Sichem. Quest’ultimo, anzi, si fece subito circoncidere perché amava la figlia di Giacobbe ed era il più in vista nella tribù di suo padre. Camor e suo figlio Sichem si presentarono alla porta della loro città e parlarono così agli abitanti: «Quegli uomini hanno intenzioni pacifiche verso di noi. Lasciamoli quindi abitare e trafficare; il nostro territorio è abbastanza grande anche per loro. Noi prenderemo in mogli le loro figlie e gli daremo le nostre. Ma essi pongono una condizione per restare con noi e formare un solo popolo: chiedono che tutti i nostri maschi si facciano circoncidere come loro. Accontentiamoli, così essi abiteranno con noi e i loro greggi, i loro beni e tutto il loro bestiame saranno nostri». Tutti gli abitanti della città diedero retta a Camor e a suo figlio Sichem e tutti i maschi si fecero circoncidere. Tre giorni dopo, quando i Sichemiti erano ancora sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero le loro spade, entrarono nella città che era tranquilla e uccisero tutti i maschi. Uccisero con la spada anche Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e se ne andarono. E poiché la loro sorella era stata disonorata, i figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città. Presero le loro pecore, i loro buoi, i loro asini: quello che c’era in città e in campagna. Saccheggiarono tutti i loro beni e presero come bottino tutto quel che vi era nelle loro case, anche i loro bambini e le loro donne. Allora Giacobbe disse a Simeone e Levi: — Mi avete messo nei guai perché ora i Cananei, i Perizziti e gli altri abitanti della regione mi odieranno. Io ho pochi uomini e se quelli si mettono insieme contro di me, mi vinceranno e io sarò distrutto con la mia famiglia. Essi risposero: — Non si tratta nostra sorella come una prostituta!
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