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Ecclesiaste 9:1-18

Ecclesiaste 9:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Sì, io ho applicato a tutto questo il mio cuore e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l’uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile. Tutto succede ugualmente a tutti: la medesima sorte attende il giusto e l’empio, il buono e puro e l’impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte. Così il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c’è speranza; perché un cane vivo vale più di un leone morto. Infatti i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla e per essi non c’è più salario, poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. Va’, mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l’olio non manchi mai sul tuo capo. Godi la vita con la moglie che ami, per tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che sostieni sotto il sole. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza. Io mi sono rimesso a considerare che, sotto il sole, per correre non basta essere agili, né basta per combattere essere valorosi, né essere saggi per avere del pane, né essere intelligenti per avere delle ricchezze, né essere abili per ottenere favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze. L’uomo infatti non conosce la sua ora; come i pesci che sono presi nella rete fatale e come gli uccelli che sono colti nel laccio, così i figli degli uomini sono presi nel laccio al tempo dell’avversità, quando essa piomba su di loro improvvisa. Ho visto sotto il sole anche questo esempio di saggezza che mi è parsa grande. C’era una piccola città, con dentro pochi uomini; un gran re le marciò contro, la cinse d’assedio e le costruì contro dei grandi bastioni. Ora in essa si trovò un uomo povero e saggio che con la sua saggezza salvò la città. Eppure nessuno conservò ricordo di quell’uomo povero. Allora io dissi: «La saggezza vale più della forza»; ma la saggezza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. Le parole dei saggi ascoltate nella tranquillità valgono più delle grida di chi domina fra gli stolti. La saggezza vale più degli strumenti di guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.

Ecclesiaste 9:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Sí, io ho applicato a tutto questo il mio cuore, e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l'uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile. Tutto succede ugualmente a tutti; la medesima sorte attende il giusto e l'empio, il buono e puro e l'impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; cosí il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti. Per chi è associato a tutti gli altri viventi c'è speranza; perché un cane vivo vale piú di un leone morto. Infatti, i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla, e per essi non c'è piú salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno piú né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. Va', mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo. Godi la vita con la moglie che ami, per tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che sostieni sotto il sole. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel *soggiorno dei morti dove vai, non c'è piú né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza. Io mi sono rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta essere agili, né basta per combattere essere valorosi, né essere saggi per avere del pane, né essere intelligenti per avere delle ricchezze, né essere abili per ottenere favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze. L'uomo infatti non conosce la sua ora; come i pesci che sono presi nella rete fatale e come gli uccelli che sono colti nel laccio, cosí i figli degli uomini sono presi nel laccio al tempo dell'avversità, quando essa piomba su di loro improvvisa. Ho visto sotto il sole anche questo esempio di saggezza che mi è parsa grande. C'era una piccola città, con dentro pochi uomini; un gran re le marciò contro, la cinse d'assedio e le costruí contro dei grandi bastioni. Ora in essa si trovò un uomo povero e saggio che con la sua saggezza salvò la città. Eppure nessuno conservò ricordo di quell'uomo povero. Allora io dissi: «La saggezza vale piú della forza»; ma la saggezza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. Le parole dei saggi ascoltate nella tranquillità valgono piú delle grida di chi domina fra gli stolti. La saggezza vale piú degli strumenti di guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.

Ecclesiaste 9:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Ho riflettuto molto e sono arrivato a questa conclusione: le azioni dei giusti e dei saggi sono nelle mani di Dio. Amore e odio nessuno li può prevedere: può capitare di tutto. Innocenti e colpevoli, buoni e cattivi, giusti e peccatori, tutti fanno la stessa fine. Non c’è differenza tra chi dice preghiere e chi non le dice, tra quelli che giurano e quelli che non giurano. Per tutti c’è uno stesso destino. È questo è il guaio peggiore della nostra vita. Per di più, il cuore degli uomini è pieno di malizia. Durante la vita si fanno follie, tanto, poi… si deve morire! Certo finché si vive c’è speranza. È meglio un cane vivo che un leone morto. I vivi sanno che devono morire. Ma i morti non sanno proprio niente, non ricevono nessuna ricompensa perché sono dimenticati da tutti. L’amore, l’odio e le passioni umane finiscono con la morte. I morti non parteciperanno più a quello che si fa in questo mondo. Va’, mangia serenamente il tuo pane e bevi con gioia il tuo vino, perché Dio è già contento di te. Porta sempre i vestiti delle feste, il profumo non manchi mai sul tuo capo. Godi la vita con la donna che ami, per questi vuoti e brevi anni che Dio ti lascia vivere. In mezzo alle tante fatiche della vita questa è la tua parte di soddisfazione. Cerca di compiere con molto impegno quel che riesci a fare quaggiù. Perché nell’aldilà, dove andrai, non si lavora e non si fanno progetti, non c’è né scienza né sapienza. Un’altra cosa ho visto in questo mondo: in una corsa non vince sempre il più veloce, in una battaglia non vince sempre il più forte. Non sempre i più sapienti hanno pane né i più intelligenti sono ricchi. Quelli che fanno carriera non sono sempre i più capaci. Può sempre capitare un imprevisto e una sfortuna. Non sappiamo quand’è la nostra ora. Come i pesci sono presi nella rete, come gli uccelli cascano nella trappola, così possiamo essere vittime di una sfortuna quando meno ce lo aspettiamo. Ho visto un altro esempio molto istruttivo. C’era una piccola città con pochi abitanti. Un prepotente l’attaccò e l’assediò con grandi mezzi d'assalto. In quella città c’era un uomo, povero ma intelligente ed abile. Con la sua astuzia avrebbe potuto salvare la città: ma nessuno pensò a lui. Ho pensato: «Vale più l’intelligenza che la forza». Ma la sapienza del povero è disprezzata e nessuno bada ai suoi consigli. Meglio ascoltare nella calma le parole dei sapienti che le urla di un capo in una banda di sciocchi. Vale più la sapienza che le armi da guerra. Ma basta una sciocchezza per rovinare tutto.

Ecclesiaste 9:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

PERCIOCCHÈ io mi ho recate tutte queste cose al cuore, eziandio per chiarir tutto questo: come i giusti e i savi, e i fatti loro, essendo nella man di Dio, gli uomini non conoscono nè l'amore, nè l'odio: tutto è davanti a loro. Tutte le cose avvengono simigliantemente a tutti; un medesimo avvenimento avviene al giusto, ed all'empio; al buono e puro, ed all'immondo; a chi sacrifica, ed a chi non sacrifica; quale è il buono, tale è il peccatore; tal chi giura, qual chi teme di giurare. Quest'è una cosa molesta, fra tutte quelle che si fanno sotto il sole, che un medesimo avvenimento avviene a tutti; ed anche, che mentre i figliuoli degli uomini sono in vita, il cuor loro è pien di male, ed hanno delle follie al cuore; e dopo ciò, vanno a' morti. Perciocchè, chi è che faccia eccezione? Vi è qualche speranza per tutti quelli che sono in vita; conciossiachè la condizione d'un can vivo sia migliore che quella d'un leone morto. Perciocchè i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non vi è più alcun premio per loro; perciocchè la lor memoria è dimenticata. Già e il loro amore, e il loro odio, e la loro invidia è perita; e non hanno giammai più parte alcuna in tutto quello che si fa sotto il sole. Va', mangia il tuo pane allegramente, e bevi il tuo vino di cuore lieto; se pure Iddio gradisce le tue opere. Sieno in ogni tempo i tuoi vestimenti bianchi; e l'olio odorifero non venga meno in sul tuo capo. Godi della vita con la moglie che tu ami, tutti i giorni della vita della tua vanità, i quali Iddio ti ha dati sotto il sole, tutto il tempo della tua vanità; perciocchè questa è la tua parte nella tua vita, e il frutto della tua fatica, che tu duri sotto il sole. Fa' a tuo potere tutto quello che avrai modo di fare; perciocchè sotterra, ove tu vai, non vi è nè opera, nè ragione, nè conoscimento, nè sapienza alcuna. DI nuovo, io ho veduto sotto il sole, che il correre non è in poter de' leggieri, nè il far la guerra in poter de' prodi, nè l'aver del pane in poter de' savi, nè l'acquistar ricchezze in poter de' prudenti, nè d'essere in grazia in poter degl'intendenti; conciossiachè ad essi tutti avvengano tempi e casi. Perciocchè l'uomo non pur conosce il suo tempo. Come i pesci, che son presi con la mala rete; e come gli uccelli, che son colti col laccio; così sono allacciati i figliuoli degli uomini, al tempo dell'avversità, quando cade loro di subito addosso. Pure ancora ho veduta questa sapienza sotto il sole, che mi è paruta grande: vi era una piccola città con pochi uomini dentro; ed un gran re venne contro ad essa, e l'intorniò, e fece di gran bastie contro ad essa; e in essa si trovò un povero uomo savio, il qual liberò la città con la sua sapienza, benchè niuno si ricordasse di quel povero uomo. Allora io dissi: Meglio val sapienza che forza; benchè la sapienza del povero sia sprezzata, e che le sue parole non sieno ascoltate. Le parole de' savi devono esser più quietamente ascoltate, che la grida d'un signore fra gli stolti. La sapienza val meglio che gli strumenti bellici; ma un sol peccatore fa perire un gran bene.