Seconda lettera ai Corinzi 7:8-13
Seconda lettera ai Corinzi 7:8-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Anche se vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne rincresce; e se pure ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella lettera, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati), ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché questa tristezza vi ha portati al ravvedimento; poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi. Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare. Se dunque vi ho scritto, non fu a motivo dell’offensore né dell’offeso, ma perché la premura che avete per noi si manifestasse in mezzo a voi davanti a Dio. Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti.
Seconda lettera ai Corinzi 7:8-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Anche se vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne rincresce; e se pure ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella lettera, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati), ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché questa tristezza vi ha portati al ravvedimento; poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi. Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare. Se dunque vi ho scritto, non fu a motivo dell'offensore né dell'offeso, ma perché la premura che avete per noi si manifestasse in mezzo a voi, davanti a Dio. Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo piú che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti.
Seconda lettera ai Corinzi 7:8-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Se vi ho rattristati con la lettera che vi ho scritto, non me ne pento. Prima sono stato un po’ dispiaciuto quando ho visto che effettivamente quella lettera vi ha rattristati, sia pure per breve tempo. Ma ora sono contento di averla scritta, non perché vi ha addolorati, ma perché questa vostra tristezza vi ha fatto cambiare atteggiamento. Il vostro dolore era come Dio lo desiderava, quindi io non vi ho fatto alcun danno. Infatti, la tristezza che rientra nei piani di Dio fa cambiare vita in modo radicale e porta alla salvezza; invece la tristezza che viene dalle preoccupazioni di questo mondo porta alla morte. La vostra tristezza era nei piani di Dio, ed essa ha suscitato in voi desiderio di difendervi, indignazione, timore, desiderio di rivedermi, premura e zelo nel punire il male. In ogni modo avete dimostrato di non avere alcuna colpa in questa faccenda. Se vi ho scritto non è stato per accusare chi ha offeso e per difendere chi è stato offeso, ma proprio perché vi rendeste conto, davanti a Dio, della stima che avete per me. E questo vostro modo di agire mi ha consolato. Ma oltre a questa consolazione mi sono anche rallegrato perché ho visto che Tito era contento di voi. Infatti, tutti voi lo avete tranquillizzato.
Seconda lettera ai Corinzi 7:8-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Perciocchè, benchè io vi abbia contristati per quell'epistola, ora non me ne pento, benchè io me ne fossi pentito; poichè io vedo che quell'epistola, quantunque per un breve tempo, vi ha contristati. Or mi rallegro, non perchè siate stati contristati, ma perchè siete stati contristati a ravvedimento; perciocchè voi siete stati contristati secondo Iddio, acciocchè in cosa alcuna voi non riceveste alcun danno da noi. Poichè la tristizia secondo Iddio produce ravvedimento a salute, del quale l'uomo non si pente mai; ma la tristizia del mondo produce la morte. Perciocchè, ecco, questo stesso fatto che voi siete stati contristati secondo Iddio, quanta premura ha prodotta in voi, qual giustificazione, quale indegnazione, qual timore, qual grande affezione, quale zelo, qual punizione! per ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest'affare. Benchè adunque io vi abbia scritto, io non l'ho fatto, nè per colui che ha fatta l'ingiuria, nè per colui a cui è stata fatta; ma, acciocchè fosse manifestato fra voi, davanti a Dio, lo studio nostro, che noi abbiamo per voi. Perciò, noi siamo stati consolati; ed oltre alla consolazione che noi abbiamo avuta di voi, vie più ci siam rallegrati per l'allegrezza di Tito, perciocchè il suo spirito è stato ricreato da voi tutti.