Genesi 33:12-20
Genesi 33:12-20 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Poi Esaù disse: «Partiamo, incamminiamoci, io andrò davanti a te». Giacobbe rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono in tenera età e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero. Passi dunque il mio signore davanti al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini, finché arrivi presso al mio signore, a Seir». Esaù disse: «Permetti almeno che io lasci con te un po’ della gente che ho con me». Ma Giacobbe rispose: «E perché questo? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore». Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir. Giacobbe partì alla volta di Succot, costruì una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; per questo quel luogo fu chiamato Succot. Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende di fronte alla città. Per cento pezzi di denaro comprò dai figli di Camor, padre di Sichem, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende. Eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel.
Genesi 33:12-20 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Poi Esaù disse: «Partiamo, incamminiamoci, io andrò davanti a te». Giacobbe rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono in tenera età e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero. Passi dunque il mio signore davanti al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini, finché arrivi presso al mio signore, a Seir». Esaù disse: «Permetti almeno che io lasci con te un po’ della gente che ho con me». Ma Giacobbe rispose: «E perché questo? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore». Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir. Giacobbe partì alla volta di Succot, costruì una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; per questo quel luogo fu chiamato Succot. Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende di fronte alla città. Per cento pezzi di denaro comprò dai figli di Camor, padre di Sichem, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende. Eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel.
Genesi 33:12-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Poi Esaú disse: «Partiamo, incamminiamoci, io andrò davanti a te». Giacobbe rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono in tenera età e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero. Passi dunque il mio signore davanti al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini, finché arrivi presso al mio signore, a *Seir». Esaú disse: «Permetti almeno che io lasci con te un po' della gente che ho con me». Ma Giacobbe rispose: «E perché questo? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore». Cosí Esaú, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir. Giacobbe partí alla volta di Succot, costruí una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; per questo quel luogo fu chiamato Succot. Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di *Canaan, e piantò le tende di fronte alla città. Per cento pezzi di denaro, comprò dai figli di Camor, padre di Sichem, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende. Eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel.
Genesi 33:12-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
e gli disse: — Su! Mettiamoci in marcia; io ti accompagnerò. — Ma tu sai, signor mio — obiettò Giacobbe — che i miei figli sono delicati e che le mie pecore e le mie mucche allattano i piccoli. Se forzo l’andatura di questo bestiame, anche solo per un giorno, morrà tutto quanto! Perciò, mio signore, ti prego, vai avanti a me, tuo servitore. Io invece procederò lentamente, secondo il passo del bestiame e di questi fanciulli, finché ti raggiungerò a Seir. Esaù disse: — Ti lascerò a disposizione almeno una parte della gente che mi accompagna. — Non è il caso — rispose Giacobbe; — a me basta avere avuto una buona accoglienza presso di te, mio signore. Così in quello stesso giorno Esaù ritornò sui suoi passi verso Seir. Giacobbe invece si avviò verso Succot dove costruì una casa per sé e fece alcune capanne per il suo bestiame. Perciò chiamò quel luogo Succot (Capanne). Di ritorno dalla Mesopotamia, Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, in Canaan, e si accampò di fronte alla città. Poi comprò dai discendenti di Camor, fondatore di Sichem, quella parte di terra dove aveva piantato le sue tende. La pagò cento pezzi d'argento. Costruì un altare e lo chiamò «El, il Dio d'Israele».
Genesi 33:12-20 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Poi Esaù disse: Partiamoci, ed andiamocene; ed io ti accompagnerò. Ma Giacobbe gli disse: Ben riconosce il mio signore che questi fanciulli son teneri; ed io ho le mie pecore e le mie vacche pregne; e se sono spinte innanzi pure un giorno, tutta la greggia morrà. Deh! passi il mio signore davanti al suo servitore, ed io mi condurrò pian piano, al passo di questo bestiame ch'è davanti a me, e di questi fanciulli, finchè io arrivi al mio signore in Seir. Ed Esaù disse: Deh! lascia che io faccia restar teco della gente ch'è meco. Ma Giacobbe disse: Perchè questo? lascia che io ottenga questa grazia dal mio signore. Esaù adunque in quel dì se ne ritornò verso Seir, per lo suo cammino. E Giacobbe partì, e venne in Succot, e si edificò una casa, e fece delle capanne per lo suo bestiame; perciò pose nome a quel luogo Succot. Poi Giacobbe arrivò sano e salvo nella città di Sichem, nel paese di Canaan, tornando di Paddan-aram; e tese i suoi padiglioni davanti alla città. E comperò da' figliuoli d'Hemor, padre di Sichem, per cento pezze di moneta, la parte del campo, ove avea tesi i suoi padiglioni. E rizzò un altare, e lo nominò Iddio, l'Iddio d'Israele.