Secondo libro delle Cronache 25:9-28
Secondo libro delle Cronache 25:9-28 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Amasia disse all’uomo di Dio: «E che fare di quei cento talenti che ho dati all’esercito d’Israele?» L’uomo di Dio rispose: «Il SIGNORE è in grado di darti molto di più di questo». Allora Amasia separò l’esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda e se ne tornò a casa, accesa d’ira. Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale e sconfisse diecimila uomini dei figli di Seir. I figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila, li condussero in cima alla rupe e li precipitarono giù dall’alto della rupe, in modo che tutti rimasero sfracellati. Ma gli uomini dell’esercito che Amasia aveva licenziati, perché non andassero con lui alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Bet-Oron; ne uccisero tremila abitanti e portarono via molto bottino. Amasia, ritornato dalla sconfitta degli Idumei, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro e bruciò dei profumi in loro onore. Perciò il SIGNORE si accese d’ira contro Amasia e gli mandò un profeta per dirgli: «Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?» Mentre egli parlava al re, questi gli disse: «Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?» Allora il profeta se ne andò, dicendo: «Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio». Allora Amasia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò dei messaggeri a Ioas, figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re d’Israele, per dirgli: «Vieni, mettiamoci faccia a faccia!» Ioas, re d’Israele, fece dire ad Amasia, re di Giuda: «Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: “Da’ tua figlia in moglie a mio figlio”. Ma le bestie selvatiche del Libano passarono e calpestarono lo spino. Tu hai detto: “Ecco, io ho sconfitto gli Idumei!”, e il tuo cuore, reso orgoglioso, ti ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che condurrebbe alla rovina te e Giuda con te?» Ma Amasia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in mano al nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. Allora Ioas, re d’Israele, salì, ed egli e Amasia, re di Giuda, si trovarono l’uno di fronte all’altro a Bet-Semes, che apparteneva a Giuda. Giuda rimase sconfitto da Israele e quelli di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. Ioas, re d’Israele, fece prigioniero, a Bet-Semes, Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz; lo condusse a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’Angolo. Prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi e se ne tornò a Samaria. Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacaz, re d’Israele. Il rimanente delle azioni di Amasia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele. Dopo che Amasia ebbe abbandonato il SIGNORE, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lachis; ma lo fecero inseguire fino a Lachis, e là fu messo a morte. Da quel luogo fu trasportato sopra dei cavalli e quindi sepolto con i suoi padri nella città di Giuda.
Secondo libro delle Cronache 25:9-28 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Amasia disse all'uomo di Dio: «E che fare di quei cento talenti che ho dati all'esercito d'Israele?» L'uomo di Dio rispose: «Il Signore è in grado di darti molto di piú di questo». Allora Amasia separò l'esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda, e se ne tornò a casa, accesa d'ira. Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini dei figli di *Seir; e i figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li condussero in cima alla Ròcca, e li precipitarono giú dall'alto della Ròcca, in modo che tutti rimasero sfracellati. Ma gli uomini dell'esercito che Amasia aveva licenziati, perché non andassero con lui alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da *Samaria fino a Bet-Oron; ne uccisero tremila abitanti e portarono via molto bottino. Amasia, ritornato dalla sconfitta degli *Idumei, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilí come suoi dèi, si prostrò davanti a loro, e bruciò dei profumi in loro onore. Perciò il Signore si accese d'ira contro Amasia, e gli mandò un *profeta per dirgli: «Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?» Mentre egli parlava al re, questi gli disse: «Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?» Allora il profeta se ne andò, dicendo: «Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo, e non hai dato ascolto al mio consiglio». Allora Amasia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò dei messaggeri a Ioas, figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re d'Israele, per dirgli: «Vieni, mettiamoci faccia a faccia!» Ioas, re d'Israele, fece dire ad Amasia, re di Giuda: «Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: “Dà tua figlia in moglie a mio figlio”. Ma le bestie selvatiche del Libano passarono, e calpestarono lo spino. Tu hai detto: “Ecco, io ho sconfitto gli Idumei!” e il tuo cuore, reso orgoglioso, ti ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che condurrebbe alla rovina te e Giuda con te?» Ma Amasia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. Allora Ioas, re d'Israele, salí, ed egli e Amasia, re di Giuda, si trovarono l'uno di fronte all'altro a Bet-Semes, che apparteneva a Giuda. Giuda rimase sconfitto da Israele, e quelli di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. Ioas, re d'Israele, fece prigioniero, a Bet-Semes, Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz; lo condusse a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento *cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di *Efraim alla porta dell'Angolo. Prese tutto l'oro e l'argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacaz, re d'Israele. Il rimanente delle azioni di Amasia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele. Dopo che Amasia ebbe abbandonato il Signore, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggí a Lachis; ma lo fecero inseguire fino a Lachis, e là fu messo a morte. Da quel luogo fu trasportato sopra dei cavalli, e quindi sepolto con i suoi padri nella città di Giuda.
Secondo libro delle Cronache 25:9-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Amasia replicò al profeta: — E che ne sarà delle tonnellate d'argento che ho pagato per i mercenari d'Israele? Rispose il profeta: — Il Signore può farti riavere molto di più! Allora Amasia rimandò indietro i soldati d'Israele. Essi tornarono al loro paese pieni di collera contro il regno di Giuda. Poi Amasia, con coraggio, condusse il suo esercito nella valle del Sale contro gli Edomiti e, in battaglia, ne uccise diecimila. I suoi soldati catturarono altri diecimila Edomiti, li condussero in cima a una roccia e li buttarono giù: tutti morirono sfracellati. Intanto quei soldati d'Israele che Amasia aveva rimandato a casa assalirono le città del regno di Giuda situate tra Samaria e Bet-Oron. Uccisero tremila persone e s’impadronirono di un enorme bottino. Amasia, di ritorno dalla vittoriosa campagna contro gli Edomiti, portò con sé le divinità di quel popolo discendente da Seir. Li considerò come suoi dèi, si mise ad adorarli e a bruciare incenso in loro onore. Il Signore si sdegnò contro Amasia e gli mandò un profeta a dirgli: — Perché ti rivolgi a queste divinità? Non hanno neppure difeso gli Edomiti dal tuo assalto! Amasia lo interruppe: — Chi ti ha nominato mio consigliere? Taci o farai una brutta fine! Il profeta tagliò corto: — Poiché non hai ascoltato il mio consiglio, io so che per quel che hai fatto Dio ha già deciso la tua fine. Ma il re Amasia seguì altri consiglieri. Mandò messaggeri al re d'Israele per dichiarargli guerra. A quel tempo il re d'Israele era Ioas, figlio di Ioacàz e nipote di Ieu. Il re d'Israele mandò al re di Giuda questa risposta: «C’era una volta, sui monti del Libano, un cespuglio spinoso. Un giorno ebbe la pretesa di chiedere in moglie per suo figlio la figlia di un grande cedro del Libano. Ma venne una bestia selvatica del Libano e calpestò il cespuglio. Tu, Amasia, ti vanti di aver sconfitto gli Edomiti e credi di essere molto potente. Ma è meglio per te rimanere a casa tua. Perché vuoi impegnarti in una guerra che sarà un disastro per te e per il tuo regno?». Amasia non ascoltò l’avvertimento del re Ioas. In realtà Dio lo aveva abbandonato perché aveva seguito gli idoli degli Edomiti. Ioas re d'Israele si mise in marcia e affrontò Amasia re di Giuda nel territorio di quest’ultimo, presso Bet-Semes. L’esercito di Giuda fu sconfitto da quello d'Israele e i soldati fuggirono ognuno verso casa sua. A Bet-Semes Ioas re d'Israele fece prigioniero Amasia re di Giuda e lo portò con sé a Gerusalemme. Qui demolì circa duecento metri delle mura della città, dalla porta di Èfraim alla porta dell'Angolo. Ioas portò via tutto l’oro, l’argento e gli oggetti che trovò nel tempio, custoditi da Obed-Edom. Prese anche il tesoro della reggia e alcuni ostaggi. Poi ritornò nella sua capitale, Samaria. Dopo la morte di Ioas re d'Israele, Amasia re di Giuda visse altri quindici anni. Gli altri fatti della vita di Amasia sono tutti raccontati nel libro ‘I re di Giuda e d'Israele’. Fin da quando Amasia cominciò ad allontanarsi dal Signore, a Gerusalemme alcuni organizzarono un complotto contro di lui. Egli fuggì a Lachis, fu inseguito e, in quella città, ucciso. Il suo cadavere fu caricato su un cavallo e sepolto in una città di Giuda, accanto ai suoi antenati.
Secondo libro delle Cronache 25:9-28 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ed Amasia disse all'uomo di Dio: E che deve farsi de' cento talenti che io ho dati alle schiere d'Israele? E l'uomo di Dio disse: Egli è nel potere del Signore di darti molto più di questo. Amasia dunque separò le schiere ch'erano venute a lui di Efraim, acciocchè se ne andassero al luogo loro; laonde si adirarono gravemente contro a Giuda, e se ne ritornarono alle loro stanze, accesi nell'ira. Ed Amasia si fortificò, e condusse la sua gente; e andò alla valle del sale, e percosse i figliuoli di Seir, in numero di diecimila. I figliuoli di Giuda presero eziandio prigioni diecimila uomini vivi, e li menarono in cima di Sela, e li gittarono a basso dalla rupe; e tutti creparono. Ma le schiere che Amasia avea rimandate, acciocchè non andassero con lui alla guerra, scorsero sopra le città di Giuda, da Samaria, fino in Bet-horon; e percossero tremila uomini di quella, e fecero una gran preda. Ed Amasia, ritornando dalla sconfitta degl'Idumei, portò gl'iddii de' figliuoli di Seir, e se li rizzò per dii, e li adorò, e fece loro profumi. Laonde l'ira del Signore si accese contro ad Amasia; ed egli gli mandò un profeta a dirgli: Perchè hai tu ricercati gl'iddii di un popolo, i quali non hanno salvato il lor proprio popolo dalla tua mano? Ma mentre colui parlava al re, egli gli disse: Sei tu stato dato al re per consigliere? resta; perchè saresti ucciso? Il profeta dunque restò; ma pur disse: Io so che il consiglio di Dio è di perderti, perchè tu hai fatto questo, e non hai ubbidito al mio consiglio. Or Amasia, re di Giuda, prese consiglio, e mandò a dire a Gioas, figliuolo di Gioachaz, figliuolo di Iehu re d'Israele: Vieni, veggiamoci l'un l'altro in faccia. E Gioas, re d'Israele, mandò a dire ad Amasia, re di Giuda: Uno spino del Libano mandò già a dire al cedro del Libano: Da' la tua figliuola per moglie al mio figliuolo; ma le fiere del Libano, passando, calpestarono lo spino. Tu hai detto: Ecco, io ho percossi gl'Idumei; e però il tuo cuore ti ha innalzato per glorificarti; rimantene ora in casa tua; perchè ti rimescoleresti in un male, per lo quale caderesti tu e Giuda teco? Ma Amasia non gli diè d'orecchio; perciocchè quella cosa procedeva da Dio, per dar que' di Giuda in mano de' lor nemici; perciocchè aveano ricercati gl'iddii di Edom. Gioas adunque, re d'Israele, salì; ed egli, ed Amasia, re di Giuda, si videro l'un l'altro in faccia, in Bet-semes, città di Giuda. E Giuda fu sconfitto da Israele; e ciascuno fuggì alle sue stanze. E Gioas, re d' Israele, prese prigione Amasia, re di Giuda, figliuolo di Gioas, figliuolo di Gioachaz, in Bet-semes, e lo menò in Gerusalemme; e fece una rottura nel muro di Gerusalemme, dalla porta di Efraim fino alla porta del cantone lo spazio di quattrocento cubiti. E prese tutto l'oro e l'argento, e tutti i vasellamenti che si trovarono nelle Casa di Dio, appo Obed-Edom, e ne' tesori della Casa del re; prese eziandio stadichi; poi se ne ritornò in Samaria. Ed Amasia, figliuolo di Gioas, re di Giuda, visse quindici anni dopo la morte di Gioas, figliuolo di Gioachaz, re d'Israele. Ora, quant'è al rimanente de' fatti di Amasia, primi ed ultimi; ecco, non sono essi scritti nel libro dei re di Giuda e d'Israele? Ora, dal tempo che Amasia si fu rivolto dal Signore, alcuni fecero una congiura contro a lui in Gerusalemme, ed egli se ne fuggì in Lachis; ma essi mandarono dietro a lui in Lachis, e quivi lo fecero morire. E di là fu portato sopra cavalli, e fu seppellito nella città di Giuda co' suoi padri.